Ballabio: la trama di un film già visto 13 anni prima. Coprotagonista Mauro Piazza

La trama del film di Ballabio appariva scritta e compiuta. 13 anni dopo il Capoluogo un'altra amministrazione a guida leghista cadeva per mano della propria maggioranza.
Cosa può succedere in questi 45 giorni? In una situazione normale non succederebbe assolutamente nulla. Da un lato il rapporto impossibile tra l’attuale Sindaco e Alessandra Consonni, precedente borgomastro e autrice della sfiducia supera ogni possibile dialogo politico. Dall’altro la Lega lecchese come all’opposto la sinistra, sono mondi inconciliabili per ipotizzare accordi di governo anche solo locale.
A differenza della giunta Faggi nel 2009, dalla caduta lampo nel giro di poche ore, oggi possiamo assistere a grandi margini di ulteriori colpi di scena. In primo luogo la scadenza al 31 luglio dell’approvazione del Bilancio garantisce la possibilità di trovare una nuova maggioranza, in secondo luogo gli attori oggi in scena non sono semplici comparse.
Le trame infatti spesso cambiano in base agli attori, ed il cast del film di Ballabio si è arricchito del ruolo di coprotagonista di Mauro Piazza che ora da membro del Carroccio non ha esitato ad intervenire in un Comune dove fino a poco tempo fa non aveva spazi. L’esordio a dirla tutta non è stato certo dei migliori, l’assemblea con tutto lo stato maggiore leghista per dettare la linea alla maggioranza sul caso Combi, quasi come un atto di bullismo, ha esacerbato gli animi al punto da spingere ancor di più l’ala ribelle a far saltare il banco.
Ma è la capacità – o spregiudicatezza – tattica di Piazza dalla quale bisogna aspettarsi possibili sorprese laddove le dirigenze locali, di duri e puri, avrebbero già mollato il colpo. Abituato ad accordarsi con i Brivio, dialogare con i Rusconi, trattare con amministratori di ogni estrazione, non è così impensabile che riduca l’irriducibilità del centrodestra a pura idea se si troverà la quadra con un disponibile Tropescovino, guida del PD di quella che per molti è Lecco Alta volendone infatti seguire nel bene e soprattutto nel male anche le dinamiche politiche.
Quale sarà il prezzo di un eventuale accordo non è dato saperlo, certamente il piano si trasferisce da Ballabio ad altri tavoli e segreterie (e forse cda).
L'Osservatore
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.