Lecco perduta/416: la RAI TV in città con Piazza per il 20° dei Ragni

Nel suo libro, scritto con il giornalista Carlo Caccia, Dino Piazza, decano dei Ragni recentemente scomparso, dedica un capitolo al “Memorabile compleanno”. E’ stato, quest’ultimo, quello del 1966, ventennale di fondazione del gruppo Ragni della Grignetta. Piazza scrive: “Con l’ottimo collaboratore Andrea Castelli pensai allora di organizzare degli adeguati festeggiamenti. I risultati furono superiori alle più rosee aspettative. Nel fine settimana, sabato mattina giunsero a Lecco e poi ai Piani Resinelli due pullman della Prima Rete della RAI TV: 12 persone in tutto che alloggiarono all’albergo Italia. Li aiutammo a piazzare le attrezzature per le riprese e dopo un bicchiere insieme diventammo immediatamente amici”.
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Riccardo Cassin, Dino Piazza e Giacomo De Santis durante una celebrazione del ventennale
Dino Piazza ricorda nel menzionato volume che “erano già giunti a Lecco per i festeggiamenti del ventennale i componenti del celebre gruppo degli Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, tra i quali Carletto Alverà, Lorenzo Lorenzi, Bruno Menardi, detto Jimmy, ed altri ancora. Ma non mancarono diversi altri protagonisti, di altri gruppi famosi sulle montagne di tutto il mondo… La domenica della festa, il tempo ci favorì ed in breve il piazzale dei Piani Resinelli si riempì di gente”. Arrivò quel giorno anche il ministro Virginio Bertinelli che era stato presidente nazionale del Club Alpino Italiano dal 1959 al 1964.
La cronaca della giornata del 1966 si sposta poi all’appuntamento del pomeriggio dove “tutti sono invitati al Nibbio per una dimostrazione di arrampicata. Gli alpinisti presenti, divisi in cordate diverse scelsero la via da salire… al Nibbio non c’era mai stata tanta gente ed i tecnici della televisione cominciarono le riprese…”.
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La partecipazione popolare alle arrampicate sul Nibbio
La straordinaria partecipazione popolare fece sì che il capotecnico RAI TV informasse la sede centrale di Milano, in particolare la redazione della “Domenica Sportiva” che sarebbe andata in onda la sera stessa dagli studi di corso Sempione. Da Milano giunse l’invito che membri del gruppo Ragni partecipassero in diretta alla “Domenica Sportiva”. Dino Piazza scrive, ancora, “Accettai l’invito e poche ore dopo, con alcuni amici, fui intervistato davanti alle telecamere da Enzo Tortora che all’epoca presentava la nota e seguita trasmissione con la bella valletta Mascia Cantoni. In breve riuscimmo ad ottenere il risultato che speravamo durante le fasi organizzative della festa e per il gruppo Ragni il ventesimo anniversario di fondazione fu un’ottima occasione di propaganda sulla grande ribalta nazionale”.
C’è da sottolineare che nell’estate 1966, come scriveva la stampa locale, “dopo venti giorni di permanenza in Russia, di cui due terzi trascorsi nella catena alpinistica del Caucaso, Riccardo Cassin ed il mandellese Annibale Zucchi hanno fatto rientro a Lecco con un’altra gemma da aggiungere alla già nutrita collezione di successi riportati in tanti anni di ascensioni: il monte Elbrus, che con i suoi 5630 metri è il “signore” incontrastato della catena caucasica.
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Cassin e Zucchi fotografati con alpinisti sovietici sul monte Elbrus

I due alpinisti partiti alla volta dell’Unione Sovietica, sono arrivati a Mosca dove sono stati accolti cordialmente dal segretario della Federazione Alpinistica Sovietica, Anupricef” e sono stati loro ospiti prima di raggiungere il lontano Caucaso, accompagnati da alcuni alpinisti sovietici”. La visita di Cassin rientrava nella generale atmosfera di disgelo sullo scenario internazionale, la cosiddetta “coesistenza pacifica” fra USA ed URSS, avviata dopo la fase più acuta della “guerra fredda”, per i noti fatti dei missili sovietici diretti a Cuba. E’ da ricordare che l’avvio del disgelo fra le due potenze mondiali si deve anche al pontefice Giovanni XXIII, il cardinale Angelo Roncalli, nativo di Sotto il Monte in provincia di Bergamo.
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I titoli di un settimanale locale con i Ragni dal Caucaso alla Groenlandia ed al continente nero
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Pierluigi Airoldi con le bandierine da conficcare sulle vette conquistate in Groenlandia
Per quanto riguarda Pierluigi Airoldi, uno dei conquistatori del McKinley 1961 (storica spedizione del Centenario dell’Unità d’Italia), era, invece, reduce da una spedizione del CAI di Carate Brianza in Groenlandia, dove, tra le vette raggiunte e conquistate, una era stata dedicata alla città di Lecco.
A.B.
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