Vercurago: Porsche del nipote rigata, chiesti 6 mesi per lo zio

Il vpo Mattia Mascaro ha chiesto 6 mesi di condanna per il calolziese di 66 anni accusato di danneggiamento in danno del nipote 28enne: gli avrebbe rigato una Porsche del valore di 180 mila euro.
A sostegno della tesi accusatoria mossagli dalla Procura della Repubblica di Lecco le testimonianze della persona offesa e della fidanzata di lui. Entrambi la sera del 5 febbraio 2020 avrebbero visto lo zio avvicinarsi con aria circospetta e graffiare il costoso veicolo, parcheggiato nei pressi di un bar di Vercurago, dove la coppia avrebbe passato la serata.
Oggi, davanti al giudice monocratico Gianluca Piantadosi, che dovrà decidere in merito alla vicenda, le parti hanno avanzato le proprie conclusioni.
Alla richiesta di condanna dell'imputato da parte della pubblica accusa si è associato l'avvocato Marcello Perillo, costituitosi parte civile in rappresentanza del proprietario dell'auto, che ha anche chiesto danni per 2.785 euro (come da preventivo del carrozziere), oltre a 1.500 euro di danni morali. Decisivo per la parte civile è il filmato del circuito di videosorveglianza che avrebbe ripreso un soggetto (l'imputato, secondo l'avvocato Perillo, perché quest'ultimo aveva ammesso nel corso del proprio esame di essersi trovato lì quella sera) avvicinarsi alla Porsche parcheggiata, per poi allontanarsi poco prima del passaggio davanti alla telecamera del 28enne e della fidanzata.
Di tutt'altro avviso l'avvocato Marilena Guglielmana, che difende il 66enne: “non c'è alcuna prova” ha motivato la sua richiesta di assoluzione, dalla mancata produzione da parte della parte civile di una fotografia del presunto danneggiamento alle immagini poco chiare del filmato di videosorveglianza.
Il giudice ha infine fissato un rinvio per repliche al prossimo 12 gennaio.
F.F.
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