Lecco perduta/406: il memorabile 1963 diviso alle elezioni tra PL e DC

Rimane memorabile anche a Lecco quel 1963, anno di eccezionali avvenimenti internazionali, punto di riferimento nella storia italiana. Segnava l’avvio di una terza fase di storia nazionale, dopo la faticosa ricostruzione post bellica 1945 ed i primi rallentamenti  del boom economico anni ’60, che aveva portato momenti esaltanti di progresso e di benessere.1_voto_28_aprile_1963.jpg (151 KB)
È un anno, il 1963, che merita di essere rievocato, perché le generazioni presenti non lo hanno conosciuto e vissuto. Arrivava dopo momenti drammatici di tensione internazionale (anno 1962), quasi da terza guerra mondiale per la vicenda dei missili sovietici che dovevano raggiungere Cuba. Sul piano nazionale segnava l’avvio del centro-sinistra, formula politica nuova che vedeva la D.C. aprire al P.S.I. Ciò avveniva nonostante l’incidente aereo dell’autunno precedente a Mascapè, nei cieli di Lombardia, che aveva provocato la scomparsa di Enrico Mattei, definito il più potente italiano dopo Giulio Cesare e promotore di tale alleanza politica, avendo a tal fine sostenuto e pubblicato un apposito quotidiano.4_bonaiti_calvetti.jpg (72 KB)
Angelo Bonaiti e Vittorio Calvetti
Cosa avveniva a Lecco? La data importante del 1963 è quella del 28 aprile, quando gli italiani sono stati chiamati a votare per il quarto Parlamento della Repubblica, Camera e Senato, dopo le precedenti elezioni del 1948, 1953 e 1958. La campagna elettorale diventa quasi un referendum pro o contro la nuova formula di centro-sinistra. È molto importante per la città di Lecco ed il suo territorio, dove si registrano crescenti “schermaglie” all’interno dello Scudo Crociato fra sostenitori ed oppositori di tale nuova formula politica. La campagna elettorale si avverte già in anticipo a Lecco nel dicembre 1962, quando il sindaco democristiano Angelo Bonaiti lascia la carica di primo cittadino ad Alessandro Rusconi. Bonaiti sarà candidato alla Camera con Vittorio Calvetti il 28 aprile 1963 per riempire un vuoto dello Scudo Crociato a Montecitorio lasciato dalla scomparsa del veterano “popolare” Celestino Ferrario e dal passaggio clamoroso di Ugo Bartesaghi dalla D.C. ad eletto come indipendente nel P.C.I.3_bartesaghi_ugo.jpg (11 KB)
Ugo Bartesaghi

La campagna elettorale del 1963 prende una piega storica che merita di essere sottolineata. Un articolo della stampa locale sottolinea che gli elettori benpensanti si sarebbero divisi votando Luigi Candiani del Partito Liberale alla Camera, e l’uscente senatore Piero Amigoni, della Democrazia Cristiana al Senato. La diagnosi è esatta, in quanto in alcuni seggi del centro cittadino, alla Camera, il Partito Liberale supera la D.C.; il clamoroso voto novità rientra, invece, al Senato, dove vince con largo margine Amigoni. Luigi Candiani, milanese, direttore generale della Ferriera Acciaieria del Caleotto è l’uomo improvvisamente emergente nel 1963. Sarà poi presidente del Rotary ed anche impegnato per una linea di svolta nell’Unione Industriali Lecchesi.
Con il voto del 28 aprile 1963, a Roma vengono eletti i lecchesi Piero Amigoni, Angelo Bonaiti, Ugo Bartesaghi e Vittorio Calvetti.
Le elezioni del 28 aprile 1963 sono ricordate come elezioni di svolta, di novità, di cambiamento rispetto alle precedenti. L’Italia aveva ormai trovato e consolidato un’area di libertà e di prosperità; la campagna elettorale vedeva il tramonto dei manifesti ovunque e dei comizi in tutte le piazze. Era rafforzato il successo di Tribuna Politica sulla RAI TV, con i leader dei vari partiti, già avviata in occasione delle amministrative comunali e provinciali del 6 novembre 1960. Nei due anni e mezzo trascorsi dalla prima Tribuna Politica lo “scatolone”, ancora in bianco e nero della TV, era ulteriormente dilagato nelle case degli italiani.5_colombo_frajese.jpg (40 KB)
Carlo Colombo e Paolo Frajese
Ed in quella campagna elettorale 1963 che, anche se in ridotta misura, registrava ancora i tradizionali comizi, c’è da ricordare un riconoscimento di arte oratoria al lecchese prof. Carlo Colombo, noto esponente D.C. Venne chiamato dalla SPES (segreteria propaganda e stampa) per tenere comizi in Puglia, ad iniziare dalla “rossa” Cerignola città natale del famoso sindacalista Giuseppe Di Vittorio deceduto improvvisamente a Lecco il 3 novembre 1957, quando era venuto per inaugurare la nuova sede C.G.I.L. Carlo Colombo, scomparso prematuramente, era affiancato in quel tour elettorale 1963 da un esponente del movimento giovanile della D.C. romana che era il nascente telecronista, poi voto noto della RAI TV, Paolo Frajese. Una fotografia rimane a ricordo di quel tour elettorale in Puglia del 1963.2_piero_amigoni.jpg (5 KB)
Piero Amigoni

C’è da registrare che il senatore Piero Amigoni, eletto per la quarta volta al Senato nel collegio di Lecco il 28 aprile1963, morì improvvisamente il 28 agosto dello stesso anno. Era stato ricoverato all’ospedale di Lecco il 12 agosto, trasportato da Chiesa Valmalenco dove era stato colto da improvviso grave collasso. Aveva 59 anni, essendo nato ad Olginate nel 1904. Le esequie si svolsero nella parrocchiale di Castello, presenti tre ministri della Repubblica (Martinelli, Bertinelli, Corbellini) decine di senatori e deputati, sindaci e gonfaloni dei maggiori Comuni del territorio. Piero Amigoni era stato primo presidente della rinnovata Unione Industriali dopo la Liberazione 1945; è sepolto nel cimitero Monumentale di via Parini in Lecco. Alla sua memoria è stato inaugurato nel 1966 il pensionato “Piero Amigoni” nel palazzo di via Tonale, in quartiere San Giovanni, ora divenuto sede della Casa dell’Economia, con la Camera di Commercio.
A.B.
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