Calolzio: Giorgio Scianna porta il suo Manish al Rota, dialogando con gli studenti

"Stamattina tutti credono che Manish sia dove dovrebbe essere: nella sua scuola di Londra, seduto al banco a seguire le lezioni. Ma il mondo spesso si sbaglia su di lui. Infatti Manish si è svegliato all'alba e ha preso di nascosto un aereo per volare fino a Roma - dove adesso è in stato d'arresto. Il segreto che lui custodisce cosí bene può ricomporre per qualche giorno la sua famiglia sparpagliata, costringendo tutti a imparare le regole di un gioco nuovo per poter restare in contatto. "Senza dirlo a nessuno" è un romanzo dove le generazioni s'incontrano, dal ritmo incalzante come una spy-story".
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Giorgio Scianna

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Così Einaudi, sul proprio sito, "lancia" il libro presentato questa sera, direttamente dall'autore - "vivente", come simpaticamente ha sottolineato lui stesso - presso l'Istituto Rota di Calolzicorte, dove Giorgio Scianna era già stato lo scorso anno e dove ha scelto dunque di tornare - con la libreria Volante a far da gancio - per quella che la momento è la sua unica tappa nel lecchese di confronto con il pubblico sulla sua ultima fatica editoriale.
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L'autore al tavolo con i suoi giovani intervistatori

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In prima fila la dirigente scolastica e la professoressa Valsecchi

Un incontro, quello con la penna pavese, vincitore nel 2007 del premio Comisso e dieci anni dopo del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, gestito da tre studenti, appassionati lettori, diventati dunque co-protagonisti dell'iniziativa, come del resto sottolineato anche dalla professoressa Valsecchi e dalla dirigente Carmela Teodora Carlino, con quest'ultima dettasi onorata di poter ospitare nella propria scuola la presentazione di un libro, strumento quasi inusuale in un contesto proteso verso la tecnologia, ma allo stesso sempre magicamente misterioso, arrivando in maniera diversa al singolo lettore che, con la propria sensibilità ed il proprio bagaglio, è in grado di cogliere sfumature differenti, magari anche da quelle immaginate dall'autore stesso. 
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Lo sanno bene Alice Tavola, Gloria Dell'Oro e Carlo Menichini, più o meno coetanei di quel Manish personaggio cardine delle 240 pagine di "Senza dirlo a nessuno" del quale hanno cercato di sapere di più "interrogando" Scianna. "Sorride al mondo, però dice che ridere è una cosa complicata", ha sostenuto lo scrittore. "E' in bilico tra tante cose", ha aggiunto poi, parlando di un sedicenne nato a Londra da mamma italiana e papà di origini indiane, lasciato a sette anni dalla madre che a Genova si è poi ricostruita una vita con un altro uomo e altri due bambini, diventato di fatto il coinquilino del padre, con il quale è rimasto a vivere senza troppe regole.
Tre settimane e un giorno: questo il tempo del romanzo, in cui Manish e i suoi genitori tenteranno di riannodare anche i fili tra loro, dopo la decisione della mamma di andare a fondo sull'arresto - e il rilascio l'indomani - del figlio.
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Ma come può un autore, classe 1964, immedesimarsi davvero in un adolescente? Questa una delle domande poste a Scianna, che non si è tirato indietro, raccontando di come sia giunto al settimo libro, iniziando, dopo i primi, da padre inserito in un ambiente già popolato da ragazzi, a provare a esplorare, senza giudizi, un mondo con cui già doveva fare i conti, rimanendone poi "intrappolato", "perché credo - ha detto agli intervistatori - che la vostra generazione sia raccontata poco e male". Un universo, il loro, descritto spesso per etichette, superficialmente. "Mi è rimasta la voglia di provare a raccontare il passaggio tra le generazioni" ha chiosato l'ospite, prendendo a sua volta parte quest'oggi a uno "scambio" con i ragazzi seduti al suo fianco e quelli in platea, insieme a insegnanti e genitori.
A.M.
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