PAROLE CHE PARLANO/65

Primavera

Il nome primavera ha origini molto antiche. Chiaramente, risulta composto da due termini prima, col significato di inizio, e vera, sul quale è necessario puntare l'attenzione. Possiamo in effetti ricondurlo alla radice sanscrita vas- (che ritroviamo sia in alcuni dialetti sia in alcune lingue dell'area balcanica) che significherebbe ardere, splendere. È anche possibile che abbia dato origine alla greca Estia e successivamente alla romana Vesta, entrambe dee delle abitazioni e dei focolari domestici.
Secondo questa ipotesi etimologica, la primavera ci parla allo stesso tempo di una nuova ripartenza e di qualcosa di splendente e più caldo; pertanto indicherebbe l'inizio di un periodo caratterizzato dall'esuberante risveglio della natura e dal miglioramento delle condizioni climatiche. E il fiore emblema di questa stagione è sicuramente la primula, non per niente chiamata anche primavera.
Questo termine è usato anche in senso metaforico: se è vero che la primavera di una persona è intesa come il periodo della gioventù, si può certamente vivere una primavera a qualsiasi età, per ritrovati vigore, fiducia ed entusiasmo. E, mai come ora, può anche essere associata a un momento di risveglio dei popoli, a una ribellione contro le ingiustizie, le guerre e a favore della pace.
Il giovane poeta-soldato americano Alan Seeger, morto nella prima guerra mondiale, ci ha lasciato alcuni versi in cui descrive un tragico e ossimorico abbraccio fra la guerra (=morte) e la primavera (=vita):

Ho un appuntamento con la Morte
in qualche barricata contesa,
quando la primavera torna con l'ombra frusciante
e i fiori di melo riempiono l'aria.
Ho un appuntamento con la Morte
quando la primavera riporta giornate azzurre e belle.


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Rubrica a cura di Dino Ticli
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