I martedì dell'affido/1: genitori per… far volare aquiloni
Entra nel vivo la nostra nuova rubrica del martedì, curata dal Servizio Affido Distrettuale - Ambiti di Bellano, Lecco e Merate. Come anticipato la settimana scorsa, dopo la puntata zero dedicata ad una breve introduzione sull'affido, spazio ora, a quattro uscite dove tale esperienza è narrata in prima persona da chi l'ha vissuta (e la sta ancora vivendo) nella propria quotidianità. Per rompere il ghiaccio, ecco il contributo di Laura e Pier.

Siamo Laura e Pier, una coppia con due bambini: Aurora, nostra figlia di 12 anni e Amine, di 10 anni che abbiamo accolto in affido da oltre un quinquennio nella nostra famiglia e nella nostra casa.
Dopo l’arrivo di Amine, tante persone intorno a noi (conoscenti, amici, parenti,….) ci hanno sostenuto, incoraggiato... fatto i 'complimenti' per la 'scelta coraggiosa'... frasi come “meno male che ci sono persone come voi” … “io non potrei... sarebbe troppo doloroso poi staccarsi" ... "state attenti a non affezionarvi troppo..." ci hanno, tra l’altro, suggerito in molti...
L’amore è un sentimento talmente forte che spesso le persone temono e per questo se ne tengono alla larga, limitandosi a rapporti che percepiscono come sicuri... come se avessero paura o di soffrire troppo o che il loro affetto possa essere sprecato. Come se valesse la pena voler bene a qualcuno solo quando si è sicuri che è per sempre... e solo se 'è nostro'...Voler bene è cercare l’appagamento negli altri, nelle loro azioni, nel loro esserci per tanto tempo e in ogni momento? ...forse no... questo snatura la vera essenza dell’amore, nella sua gratuità... Sbaglieremmo se infatti affidassimo aprioristicamente il valore dell’esistenza o delle esperienze alle clessidre: chi vive di più, vive meglio o le relazioni che durano di più sono le più significative. Lo abbiamo sperimentato con la nostra prima figlia, nata piccola e fragile, tanto da tenerla su un palmo di una mano... non sapevamo in quel momento quanto sarebbe stata con noi, quanto avrebbe potuto vivere... ma mai, neanche un attimo abbiamo pensato che la sua esistenza potesse essere inutile per la sua brevità....
L’amore rende prezioso ogni minuto, ogni istante di quel che ci è concesso di vivere. Allora abbiamo recuperato il vero senso del voler bene, che dà senso a tutti quegli attimi di amore quotidiano.... e a questa nostra accoglienza che non sappiamo quanto durerà ma sappiamo che Amine merita tutto l’amore che abbiamo dentro, in ogni attimo che condivide con noi... e cosa ci può essere di più bello di amare con questa libertà?
Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi.”
Ha scritto anni fa Benigni... in effetti spesso facciamo fatica a “metterci in movimento”, a fare delle scelte, magari anche migliorative, nella nostra vita proprio per la paura di rinunciare alle nostre sicurezze... magari desideriamo iniziare un nuovo cammino ma spesso non vogliamo metterci nella condizione di poterci sporcare o addirittura ferire i piedi.... Ma quando poi iniziamo il cammino scopriamo sì le fatiche ma anche le meraviglie... E al di là delle nostre paure e fatiche ogni tanto è utile guardare oltre... guardare i bambini che chiedono un luogo, uno spazio, un cuore, un abbraccio in cui essere accolti... piccoli semi che hanno bisogno di cure... grandi cuori che hanno bisogno di essere riscaldati dalla certezza di un abbraccio.
L’affido ci ha messo di fronte quindi a tante emozioni e a tanti pensieri, riflessioni... ci ha interpellato anche come madre e padre... anzi questa prospettiva ha cambiato profondamente la nostra genitorialità.... ci sono tornata alla memoria delle frasi.... “...l’amore vero è guardare l'altro e trattare l'altro col desiderio che si avveri, che si compia il suo destino. Senza amore al destino non c'è amore, senza amore al destino dell'altro non c'è amore all'altro.”
Troppo spesso come genitori siamo tentati di sentire i figli come una nostra creazione... un nostro possesso...
“Non si può stabilire rapporto con niente… se non con un distacco dentro…. se tu fissassi una stella senza un distacco, non capiresti che è una stella dentro l'infinità stellare”
Chiudiamo condividendo questa poesia di E. Bombeck che accomuna il nostro essere genitori naturalie il nostro essere genitori affidatari:
Laura e Pier