Cinisello: nel 2008 violentò una 18enne di Lecco, 42enne ancora arrestato per stupro

Claudio Rossetto
nella foto diffusa dopo il suo
arresto nel 2008
Solo 7 anni fa - con la medesima meschina scusa - aveva attirato a sé una giovane residente a Lecco: l'aveva conosciuta in chat e, messaggio dopo messaggio, spacciandosi per un manager nel settore della moda, l'aveva conquistata promettendole un lavoro e riuscendo poi a irretirla fino a invitarla a casa propria - a Cinisello Balsamo - per stuprarla ripetutamente in garage non risparmiandole nemmeno percosse e soprusi di ogni genere. Un incubo, quello patito per ben 9 ore dalla 18enne nativa della Bielorussia ma residente nel lecchese, terminato solo dopo una rocambolesca fuga e la successiva denuncia ai Carabinieri della Compagnia lariana allora affidata al capitano Francesco Motta. Il dramma - con gli stessi inquietanti contorni - sarebbe invece durato ben sei mesi per un'altra sventurata, vittima anch'ella della violenza bruta di Claudio Rossetto, 42enne di Cinisello tornato libero solo nel 2013 dopo aver saldato il proprio conto con la Giustizia proprio per l'episodio che investito come un uragano la giovanissima di Lecco, ridotta in poche ore in uno stato "spaventoso" come affermarono ai tempi i medici dell'ospedale Manzoni che si occuparono di lei. Cercava un'occupazione anche la 23enne svedese precipitato senza saperlo nel medesimo abisso in cui era finita la 18enne, sette anni fa.  Arrivata in Italia a settembre 2014 per lavorare nel mondo della moda era venuta in
Il capitano Francesco Motta
contatto - come ricostruiscono quest'oggi i giornali nazionali - con Rossetto tramite Facebook. Carino nei modi le aveva non solo offerto un lavoro, fingendosi anche in questo caso procacciatore di top model, ma addirittura l'aveva chiesta in moglie. Una volta portata a casa, ancora una volta a Cinisello Balsamo, sarebbero iniziate le botte, le minacce, le torture e le violenze alla quale la 23enne non avrebbe saputo opporsi. Solo la segnalazione di una vicina di casa ha fatto scattare l'intervento delle forze dell'ordine che hanno poi liberato la ragazza. Per Rossetto, condannato a 4 anni di reclusione per l'episodio del 2008, sono tornate ad aprirsi le porte del carcere.
"Ricordo ancora quella vicenda" ci ha confermato il capitano Motta, raggiunto telefonicamente. "Andai io stesso ad arrestarlo. Lo trovammo nel garage del palazzone in cui viveva. Aveva attrezzato quel luogo appartato ricavando uno spazio con tanto di telecamere. Ho sentito poco fa la notizia dell'arresto e "Cinisello Balsamo" mi ha ricordato proprio quell'arresto". Come dimenticare la vita di una ragazzina segnata da una violenza tanto inquietante?


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