Lecco: aggiornamento del piano delle opere pubbliche, tanta carne al fuoco. Rischio 'libro dei desideri'?

L'assessore Maria Sacchi
È stata approvata dal consiglio comunale di lunedì sera con i soli voti della maggioranza e la bocciatura dell’opposizione la prima variazione dell’anno al bilancio triennale di previsione che è servita a finanziare la modifica al piano triennale delle opere pubbliche. Una delibera che, come ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi, serve a registrare delle variazioni incrementali delle risorse finanziarie di opere già previste ma anche delle opere nuove.

Alla prima voce vanno annoverati i 430mila per l’adeguamento strutturale della scuola Carducci finanziato dal Gse, i 65mila euro per gli arredi del futuro nuovo asilo nido di via Timavo; l’abbattimento delle barriere architettoniche della biblioteca (che è però un mero giro di risorse da un settore all’altro); la posa in opera del fotovoltaico per la piscina del Bione e la riqualificazione della funivia di Malnago per cui viene applicato con avanzo vincolato un finanziamento di Regione Lombardia; un incremento di 50mila euro per la vasca di raccolta di via Movedo che servono per garantire l’indennizzo al privato e per la revisione prezzi; 20mila euro in più andranno per la prevenzione e il ripristino del dissesto idrogeologico; 10mila per un adeguamento prezzi del dog park.

Le nuove opere volute dall’amministrazione invece contemplano la ristrutturazione dell’edificio a rustico di villa Guzzi per la realizzazione di un gattile e di un’oasi felina (350mila euro); l’adeguamento statico dell’asilo nido Arca di Noè; la demolizione e la nuova realizzazione delle passerelle sui torrenti (395mila euro); la messa in sicurezza della ala Est del cimitero Monumentale dove delle infiltrazioni di acqua hanno indebolito e reso insicura la soletta (600mila euro); la realizzazione di una parete di boulder nel piazzale Cassin alla Piccola (300mila euro); il nuovo centro per il riuso (511mila euro di cui 244mila stanziati dal Pnrr); interventi mirati su edifici scolastici per 550mila euro; 260mila ulteriori per le asfaltature; 276mila euro per la manutenzione del verde per interventi puntuali su lungolago e progettazione di nuove zone.

Molto critiche, come accennato, le forze di opposizione che hanno espresso forti dubbi sulla possibilità dell’amministrazione comunale di riuscire effettivamente a realizzare tutte le opere previste da questa variazione. “Siamo quasi a metà anno e questa variazione vede l’applicazione di un avanzo non speso nel 2022, ma se non l’ho speso in tutto il 2022 riuscirò a farlo in metà del 2023?” si è chiesto Corrado Valsecchi, rappresentante di Appello per Lecco.
Emilio Minuzzo (Forza Italia), ricordando i 90mila euro originariamente destinati alle scuole dell’infanzia paritarie e tolti da questa variazione per un errore nel calcolo dell’adeguamento Istat, ha sottolineato che quella dell’amministrazione “è una strada disseminata di errori di cui qualcuno deve assumersi la responsabilità politica”. Chiedendo poi conto dei soldi stanziati sul verde urbano, per l’attrezzatura informatica e sul Distretto urbano del commercio ha ricordato che “il denaro dei contribuenti deve essere sacro: se riduciamo tutto a mera campagna elettorale, Lecco riparte ma dove va?”.

Critiche anche sul “metodo” da parte del leghista Stefano Parolari: “Di molte di queste opere non ho visto traccia nelle commissioni, ma il consiglio comunale è un organo deliberante e i consiglieri hanno il diritto e il dovere di sapere ciò che votano”. Portando un altro elemento di riflessione ha aggiunto: “Gli uffici hanno le potenzialità reali di seguire tutti i progetti del piano triennale? Forse la giunta deve valutare le sue priorità altrimenti rischia di essere un libro dei sogni”.
Un tema ripreso da Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia: “La storia della città ci insegna che le opere non vanno come devono andare, infatti ogni anno si ripropongono nel piano le opere non realizzate nell’anno precedente. Il tema non è finanziare ma realizzare, alcune opere sono fondamentali per la città quindi non bisogna presentare in pompa magna l’avvio cantiere ma la sua conclusione. Cerchiamo di usare i soldi del Pnrr che rappresento un’occasione che avete solo voi ed è irripetibile”.
Un concetto ribadito da Cinzia Bettega della Lega: “Questo è un periodo straordinario in cui il Pnrr vi offre il grosso vantaggio di poter mantenere delle promesse elettorali, ma vi consegna anche una grossissima responsabilità perché ci sono opere che la città aspetta da anni”.

Una criticità che la maggioranza ha in parte riconosciuto: “Questo piano rischia di mettere tanta carne al fuoco che si somma alle attività ordinarie del Comune e servirà sicuramente un monitoraggio di tutti questi cantieri” ha ammesso Alberto Anghileri (Sinistra).
“È ovvio che le opere vanno realizzate ma dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno perché già abbiamo intercettato queste risorse con merito a differenza di altre amministrazioni - ha replicato Alessio Dossi (Ambientalmente) - Certo bisogna concretizzare, ma abbiamo messo a bilancio tante cose perché siamo stati in grado di farlo”. Interventi a sostegno del provvedimento anche da parte della giunta.

L’assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli ha chiarito che “in un momento di simile abbondanza il rischio sottolineato c’è, ma come amministrazione abbiamo l’obbligo di programmare e di finanziare questa programmazione”; il sindaco Mauro Gattinoni ha aggiunto che “il Pnrr non è una lotteria” a indicare il merito dell’amministrazione di aver trovato queste risorse, e che “si tratta di una mole di denaro otto o dieci volte più grande di quella ordinaria che rappresenta una sfida e richiede un impegno importante”.
M.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.