Lecco: il Movimento di Azione Cattolica torna al Santuario della Vittoria

Il Movimento di Azione Cattolica è ritornato presso il santuario Madonna della Vittoria di Lecco. Sono infatti previste tre serate di meditazione tenute da don Alberto e don Eusebio, sacerdoti della Vittoria, realtà ecclesiale che ora fa parte della Comunità pastorale del Rosario guidata dal prevosto mons. Davide Milani. Si tratta della “Scuola della Parola per adulti”, sul tema “Vuoi guarire? – La tempesta sedata”. Il prossimo incontro è fissato per venerdì 21 maggio, dalle 20.30 alle 21.30.


Gruppo di partecipanti al corso Sarmiento

L’Azione Cattolica nazionale è reduce dalla recente assemblea generale del “ponte” del 1° maggio, dove sono stati resi noti anche i numeri dell’associazione laicale cristiana più diffusa e radicata nel territorio italiano. Al 2019 gli iscritti risultano 270.753, con 53.000 tra educatori e animatori e 7.000 sacerdoti assistenti impegnati a tutti i livelli nelle 5.390 sezioni.


La segreteria delle dispense del corso

Il santuario della Vittoria è stato negli anni ‘50/’60 sede del sottocentro della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica), che comprendeva parte dell’attuale territorio della Terza Zona pastorale della Diocesi di Milano. La sede era nei locali sotto il campanile e sopra la vecchia sacrestia della chiesa, allora sul lato di via Trieste. Era presente tra i sacerdoti don Aldo Cattaneo, alla Vittoria per più di 40 anni, che oltre al ruolo di assistente del sottocentro GIAC è stato fondatore e animatore per un lungo periodo del Laboratorio Missionario lecchese. Dal 1942 al 1960 era rettore don Luigi Brusa.


Don Angelo distribuisce la Comunione nella cappella dell'Oratorio San Luigi

“Fiore all’occhiello” del sottocentro GIAC è stato il corso dirigenti degli anni ‘58/’60, organizzato nell’arco di un triennio con lezioni tutte le domeniche mattina, in primavera presso l’oratorio San Luigi della basilica di San Nicolò, che si concludeva con due giorni di ritiro e di esami all’Eremo di San Salvatore, sopra Erba. Uno dei relatori principali, che ogni volta arrivava in Guzzi Zigolo dal seminario di Masnago, era il giovanissimo don Angelo Casati, sacerdote ambrosiano che in questi giorni ha festeggiato il 90° compleanno: allora non sapeva che qualche tempo dopo sarebbe divenuto parroco nel quartiere di San Giovanni.


Una relazione di gruppo tenuta da Franco Carcano. Sulla destra don Angelo Casati

Don Angelo è stato autore di diverse pubblicazioni e saggi, una delle quali può essere indicata nel volume “Diario di un curato di città”, che si riferisce, in particolare, alla sua esperienza di parroco nella comunità di San Giovanni in Laterano, a Milano. Nel numero di maggio del mensile diocesano “Il Segno” vi è un particolare articolo dedicato ai 90 anni di don Angelo Casati, nato il 9 maggio 1931 e ordinato prete nel 1954. Il principale relatore del corso era il prof. Franco Carcano, vice presidente della GIAC nel capoluogo lombardo, chiamato successivamente alla guida di un’importante azienda municipalizzata.


Foto di gruppo con manifesto del corso

E’ tuttora presente come volontario nel servizio liturgico presso il santuario della Vittoria Alberto Bonifacio, che iniziò a frequentare la chiesa di via Visconti proprio per l’impegno profuso nel sottocentro GIAC. Quest'ultimo deve essere ricordato come promotore di un numero eccezionale di pellegrinaggi alla Madonna di Medjugorje e per le carovane umanitarie organizzate verso la Bosnia tormentata da tragiche vicende belliche, all’insegna di un impegno di fede e di solidarietà. Alberto Bonifacio è stato anche sindaco del Comune di Pescate, dove tuttora risiede, dal 1972 al 1978.


Alberto Bonifacio

Da ricordare, infine, che i partecipanti al corso dirigenti GIAC, denominato Sarmiento in omaggio alla nota montagna conquistata da una spedizione dei Ragni lecchesi, usufruirono per alcune lezioni comunitarie dell’appena inaugurato Teatro del Sagrato, nei primi mesi del 1958. La foto ricordo è stata, infatti, scattata all’ingresso della struttura, come si può notare dal lembo della targa posizionata fra il Teatro stesso e la chiesetta dell’oratorio.
A.B.
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