UP - Un Percorso/6: il Due Mani e la sua splendida vista, con partenza dalla Forcella di Olino

Chi non ha mai visto una foto dell’igloo a fianco della grande croce e, oltre, il panorama che si apre sull’immensità? Il Monte Due Mani è una delle cime della zona più famose e più fotografate, a ragione: probabilmente, dai suoi 1.666m slm si gode di una vista incredibile, tra le più belle del lecchese, che spazia su Lecco, il lago, il Resegone, le Grigne, l’arco alpino, la Brianza con i suoi laghi, Milano, la pianura fino agli Appennini, nelle giornate limpide. In questo nuovo episodio di UP – Un Percorso vi portiamo in vetta al Due Mani con il sentiero più breve e più semplice: quello che parte dalla strada che collega Ballabio a Morterone.

Partenza: Forcella di Olino, Morterone (1.169m slm)
Arrivo: Monte Due Mani (1.666m slm)
Sentieri: 33 e 32
Difficoltà CAI: E
Durata: 1h 30m
Dislivello: 497m
Adatto ai bambini: sì

La partenza della nostra escursione si trova lungo la SP63, la tortuosa strada che collega Ballabio a Morterone. Dopo circa 10 chilometri di tornanti si arriva alla località Forcella di Olino, dove partono numerosi sentieri anche per il Resegone e i Piani d’Erna. Si può lasciare qui l’auto e tornare indietro a piedi, lungo la strada, per circa un chilometro, fino a incontrare un piccolo spiazzo con un cartello marrone recante le indicazioni per il Monte Due Mani. Se si è fortunati e c’è posto, si può parcheggiare anche qui.





Di fronte al posteggio, comincia il sentiero 33 che, dopo un brevissimo strappo iniziale, procede blando, quasi pianeggiante, tra boschi e ruscelli per circa mezz’ora. Si sbuca dal bosco e ci si trova davanti uno stagno con alcuni ruderi e una bella vista sulle montagne della Valsassina. Siamo alla Bocchetta di Desio, dove il nostro sentiero si raccorda con il numero 32 proveniente dalla Culmine San Pietro, un itinerario altrettanto facile ma leggermente più lungo. Sul posto è posizionato un cartello con delle chiare indicazioni per la cima del Due Mani.





Svoltando a sinistra, imbocchiamo il sentiero 32 e rientriamo nel bosco. Ora la pendenza si fa più accentuata e, usciti nuovamente e definitivamente dai faggi, si inizia a risalire a tornanti il ripido pendio che ci separa dalla vetta del Monte Due Mani, che si intravede chiaramente poco più sopra. Questa parte è quella un po’ più faticosa perché praticamente tutto il dislivello dell’escursione è concentrato qui, ma comunque non sono presenti pericoli particolari.






Quando si arriva a breve distanza dalla cima, il sentiero si biforca. In entrambi i casi si raggiunge la croce di vetta: a destra, si prosegue a zigzag lungo il pendio fino a una sella dove, svoltando a sinistra, si percorre il filo di cresta fino alla meta; a sinistra si taglia longitudinalmente fino ad arrivare ad una bocchetta dove la vista si apre su Lecco, qui si piega a destra e si risale ripidamente per qualche metro fino alla croce e all’adiacente Bivacco Locatelli-Milani-Scaioli. Consigliamo di scegliere la prima opzione per l’andata e la seconda per il ritorno. Complessivamente, per raggiungere la cima del Due Mani ci si mette un’ora e mezza, anche meno se si è allenati.

Michele Castelnovo
www.trekkinglecco.com

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