Galbiate: confronto in consiglio con Silea, dubbi su inceneritore e teleriscaldamento

"Abbiamo organizzato un approfondimento per spiegare il percorso che ha condotto a concepire il progetto di teleriscaldamento del forno inceneritore di Valmadrera. Si tratta di una serata puramente informativa, poiché avere ulteriori conoscenze in proposito ci è parsa una necessità legittima. Per la buona riuscita è necessario un clima di rispetto e disponibilità all'ascolto, confido nel senso di responsabilità". Tradendo una leggera preoccupazione per le tensioni che l'argomento aveva suscitato non solo nell'ambito dei diversi gruppi comunali, è con queste parole che il sindaco di Galbiate Benedetto Negri ha introdotto il confronto con Silea nella serata di lunedì 16 febbraio.

L'amministratore unico di Silea Mauro Colombo, il sindaco di Galbiate Benedetto Negri
il direttore generale Marco Peverelli, l'ingegner capo dell'ufficio tecnico Andrea Eboli e
il tecnico analitico dei fumi Marcello Rusconi

Nel pubblico particolarmente folto e partecipe spiccava infatti anche un agente di polizia locale, il cui intervento fortunatamente non si è reso necessario. L'approfondimento ha avuto luogo nell'ambito di una seduta straordinaria di consiglio comunale, convocata appositamente per rispondere all'interesse suscitato dagli inceneritori nel cosiddetto Decreto "Sblocca-Italia", nei cui riguardi sono state avanzate ben due mozioni dai gruppi di minoranza "Per Galbiate" e "Movimento 5 Stelle".
Ospiti d'eccezione dunque l'amministratore unico di Silea Mauro Colombo, il direttore generale Marco Peverelli, l'ingegnere capo dell'ufficio tecnico Andrea Eboli e il tecnico analitico dei fumi Marcello Rusconi, che nella prima parte della serata hanno tracciato un quadro dell'operato di Silea dalla nascita nel 1972 alla situazione attuale, con uno sguardo ai progetti futuri tra cui spicca il teleriscaldamento, che entro il 2018 dovrebbe distribuire calore nei comuni di Civate, Malgrate, Valmadrera e Lecco.
"Nelle aree dove sono presenti dei termovalorizzatori le discariche sono minimizzate, mentre riciclaggio e compostaggio molto elevati - hanno commentato i relatori - inoltre gli impianti hanno permesso alla provincia di Lecco di essere una tra le poche autosufficienti in Italia, e il termovalorizzatore di Valmadrera è uno dei più avanzati della Regione Lombardia". Particolarmente positivi i dati di Galbiate, che nel 2013 si è distinta per una raccolta differenziata al 69,8% e una "frazione estranea" intorno al 6%. 

A questa prima parte illustrativa è seguita la seconda, in cui ai consiglieri è stata data la possibilità di formulare alcune domande: fulcro di numerosi dubbi e riserve è risultata subito la politica intrapresa da Silea sul tema del potenziamento dell'inceneritore e del teleriscaldamento. Come ha esordito il capogruppo della minoranza di "Galbiate Cambia" Giuseppina Cogliardi infatti, "il teleriscaldamento è legato strettamente all'aumento della quantità di rifiuti bruciati. Si tratta di una scelta molto importante e onerosa per il territorio: dal punto di vista del tempo ci occuperà per molti anni; dal punto di vista dei costi ci inchioderà alla scelta irreversibile di continuare a bruciare sempre più per rientrare delle spese; dal punto di vista dell'impegno ci costringerà a una serie sempre più importante di controlli ambientali per tenere la situazione sotto controllo".

Appellandosi alla direttiva europea 98/2008, secondo cui si dovrebbe puntare a ridurre al minimo la quantità di rifiuti applicando innanzitutto la prevenzione, quindi il riuso, poi il riciclaggio e solo in ultima istanza, in mancanza di alternative, il recupero energetico come ad esempio l'incenerimento, sia i consiglieri di "Galbiate Cambia" che il consigliere Manuele Rusconi del "Movimento 5 Stelle" hanno chiesto ragione della scelta operata verso un potenziamento dell'impianto piuttosto che una dismissione, informandosi sulla possibilità decisionale a questo punto del processo e quindi sulle alternative ancora praticabili.
"Il territorio è a un bivio - ha messo in chiaro il consigliere Cogliardi - tra bruciare o invece puntare sul riciclaggio, che garantirebbe anche la possibilità di accedere a bandi europei appositi. Questo discorso interessa tutti i cittadini e a maggior ragione i proprietari di Silea, che sono i 90 comuni della provincia di Lecco e i 2 di Como: le politiche della società sono sostenute e determinate dalle amministrazioni comunali. Quindi chi e quando decide? Cosa decide, e cosa rimane da decidere?"

Diverse le questioni sollevate dall'amministratore unico Colombo a questo proposito, che ha osservato come in Europa tutti i termovalorizzatori siano dotati per ragioni di efficienza energetica di una rete di teleriscaldamento, che una volta realizzata sarebbe una risorsa per il territorio in quanto ci sono diversi combustibili compatibili, come il metano. "La scelta di potenziamento è stata fatta tra il 2004 e il 2008, quando è stato rimesso a nuovo l'impianto di Valmadrera. Per quanto riguarda il riciclaggio, la Seruso che controlliamo è un'ottima società che ha permesso di arrivare al 60% di differenziata, ma non si può fare più di così perché tutto sta ai cittadini, che devono usare i sacchi giusti: se il mercato non recepisce, tutto torna al termovalorizzatore. Infine è importante anche la parte economica, le tariffe che Silea paga a Seruso per la selezione dei rifiuti sono molto più alte rispetto a quello che viene fatto pagare ai comuni: la differenza la mette Silea con i proventi del termovalorizzatore, che quindi permette di finanziare il riciclaggio".
Secondo Colombo il problema è anche a monte, dovuto alla mancanza di una politica nazionale sugli imballaggi; Silea è l'ultima tappa, dove si ricevono i rifiuti e si fa il possibile per selezionarli e riciclarli. Ad esempio quella a cui ci si riferisce comunemente come "plastica" è un aggregato di polimeri così variegati al punto che non esisterebbe attualmente una tecnologia coerente ed economicamente vantaggiosa per il riciclo; e un discorso simile varrebbe per i classici sacchetti dei biscotti con la carta fuori e l'alluminio dentro, che Silea manda in Germania perché in Italia non esiste una filiera di recupero. "Se noi chiudessimo il forno, dove porteremmo il materiale? In una discarica? Pensate sia meglio?" ha concluso l'amministratore.
Della stessa opinione il direttore Peverelli, che si è invece espresso sui tempi del teleriscaldamento: "Siamo stati autorizzati da Regione Lombardia a raggiungere il massimo carico termico e ci è stato detto di presentare entro un anno un progetto di teleriscaldamento che dovrà essere valutato. Tutti i soci hanno acconsentito a procedere con l'iter, e a marzo 2016 si deciderà se andare avanti o meno". 

Restando in tema, un punto che ha catalizzato l'interesse di maggioranza e minoranza è stato poi quello dei costi della realizzazione dell'impianto e soprattutto delle possibili ricadute sulle finanze dei cittadini: "nella vostra analisi avete scisso il costo del forno da quello di tutta la rete di teleriscaldamento, che quindi va ben oltre il doppio dei 17 milioni di euro da voi indicati: alla fine i cittadini del nostro territorio rischiano di ritrovarsi più inquinati e indebitati" ha puntualizzato il consigliere Cogliardi, seguita poi dal capogruppo di maggioranza Mazzoleni nel chiedere delucidazioni sulla copertura economica e sugli eventuali incrementi della tassa di raccolta dei rifiuti.

"Il costo della materia prima non aumenterà perché i vapori che dobbiamo raffreddare con un notevole utilizzo di energia saranno convogliati nel teleriscaldamento" ha risposto Colombo,  "secondo lo studio di sostenibilità che abbiamo effettuato, il costo di produzione dell'impianto sarà ammortizzato in 15 anni con i profitti del teleriscaldamento".

Accantonando per un attimo l'annosa questione, il consigliere Quadrio di "Per Galbiate" ha invece portato l'attenzione su un aspetto diverso della faccenda, chiedendo lumi riguardo la Rete Nazionale degli inceneritori istituita dal Decreto Sblocca-Italia.
"Un rapporto di mutuo soccorso tra singoli impianti esisteva già - ha spiegato il direttore Peverelli - concettualmente lo Sblocca-Italia dà la possibilità di ritirare rifiuti in tutta la penisola per non pagare più a terzi i costi di smaltimento. Tuttavia i rifiuti del nostro territorio bastano per la capacità dell'impianto di Valmadrera e inoltre i trasporti hanno un costo: finché si parla di Liguria, Piemonte o Veneto il discorso del mutuo soccorso può reggere, ma oltre i costi diventerebbero proibitivi". Il chiarimento tuttavia non ha tranquillizzato il consigliere Quadrio, che ha espresso tutto il proprio disappunto sulla gestione a livello di Stato centrale del mutuo soccorso, constatando come "l'opinione del territorio interessato da tutto questo inquinamento, indotto anche dal traffico, non è stata nemmeno presa in considerazione".

Lo schema del progetto di teleriscaldamento

Lettera morta sono rimasti infine gli auspici del consigliere Rusconi riguardo allo svolgimento di indagini sulle ricadute a suolo e sull'incidenza di tumori, più approfondite rispetto a quelle svolte dal 2006 al 2011 prive di questi indicatori. "Tutta la normativa applicabile in materia è stata seguita - ha affermato l'ing. Eboli - per le restanti indagini non ci sono ancora metodi consigliati dall'Unione Europea, poiché quelli esistenti risultano scientificamente ancora poco provati, poco ripetibili e non accettati dalla comunità scientifica".
Come accade in qualche caso, la serata si è conclusa risolvendo alcuni dubbi e suscitandone altri. Come manifestato dal consigliere Rusconi, "ci sarebbe stata la necessità di una controparte altrettanto tecnica. Con tutta la buona volontà non si può sapere tutto: non c'è stato un vero confronto, perché abbiamo sentito solo una campana. Inoltre il dibattito dovrebbe essere organizzato prima di prendere certe decisioni, e non a cose fatte".

In risposta il capogruppo Mazzoleni ha evidenziato come in sede istituzionale di consiglio comunale non si possano organizzare dibattiti, "l'intenzione era di avere informazioni di base per farsi un'opinione".
Anche il consigliere Cogliardi ha tratto le proprie conclusioni, dichiarandosi sollevata per lo spazio decisionale lasciato alla scelta del teleriscaldamento, ma sottolineando il peso del potere decisionale dei singoli comuni: "perlomeno si può ancora discutere. Se il progetto rimane, si sappia che le amministrazioni si stanno muovendo perché rimanga. È essenziale che cittadini e sindaci se ne rendano conto".
E.T.
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