Carenno: la testimonianza di vita e di fede di Giulia, morta a 14 anni, per un sarcoma


L'emozione era palpabile nella sala dell'auditorium di Carenno, per l'incontro con Sara e Antonio Gabrieli di Bergamo, genitori di Giulia, la 14enne morta il 19 agosto del 2011. "Queste serate sono un'occasione bellissima per sentirci "in cammino" con Giulia: durante la nostra chiacchierata vedremo un filmato, che non solo è una preziosa testimonianza, ma è soprattutto un regalo che Giulia ha voluto lasciare a tutti noi. Nostra figlia, nel corso della sua malattia, è sempre stata consapevole di essere la testimone di qualcosa di importante, che avrebbe continuato a vivere anche dopo la sua morte. Questo filmato era stato pensato per noi familiari, ma abbiamo capito subito che si trattava di un messaggio per tutti. Il video è stato realizzato due mesi prima che Giulia si spegnesse, il 14 giugno del 2011 ed è uno spaccato della vita vissuta sempre col sorriso sulle labbra di una ragazza che correva a braccia aperte verso il Signore e la Madonna", ha esordito papà Antonio. "Ad un'occhiata veloce sembrerebbe che siamo stati noi ad accompagnare Giulia alla morte, ma la verità è che è stata lei a prenderci per mano. Nostra figlia era una ragazza piena di vita, con mille progetti che avrebbe voluto realizzare personalmente: era una autentica esplosione di vitalità. Giulia ha accolto la malattia offrendosi completamente alla volontà di Dio Padre, in cui ha trovato la forza per vivere fino in fondo il suo "attimo presente". Noi continuano a vivere godendo della bellezza di ciò che ci è stato donato e non nella disperazione di quello che ci è stato tolto", ha continuato mamma Sara, emozionata. In sala si sono poi spente le luci e sullo schermo è comparsa Giulia che, seduta in un parco, sorridente, ha raccontato di sé, di come ha scoperto il sarcoma nel 2009, della sua passione per lo studio, che non ha mai abbandonato nemmeno nei periodi di ricovero, dell'amicizia profonda che la legava alla coetanea Chiara, dell'affetto verso la famiglia e i cugini, dei suoi progetti e della sua profondissima fede.

Sara e Antonio Gabrieli

Grandissima la commozione al termine del filmato che, come ha detto papà Antonio è "l'abbraccio di Giulia per tutti noi". "Tra le tantissime cose che riguardano mia figlia - ha continuato il signor Gabrieli - mi piace ricordare che lei ha voluto essere testimone del Signore, ed era sempre ben disposta a incontrare giovani e gruppi di catechesi, nonostante fosse fisicamente provata dalle cure". È stata poi mamma Sara a ricordare una particolare testimonianza di Giulia ai cresimandi, svoltasi nel seminario di città alta a Bergamo, in cui li esortava a guarire in primo luogo l'anima, e poi la salute. I signori Gabrieli hanno poi ricordato le moltissime persone che hanno conosciuto durante il periodo di malattia di Giulia, tutte persone "bellissime, di grande umanità", che si sono legate alla ragazza colpite dalla serenità e maturità con cui affrontava la sua malattia. È stato poi lasciato ampio spazio agli interventi del pubblico, tra i quali uno ha "dato il la" ad un'altra commovente risposta: quando è stato che Giulia ha iniziato a sentirsi uno strumento di Dio? "Difficile a dirsi, forse nel 2010, quando è venuta a conoscenza della storia di Chiara Luce Badano, un'altra giovane stroncata da un sacro è simile a quello di Giulia, beatificata il 25 settembre del 2010. Nostra figlia aveva sentito parlare di lei durante una messa, e poi abbiamo fatto delle ricerche, senza però rivelare troppo a Giulia: Chiara Luce soffriva di una malattia molto simile a quella di nostra figlia, e noi volevamo che lei vivesse questo periodo a modo suo, senza emulare l'esempio di un'altra persona", ha affermato papà Antonio. "Secondo me, il suo percorso è partito molto prima: Giulia è sempre stata molto intelligente ma anche estremamente sensibile, ed accoglieva ogni insegnamento con gioia e lo amplificava migliorandolo. Il suo incontro con Dio ha sempre fatto parte del suo viaggio, e durante la malattia Giulia non ha fatto altro che spalancare il suo cuore al Signore". È stata molto delicata la domanda posta dal parroco di Carenno don Angelo Riva: "che cammino c'è stato in voi genitori quando avete scoperto che Giulia era malata?". La risposta è toccata a papà Antonio: "spesso si tende a banalizzare, e si crede che il primo pensiero sia "perché a me? Capitano così di rado queste cose...", ma appena varcata la soglia del reparto di oncologia pediatrica capisci che la malattia esiste, e che affligge tantissime persone. Subito pensi "come posso aiutarla?": ovviamente con l'amore di sempre, con la concretezza dei gesti, affidandosi sia alla medicina, sapendo però che c'è un medico "più alto", quello grazie al quale Giulia ci ha preso per mano in questo bellissimo percorso. Sembra assurdo definire bellissimo questa situazione così drammatica, ma se la si osserva con lo sguardo rivolto verso l'alto vivi tutto in un altro modo, consapevole che Dio ti prende in braccio nei momenti peggiori della vita".

I genitori di Giulia con don Angelo Riva

La storia di Giulia è quella di una ragazza che ha preso per mano i suoi genitori e i suoi cari, guidandoli e mostrando loro il cammino. Prima di venire a mancare, Giulia ha coronato il sogno di scrivere un libro, il cui guadagno è stato devoluto all'AIRC, e ha inventato una preghiera di ringraziamento per Gesù e la Madonna, dettata definitivamente il giorno prima della sua "partenza per il cielo". Sono tantissimi i progetti che Giulia aveva in mente e che si stanno pian piano realizzando: dopo un anno e mezzo di lavoro, Sara e Antonio sono riusciti a creare un gruppo di preghiera per giovani, che una volta al mese recita il rosario ricordando i bambini malati; tramite l'associazione "Con Giulia", poi, si sta cercando di promuovere la scuola estiva negli ospedali; infine, l'associazione si sta battendo per portare avanti il progetto "quasi a casa", che agevolerà il ricongiungimento dei ragazzi ricoverati con le loro famiglie, residenti lontano, in case di accoglienza apposite, esterne all'ospedale, dove comunque non mancherà l'assistenza dell'équipe dei medici.

La serata si è conclusa in un momento di grande emozione generale, durante il quale don Angelo ha ringraziato i genitori di Giulia per "il miracolo" che hanno fatto conoscere stasera.
Giulia Malighetti
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