Valsecchi di Appello replica a Marco Calvetti. Io e il sindaco...

Corrado Valsecchi
Caro Calvetti,
ho letto il Suo editoriale e vorrei fare alcune precisazioni. Mi scuserà se approfitto dello spazio del Suo giornale online.
Di norma non intervengo su singole considerazioni d'opinione perché ritengo opportuno e giusto che ogni cittadino ( giornalista, politico, sacerdote, etc...) possa liberamente interpretare la realtà come la vede. In questi anni ho sempre assunto posizioni e lasciato il libero arbitrio di interpretarle come ognuno intendeva, a suo modo, raccontarle. In alcuni casi mi sono divertito a leggere ricostruzioni più o meno fantasiose, in altre ho identificato la ricostruzione fedele del mio pensiero, talvolta ho trovato un malizioso intento di utilizzare le nostre posizioni per gettare benzina sul fuoco da parte di soggetti non propriamente disinteressati all'agone politico. Nel caso del Suo Editoriale invece vale la pena di spendere qualche parola.
Nel 1996 Lei fece un Editoriale per una testata locale dove già mi individuava come potenziale candidato sindaco della città. Quando in una intervista dissi che mia moglie non sarebbe stata lieta di questa scelta Lei replicò dicendo che " accanto ad un grande uomo c'è sempre una grande donna in grado di consigliarlo " . Ebbene le cose non sono cambiate, sono ancora sposato con la stessa donna, semmai sono cambiate le condizioni : sono un po' più anziano e maturo e ho coltivato interessi diversi. Ho iniziato a 15 anni a lavorare in fabbrica e andrò in pensione tra poco con quasi 43 anni di anzianità di servizio come dirigente nel settore privato. Se avessi voluto fare carriera politica non avrei certo ascoltato mia moglie, ma avrei accettato di buon grado le numerose occasioni che mi sono capitate nella mia vita. Forse a quest'ora sarei già stanco di stare sui banchi di un consiglio comunale, provinciale, regionale o chissà del parlamento. Invece ho lavorato, come un matto, per garantire un avvenire ai miei figli e alla mia famiglia senza rinunciare, da privato cittadino, a dare una mano nei settori a me più congeniali alla comunità che mi ospita. Talvolta l'ho fatto dando necessariamente pubblicità alle iniziative intraprese ( Les Cultures o appello per Lecco ), in altre ( sono quelle alle quali sono maggiormente affezionato ) in silenzio e dietro le quinte.
Ora, Lei ipotizza uno scenario di contrapposizione tra me e il Sindaco Brivio che, mi perdoni, banalizza la realtà .
Crede davvero che io sia così interessato a fare il vicesindaco di Brivio per sostituirlo nella sua funzione ? Crede davvero che se io volessi candidarmi a qualsiasi cosa ho bisogno di qualche autorizzazione ( giornalista, politico, sacerdote, etc... ) ? Quanto poco mi conosce !
Brivio è stato sostenuto lealmente da me e Appello per Lecco in questi cinque anni, non gli abbiamo mai fatto mancare l'appoggio e i numeri, nemmeno nelle situazioni più intricate. Detto questo se non sono o non siamo stati d'accordo su singole questioni l'abbiamo sempre detto senza peli sulla lingua. Brivio è un amministratore navigato e capace, ma come tutti può sbagliare, fare degli errori o commettere ingenuità e sarebbe stato poco edificante non farli notare, soprattutto per una forza civica che non ha alcuna altra "mission" che non sia il bene della città . Adesso siamo in una fase delicata é il momento di individuare le priorità del prossimo mandato e fare un consuntivo delle luci e delle ombre della nostra amministrazione. Nessuno si può chiamare fuori ! Se non lo facciamo ora, quando ? Meglio partire per un viaggio sapendo chi sono i compagni prima, il percorso che intendiamo fare, ha cosa possiamo rinunciare e cosa no!
É pretendere troppo ? Non credo ! Non c'entra nulla il Sindaco e il Vicesindaco, c'entrano gli intenti comuni. Se il percorso é chiaro e condiviso con il PD nulla osta assolutamente che Virginio Brivio sia il nostro candidato e possa essere il leader anche del prossimo mandato, ma fino a quando ci saranno questioni aperte, non approfondite e zone d'ombra che potrebbero alimentare equivoci e malintesi noi non daremo per scontato nulla.
Siamo tutte persone che vivono tranquillamente della propria professione ed esercitano solo delle "rivendicazioni " per cercare di migliorare la vita dei cittadini di Lecco, non abbiamo bisogno di un " posto pubblico ", al limite possiamo dare delle singole disponibilità per cercare, nel limite del possibile, di dare maggiore qualità ad un esecutivo. Per quanto mi riguarda sono al capolinea della mia esperienza professionale per cui, se permette, dopo tanti anni di lavoro ho acquisito il diritto di fare ciò che voglio senza condizionamenti di alcun genere, ma Le assicuro che tra i miei propositi non rientra quello di sostituire un Sindaco eletto nelle sue funzioni, comunque si chiami.
Cordialità
Corrado Valsecchi

Caro Corrado,
o sei permaloso o non capisco perchè ti rivolga a me con il “lei” dopo lustri nei quali ci siamo dati cordialmente del tu. Ma non mi formalizzo, magari è solo un espediente per prendere le distanze. I tuoi distinguo, chiamiamoli così, da Virginio Brivio, sono stranoti, anche perchè non ne hai mai fatto mistero e semmai, da abile comunicatore, ti sei industriato per diffonderli “erga omnes”.
Niente di nuovo sotto il sole se non quel quid di vis polemica in più legato alle elezioni di primavera. Io non ho messo in discussione né la tua carriera né tantomeno la tua persona. Non ti ho demonizzato anche perchè nella partita con Brivio, ho quasi sempre condiviso le tue posizioni. Sei tu che hai confezionato un santino che, col tuo permesso, vorrei girare all'apposita commissione per una benemerenza civica.
Il mio carissimo amico Claudio Brambilla, direttore ed editore di questa testata, è uno che mette il pepe nella scrittura (è della mia scuola, per intenderci), ma sa bene che il sale del giornalismo d'opinione sta nella vivacità dialettica e perciò quando si scaldano i motori si lecca i baffi, ma pretende che sia dato spazio a ciascuna voce. In questo senso sono disponibile per un'intervista a tutto campo nella quale potremo esprimere, io le mie curiosità, tu le aspirazioni e i progetti di Appello per Lecco. Ce n’è una che sento urgere e che ti anticipo come domanda: l’inchiesta Metastasi, oltre al profilo giudiziario, ha secondo te una valenza politica? Io penso di sì e aggiungo anche che Lecco esce ferita dalla contaminazione con l’’ndrangheta.
Ho intenzione di seguire la campagna elettorale minuto per minuto e capiterà spesso di trovarci gomito a gomito: sono certo che non andremo a braccetto, ma di sicuro non mancherà, come sempre, una calorosa stretta di mano e un ritorno al tu.
Cordiali saluti a te e alla grande donna che hai accanto.
Marco Calvetti
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