Un'altra interrogazione regionale sull'ASST. Rosati chiedere chiarimenti sul Manzoni

Non solo presente e futuro dell'Ospedale Mandic di Merate. Il Consiglio Regionale sarà chiamato a dare risposte anche sulle "condizioni" del Manzoni di Lecco. Onorio Rosati, consigliere di Alleanza Verdi Sinistra e reti civiche ha presentato infatti un'interrogazione all'assessore al Welfare Guido Bertolaso affinché fornisca risposte su alcuni temi specifici.
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Il consigliere regionale Onorio Rosati

«All'interno dell'Asst di Lecco, anche all'Ospedale Manzoni emergono diverse criticità – ha dichiarato Milva Caglio di Alleanza Verdi Siniistra Lecco – In particolar modo, abbiamo riscontrato come sia alto il numero di dimissioni anche tra i dirigenti e molti di questi non sono stati più sostituiti. In un contesto Regionale in cui si tende a privilegiare la sanità privata alla pubblica, abbiamo presentato come Alleanza Verdi Sinistra una interrogazione dettagliata, attraverso il nostro Consigliere Regionale Onorio Rosati per chiedere all'Assessore Bertolaso come intende risolvere i problemi evidenziati a Lecco».
Tra i temi toccati, oltre al marcato turn-over, rivangato anche quanto successo durante la prima ondata covid del 2020 nonché questioni più recenti come quella relativa alla mancanza di letti post operatori in ginecologia e i lavori - senza fine - al Pronto Soccorso 

Di seguito il testo diffuso dal partito.
 
L'Ospedale Manzoni di Lecco, all'interno dell'ASST, rappresenta l'ospedale di riferimento per tutta la provincia di Lecco. Dal 2019, il personale è stato sovraccaricato di lavoro accumulando ad oggi, per ogni dipendente, un numero esorbitante di ore straordinarie e giornate di ferie non godute, rinunciando anche alle proprie giornate di riposo e mettendo quindi medici ed infermieri sotto stress.

Negli ultimi 12 mesi, nei tre presidi dell'ASST DI Lecco (Lecco-Merate-Bellano), si sono dimessi in totale 300 dipendenti di cui, all’Ospedale Manzoni, si son dimessi, dal reparto oculistica, quattro specialisti su cinque, tra cui l’ex primario, e hanno fatto altrettanto i primari che operavano nei reparti di neurochirurgia e medicina preventiva.

La direttrice facenti funzioni delle professioni sanitarie, pur non avendo abbandonato l’incarico, non accetta più altri incarichi dirigenziali. Dal 2019 si sono dimessi anche 27 anestesisti e 14 Psichiatri. Sono molteplici i reparti e servizi in appalto sui quali non vengono effettuati controlli sul rispetto delle norme contrattuali e di legge. 

Diverse dirigenze sono coperte da personale facente funzione che sono state rimosse e non sostituite dal ruolo ricoperto in precedenza come per la direzione professioni infermieristiche, il servizio vaccinazioni e sorveglianza malattie infettive, oculistica, medicina del lavoro, microbiologia e virologia, malattie infettive, terapia intensiva neonatale, rete delle dipendenze, prevenzione salute e sicurezza, ingegneria clinica, direttore amministrativo generale, direttore tecnico patrimoniale e bilancio programmazione contabilità. 

Non c’è inoltre alcun responsabile che si occupi dei territori e di quello che erano gli ex consultori. I responsabili di area dipartimentale, determinanti per l’organizzazione e gestione delle figure infermieristiche, attualmente sono in tre per sei dipartimenti a seguito di tre dimissioni. 

Ultimamente, per via dell’overbooking presso l’Ospedale Alessandro Manzoni, il primario di Ostetricia e Ginecologia, da 15 anni alla guida del reparto, ha convocato le quattro pazienti programmate spiegando che quel giorno avrebbe potuto operarne solo una. In quel momento, infatti, non c’erano posti letto disponibili e le altre donne sono state rimandate a casa. 

Inoltre, ad una ventina di pazienti in lista d’attesa, pronti per fare l’intervento, gli sia stata comunicata la possibilità di essere rimandati a casa per via della mancanza dei posti letto necessari per il post-operatorio. 

L'ampliamento del Pronto Soccorso del Manzoni doveva essere concluso entro agosto 2022, rinviata la data all'estate 2023 ad oggi, lo stato dei lavori non consente ancora di sapere quando sarà la sua conclusione. Oggi si lavora in spazi sacrificati con pesanti disagi per gli operatori e lunghe attese per le persone che hanno la necessità di usufruire del servizio del Pronto Soccorso. 

Durante la prima ondata dell’epidemia di Covid 19, all’Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, sono emerse gravi carenze organizzative e di sicurezza che hanno portato ad un numero esorbitante di decessi, pari a 347, e a più di 800 operatori contagiati, numeri di molto superiore alla media nazionale.
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Nel documento, il consigliere regionale Onorio Rosati interroga il Presidente della Giunta Regionale e l’assessore competente, anche considerando che l’Ospedale Leopoldo Mandic di Merate è sempre più in difficoltà e sono sempre di più i reparti che vanno chiudendo:
 
·       se Regione Lombardia è a conoscenza delle vicende sopra elencate;

·       quali sono le iniziative in serbo alla Direzione per fermare l'emorragia di dimissioni del personale;

·       quali sono le iniziative in serbo per far si che l’Ospedale Manzoni di Lecco regga l’aumento di utenza dovuto alle difficoltà del vicino presidio ospedaliero di Merate e se è stata fatta una valutazione dell'aumento del personale medico e infermieristico che si renderà necessario;

·       quali sono le iniziative per migliorare l'organizzazione delle attività chirurgiche e la gestione degli interventi programmati;

·       quali controlli vengono effettuati dalla Direzione su tutti gli appalti (reparti, servizi e gettonisti);

·       quando si prevede il termine lavori dell'ampliamento del Pronto Soccorso;

·       se è presente ed aggiornato il documento valutazione dei rischi (D.V.R.) mancante durante la prima fase del Covid-19 
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