Dorio, crac New Oasi dei Celti: ''il fatto non sussiste'', assolto
Non avendo seguito personalmente l'istruttoria, avrebbe potuto benissimo limitarsi al "compitino", allineandosi all'originale impianto accusatorio. Ci ha messo la testa, invece, per davvero, il procuratore facente funzioni Alessandro Pepè e, pur avendo ereditato un processo solo da discutere, è entrato nel merito arrivando a chiedere, sulla base di quanto ha potuto leggere dagli atti, l'assoluzione dell'imputato. "Non ritengo sia stata raggiunta una prova tranquillizzante della sua responsabilità", dunque, la chiosa, sollevando così - dal suo punto di vista - l'imprenditore Alessandro Marotta dall'accusa di bancarotta fraudolenta formulata a suo carico in relazione al crac della "New Oasi dei Celti", impresa fallita - forse paradossalmente - su istanza della stessa società alla quale era subentrata nella gestione dell'omonima struttura residenziale di Dorio, con 52 stanze, due sale congressi e una bella piscina con vista panoramica. "Dalla lettura delle trascrizioni emerge una situazione estremamente confusa, frutto delle modeste capacità espressive dell'imputato ma anche e soprattutto di un coacervo di rapporti" ha asserito, nella propria requisitoria il PM andando subito a toccare il tema centrale del processo e dunque quel dare e avere tra la fallita e altre imprese coinvolte, a partire proprio dalla Magica srl i cui titolari in prima battuta avrebbero chiesto a Marotta di gestire un ristorante in Valsassina (con una società diversa dalla New Oasi), salvo poi proporgli di prendere in carico il locale interno al residence e sottoscrivere infine un contratto d'affitto che - a detta dell'imputato - celava però quello che avrebbe dovuto essere il successivo passaggio di quote, non prima di averlo anche coinvolto in altra operazione relativa allo sporting di Margno. Insomma, un groviglio di interessi, con accordi presi senza nulla - o quasi - per iscritto, tra soggetti poi arrivati ai ferri corti, lasciando Marotta con il cerino in mano.
Assistito dall'avvocato Elena Ammannato che, per facilitare il collegio nella ricostruire tutti i passaggi della vicenda, ha messo a disposizione dei giudici una memoria scritta, quest'oggi l'imputato è stato poi effettivamente assolto. "Perché il fatto non sussiste".
Assistito dall'avvocato Elena Ammannato che, per facilitare il collegio nella ricostruire tutti i passaggi della vicenda, ha messo a disposizione dei giudici una memoria scritta, quest'oggi l'imputato è stato poi effettivamente assolto. "Perché il fatto non sussiste".
