Lecco-Bergamo: il commissario ha fatto la sua scelta, avanti con l'ipotesi 1

Il Commissario ha scelto la busta numero 1. La proposta originaria, attorno alla quale poi erano state elaborate due alternative, evidentemente considerate meno funzionali e/o percorribili. E così quest'oggi Luigi Valerio Sant'Andrea - anche Amministratore delegato della Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 - ha firmato il decreto con la determinazione motivata di conclusione della Conferenza di servizi preliminare relativa al progetto di fattibilità tecnico-economica dell’opera Ss 639 Variante di Vercurago. La Conferenza di servizi preliminare è dichiarata positivamente conclusa sulla base delle risultanze verbalizzate della riunione svolta il 19 settembre 2023 e degli atti favorevoli e/o favorevoli con prescrizioni, che hanno esaurito tutte le valutazioni di carattere tecnico e che hanno delineato, per l'appunto, la Soluzione 1 quale progetto prescelto sulla base delle posizioni prevalenti.
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Anas spa procederà ora ad approfondire e sviluppare il progetto di fattibilità tecnico economica relativamente alla Soluzione 1, per acquisire, nell’ambito della procedura semplificata, il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici nonché gli ulteriori correlati seguiti per soddisfare il raggiungimento degli obiettivi e le esigenze temporali di realizzazione del Piano complessivo delle opere olimpiche.
“Si tratta di un ulteriore concreto passo in avanti nel percorso che porterà alla realizzazione dell’opera - commentano la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e il Vicepresidente e Consigliere delegato alla Viabilità Mattia Micheli - Dopo aver raccolto i pareri di tutti i soggetti interessati, la scelta del Commissario è caduta sulla soluzione che ricalca il tracciato a suo tempo avviato dalla Provincia di Lecco, con costi e tempi di realizzazione inferiori rispetto alle altre due ipotesi più complesse. Ora continueremo a vigilare affinché l'opera venga realizzata dal Commissario e da Anas nel più breve tempo possibile”.
L'ipotesi 1 – come già raccontato – ricalca infatti, effettivamente, il percorso originariamente indicato dalla Provincia nel proprio progetto poi arenatosi andando in contenzioso con l'impresa appaltatrice. 2.5 km di galleria, per 230 milioni di spesa. Cambiano però la larghezza complessiva della canna portata a 10 metri e il sistema di consolidamento dello scavo, previsto da Villa Locatelli in orizzontale e oggi invece immaginato attraverso palificazioni dall'alto, con Corso Dante a Calolziocorte quale spartiacque tra area problematica (a valle) a causa delle caratteristiche del fondo e l'area a monte “dove i cittadini non si accorgeranno nemmeno dello scavo” nelle parole utilizzate qualche settimana fa dal sindaco Marco Ghezzi per scrivere il progetto ai sui cittadini. “Una volta superata la ferrovia, ci saranno un centinaio di metri in cui ci sarà la necessità di fare dei trasferimenti temporanei delle persone che vivono e lavorano lì” aveva aggiunto altresì. “Ci saranno anche, probabilmente, delle strutture che dovranno essere demolite: sono poche, sono prevalentemente già abbandonate trattandosi di vecchi stabilimenti abbandonati. Abitazioni? Forse una, dipende poi da come affineranno il progetto”. Per saperne di più bisognerà ora attendere il proseguo dell'iter.
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