Varenna, 25 Aprile: alla Montagnetta il ricordo della Liberazione

Varenna festeggia il 25 aprile: una viva celebrazione della Liberazione dal nazifascismo si è tenuta alla Montagnetta di Fiumelatte, alla presenza dei sindaci di Varenna e di Bellano, dei rappresentanti dell'ANPI di Rancio, del Gruppo Alpini di Varenna, del maresciallo Vincenzo Senatore, vice comandante della stazione dei Carabinieri di Bellano e di diversi cittadini. 
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La cerimonia ha visto la posa delle corone di alloro presso il monumento che ricorda i sei partigiani (Carlo Bonacina, Giuseppe Maggi, Virginio Panzeri, Domenico Pasut, Ambrogio Inverni e Carlo Rusconi) che furono trucidati l’8 gennaio 1944 dalle brigate nere del partito fascista. 
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Il sindaco di Varenna, Mauro Manzoni, ha quindi preso la parola ed ha ricordato come il fascismo sia stato un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica e stragista e l'uccisione di Giacomo Matteotti (della quale ricorre il 100° anniversario) sia l'esempio concreto di questa affermazione. 
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''Ogni anno, noi rinnoviamo la memoria del 25 aprile e rimettiamo al centro del nostro cuore tutti i resistenti, cioè coloro che hanno donato la loro vita per costruire una comunità veramente democratica, giusta e solidale. Riconosciamo che la Liberazione è per ciascun cittadino l'atto fondativo della nostra Repubblica, e che i valori da essa scaturiti, codificati nella nostra Costituzione, sono la bussola nella nostra società''. 
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''Ricordare la Liberazione è un atto della nostra volontà, un momento di impegno testimoniale e di riflessione che evidenzia come esista un prima e un dopo il 25 aprile 1945 nella storia del nostro paese: un prima, fatto di dittatura e di guerra, e un dopo, costruito con l'inizio di una nuova storia democratica, quella della nostra Repubblica''. 
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''Nostro compito allora è quello di festeggiare il 25 aprile nella gioia, nella gratitudine e nell’impegno quotidiano perché i valori della Resistenza non vadano perduti''. 
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In seguito, ha preso la parola il rappresentante dell'ANPI di Rancio, che ha ricordato come la festa della Liberazione non sia una festa divisiva, come qualcuno afferma, ma anzi unificante: ''La Resistenza ha unificato diverse forze: i democristiani, i socialisti, i comunisti, i monarchici, gli ex-militari e persone di classi sociali diverse, tutte accomunate dal valore fondante dell’antifascismo. Anche il canto partigiano “Bella Ciao” è canzone di tutti, di tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza e dell’antifascismo''. Successivamente è stata ricordata la figura di una partigiana, fucilata dai nazifascisti nel novembre 1944.
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La cerimonia si è quindi conclusa intonando le note e le parole di ''Bella Ciao''. 
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