PAROLE CHE PARLANO/40

Autunno

Tralasciando le ragioni astronomiche, il 22 settembre è avvenuto l'equinozio di autunno, il momento in cui, come suggerisce l'origine latina di equinozio (aequus, uguale, e nox, notte), il dì e la notte hanno la stessa durata.
Ci rammarichiamo di avere appena abbandonato l'estate, con il suo sole alto e i suoi squillanti colori, per inoltrarci in un periodo più cupo, piovoso, decisamente meno caldo e dai colori rosso-giallo-bruni degli alberi che si apprestano al riposo vegetativo delle stagioni fredde. Questo ci porta a immaginare una sorta di declino, tanto che metaforicamente consideriamo la terza età come l'autunno della vita.
In realtà, il significato originale del termine ci comunica tutt'altro, ci spiega che questa stagione è ricca di opportunità che, per esempio, per l'agricoltore e per noi, che ne godiamo di conseguenza, sono rappresentate dalla maturazione di nuovi frutti come castagne, noci, pinoli, nocciole, agrumi, uva, cachi, kiwi, melograni, olive, nespole (europee), zucche, verdure e ortaggi vari, senza dimenticare che è il periodo per eccellenza dei funghi. Proprio questa ricchezza ha portato i nostri antenati a coniare il termine autunno che deriva dal latino augere, cioè aumentare, arricchire, e dalla desinenza -mnus, di origine greca.
Ecco allora che possiamo immaginare la terza età non come quella del declino, ma come quella della maturità, in cui poter raccogliere e condividere i frutti delle innumerevoli esperienze vissute. 


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Rubrica a cura di Dino Ticli
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