Lecco: al Bertacchi l'incontro con Xsperienza, gruppo dell'arteterapeuta Luisa Colombo, sulla scuola e il carcere

Sottolineare l’importanza della prevenzione, in carcere così come nelle scuole, e promuovere il terzo comma dell’articolo 27 della Costituzione, che dichiara solennemente che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Emanuele Manzoni, Luisa Colombo, Renato Caporale, Raimondo Antonazzo e Albertico Calderon

Questi i temi al centro di “Ne vale la pena” - un documentario dell’associazione di volontariato nata dal carcere di Bollate, Xsperienza - il cui trailer è stato girato all’interno dell’Istituto lecchese “Giovanni Bertacchi” nel corso di una tre giorni di laboratori espressivi guidati dall’artista e arteterapeuta malgratese Luisa Colombo con alcuni giovani studenti dell’Istituto.
Il documentario, affidato alla regia di Antonietta Elia e con il fondamentale contributo di Pietro Sarubbi, docente di Regia e Recitazione all’Università Civica di Cinema “Luchino Visconti” di Milano, è stato al centro di un incontro di riflessione svoltosi proprio al “Bertacchi” sui temi del contrasto alle fragilità e sulla funzione rieducativa della pena; il video racconta uno spaccato di realtà vissuta dentro e fuori dal carcere, dentro e fuori dalla scuola e raccontata dai diversi testimoni di questi due “mondi”, apparentemente lontani, ma in verità molto più vicini di quanto si possa credere, perché – come ha sottolineato la stessa Luisa Colombo – “a volte è necessario fare un po’ di “scuola di libertà” e bisogna (ri)partire proprio dall’educazione”. L’appuntamento è stato l’occasione per raccontare lo svolgimento dei laboratori espressivi e anche lo stesso gruppo Xsperienza, proprio attraverso le testimonianze dei suoi “protagonisti”, tra cui il maestro di ballo cubano Albertico Calderon e Renato Caporale, il portavoce della compagine.

Renato Caporale e Raimondo Antonazzo

L'associazione nasce proprio “tra le mura” di Bollate, per dare forma all’esperienza di Luisa Colombo, che da diversi anni è impegnata in numerose carceri e scuole della Lombardia, per porre a confronto le due istituzioni. La nascita di Xsperienza ha come scopo principale quello di fare tesoro delle esperienze educative dell’arteterapeuta e delle diverse persone incontrate lungo il suo percorso, sia in carcere che fuori, e che da più di dieci anni danno vita a importanti iniziative per sensibilizzare proprio su una realtà che spesso appare distante.
“Si riparte dall'educazione e fa da maestra l'esperienza – ha commentato Colombo - Viviamo con i ragazzi delle esperienze sensazionali, durante i laboratori, cercando di andare a fondo rispetto alle fragilità che ognuno di noi vive e con cui i più giovani si scontrano costantemente, specie in un momento di grande confinamento, dovuto alla pandemia. Proprio questa consapevolezza ha dato vita ai diversi laboratori di sostegno terapeutico dal volto umano, alla riscoperta delle emozioni e sulla base delle testimonianze che alcuni esseri umani hanno vissuto sulla propria pelle. Mettiamo a confronto gli studenti con i detenuti o gli ex detenuti, così che i primi possano comprendere che si può sopravvivere al peggio e che bisogna lottare per migliorare e cambiarsi sempre”.

Tra i numerosi racconti anche quello di Luan che, dopo aver trascorso ventidue anni in carcere, si trova ora alla fine della sua pena: “Quando i ragazzi sono venuti a trovarci a Bollate, l’emozione è stata enorme. Io e i miei compagni eravamo agitati e speranzosi di poterli accogliere al meglio. L’arteterapia è stata davvero efficace, l’ho sperimentato sulla mia pelle – ha dichiarato – Ciò che è importante è che si comprenda che, pure avendo commesso degli sbagli, chi sta scontando una pena è pur sempre umano”. Emozionata dall’incontro tra i due mondi anche Letizia, una studentessa al quarto anno che si è fatta “portavoce” del gruppo di alunni che ha visitato Bollate l’anno scorso: “Ci siamo abbracciati e scontrati con le nostre emozioni ed è stato bellissimo. E’ stato utile e molto significativo e ci ha dato modo di divertirci e riflettere, conoscendo persone che non credevamo essere così simili a noi”.
Soddisfatto anche Raimondo Antonazzo, Dirigente scolastico dell’Istituto: “E’ un orgoglio poter collaborare con Luisa e la soddisfazione più grande che possiamo avere, come docenti, è proprio quella di percepire l’emozione dei nostri ragazzi, dopo esperienze toccanti e significative come queste. E’ importante comprendere che facciamo parte di un unico contesto sociale, che ricomprende anche chi ha sbagliato. Siamo contenti – ha proseguito – anche per il premio che la nostra scuola riceverà dalla Camera dei Deputati per il progetto di redazione di un libriccino contenente delle “fiabe” sui primi dodici articoli della Costituzione, realizzato in parte anche all’interno del carcere: questa è la dimostrazione che progetti simili funzionano”.
Nel corso del pomeriggio è intervenuta – via web - Cosima Buccoliero, Direttrice del carcere “Beccaria” e già Direttrice del carcere di Milano-Bollate, che ha ringraziato Luisa Colombo, oltre agli insegnanti che hanno preparato i ragazzi all’ingresso tra le mura di una istituzione difficile come il carcere.

Emanuele Manzoni

Al centro, Luan

Il pomeriggio di racconti si è concluso con il saluto dell’assessore al Welfare del Comune di Lecco Emanuele Manzoni, che ha auspicato una prosecuzione di progetti simili, da sostenere e sponsorizzare.
Il documentario è stato realizzato grazie al contributo di Luca di Napoli, di Nextia, che lo ha finanziato, occupandosi anche dei presidi anti-Covid che ha consentito agli operatori di lavorare in sicurezza. Il video verrà pubblicato a fine mese.
M.C.
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