ASST Lecco: 600 pazienti l'anno per la Cardiologia pediatrica. Ora una convenzione con Bergamo anche per la diagnosi fetale

Il servizio rientra nell'offerta "storica" dell'Ospedale Manzoni. E' assicurato da almeno tre decenni. Ma di anno in anno l'incremento dei piccoli pazienti è significativo - tra i 70 e i 100 nuovi assistiti - con il numero di bambini e ragazzi cardiopatici complessivamente presi in carico nell'arco di 12 mesi lievitato così fino a toccare quota 600. Cifre importanti, dunque, per la Struttura semplice di Cardiologia Pediatrica che si appresta ora ad allargare ulteriormente il proprio campo d'azione. 
A breve operativa, infatti, la nuova convenzione tra l'ASST di Lecco e l'ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo – centro regionale di riferimento – che porterà ad ampliare lo spettro delle prestazioni offerte direttamente al Manzoni, in sinergia con i colleghi del Dipartimento Materno Infantile e quelli orobici. 
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La dottoressa Antonia Selva, responsabile della Cardiologia Pediatrica e il dottor Andrea Farina, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia dell'Ospedale Manzoni

Già oggi la Cardiologia lecchese – come spiega la dottoressa Antonia Selva, responsabile della Struttura semplice – è centro di secondo livello per la cura di piccoli cardiopatici da 0 a 14 anni, con pazienti anche fino ai 18-20 anni, garantendo così continuità nelle situazioni più delicate, in presenza di ragazzi gravati anche da altre problematiche, difficili da introdurre in un ambulatorio per adulti e con i quali, comunque, nel tempo, si è venuto a creare un rapporto di conoscenza e fiducia che, chiaramente, facilita lo svolgimento delle visite e degli accertamenti di volta in volta necessari. 
La convenzione con Bergamo, permetterà ora di retrocedere ulteriormente “l'età” dei piccoli affidati alle attenzioni della dottoressa Selva e della collega che sta formando proprio per far fronte all'aumento di prestazioni e volumi: ci si focalizzerà infatti anche sulla diagnosi fetale e neonatale oltre sul follow up post dimissioni, lavorando dunque – lato lecchese - fianco a fianco con l'Ostetricia e Ginecologia nonché – come già avviene – con Patologia Neonatale e – lato Papa Giovanni XXIII – con la Cardiochirurgia pediatrica. 
Il bimbo che alla nascita necessiterà di un intervento urgente sarà, come ora, affidato alla Cardiochirurgia Pediatrica di Bergamo, mentre se dovrà seguire un follow up verrà preso in carico direttamente a Lecco, decidendo il percorso poi con gli specialisti del presidio orobico.
Difetti interatriali e interventricolari, dotto di Botallo, difetti del ritorno venoso, coartazione aortica, tetralogie di Fallot, truncus arterioso, vizi ventricolari vari, trasposizione dei grossi vasi e cuori sinistri ipoplasici (al momento solo in urgenza) le cardiopatie, di diversa gravità, di cui già si occupa la dottoressa Selva, con le patologie più importanti che chiaramente necessitano poi di uno o più interventi ed altri che richiedono invece che il bambino venga seguito per un determinato periodo – magari anche sottoponendolo a operazioni “ponte” - per portarlo poi ad essere trattato chirurgicamente a Bergamo all'età giusta. 
Ampio – e così si spiegano anche i numeri - il bacino per il quale il Manzoni è riferimento – come sottolinea il dottor Andrea Farina, direttore della Struttura complessa di Cardiologia – includendo oltre al lecchese anche la provincia di Sondrio, l'Alto Lago e la Brianza, offrendo una specialità di cui questi territori sono sprovvisti, con tutte le garanzie legate alla vicinanza – fisica, ma non solo – con Bergamo, centro regionale di riferimento. “I pediatri sanno poi che c'è questo canale” aggiunge il primario, sottolineando congiuntamente alla dottoressa Selva, come le agende siano gestite in maniera articolata, riservando spazi proprio per assicurare priorità alle urgenze e per rispondere ai solleciti della medicina di base, riuscendo al tempo stesso a salutare i pazienti in follow up dando loro già l'appuntamento successivo.
Il tutto offrendo al contempo anche consulenza interna, tanto per casi pediatrici in reparto tanto in terapia intensiva neonatale.
A.M.
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