Calolzio:altri 2 negozi del centro chiudono i battenti.''Colpa di supermercati e cinesi''
Altri due negozi calolziesi abbasseranno la propria saracinesca una volta per tutte: la cartoleria Manulilla in Largo Garibaldi e il negozio di abbigliamento per bambini ''Boing'' in Corso Dante.
Tra affitti, tasse e incassi sempre più magri ai proprietari non è rimasto che fare i conti con il portafoglio e, con tanta delusione, appendere alla porta della propria attività un cartello con scritto "Fuori tutto''.
E' uno sfogo amaro quello di Emanuela Palastro, proprietaria della cartoleria aperta 8 anni fa, prima in via Galli e poi a due passi dal cuore del paese.
Per i piccoli commercianti sarebbe infatti impossibile cercare di competere con i giganti della grande distribuzione: "è normale: io al grossista compro un pacco di copertine, loro ne comprano un intero bancale. Ovviamente potranno esporre prezzi impensabili per noi negozi di quartiere".
Un mercato sempre più accentrato nelle mani di supermercati, e una popolazione che spende sempre meno, soprattutto per il 'superfluo': ''l'incasso non si fa su penne bic e pastelli a pochi euro. Ma oggi non si spende più nemmeno per l'oggettistica e i regali. Un tempo arrivavano clienti che spendevano decine di euro per un compleanno, oggi non è più cosi. E la liberalizzazione del mercato ha fatto il resto. In edicola ho visto un giocattolo venduto abbinato ad giornale a meno di quello che io l'avrei comprato dal grossista. E lo stesso discorso lo potremmo fare per gli acquisti su internet".
Più pianificazione e più attenzione alle piccole rivendite: è questa la ricetta suggerita da Emanuela Palastro per tenere viva la comunità. "E invece aprono solo ipermercati e negozi gestiti da cinesi, che vendono a prezzi per noi inconcepibili. Ma d'altronde è quello che chiede il mercato...".
In centro Calolzio altre due saracinesche non si alzeranno più e un lucchetto le chiuderà una volta per tutte: Boing nelle prossime settimane e Manulilla a inizio Luglio. Rimane invece l'amarezza dei proprietari, che tanto tempo, tanti soldi e tante energie vi hanno investito.
"Come vedo il futuro? Per il momento non ci penso ma di certo non sono ottimista... "
Tra affitti, tasse e incassi sempre più magri ai proprietari non è rimasto che fare i conti con il portafoglio e, con tanta delusione, appendere alla porta della propria attività un cartello con scritto "Fuori tutto''.
E' uno sfogo amaro quello di Emanuela Palastro, proprietaria della cartoleria aperta 8 anni fa, prima in via Galli e poi a due passi dal cuore del paese.
La cartoleria Manulilla
"C'è poco da dire, ormai la gente non compra più nei piccoli negozi. E non importa se sei in centro o in periferia: ormai tutti vanno solo nei supermercati a fare la spesa, dove possono trovare di tutto" ha spiegato.Per i piccoli commercianti sarebbe infatti impossibile cercare di competere con i giganti della grande distribuzione: "è normale: io al grossista compro un pacco di copertine, loro ne comprano un intero bancale. Ovviamente potranno esporre prezzi impensabili per noi negozi di quartiere".
Un mercato sempre più accentrato nelle mani di supermercati, e una popolazione che spende sempre meno, soprattutto per il 'superfluo': ''l'incasso non si fa su penne bic e pastelli a pochi euro. Ma oggi non si spende più nemmeno per l'oggettistica e i regali. Un tempo arrivavano clienti che spendevano decine di euro per un compleanno, oggi non è più cosi. E la liberalizzazione del mercato ha fatto il resto. In edicola ho visto un giocattolo venduto abbinato ad giornale a meno di quello che io l'avrei comprato dal grossista. E lo stesso discorso lo potremmo fare per gli acquisti su internet".
Boing
Il mercato non lascia scampo. Ma a perderci non sarebbero solo i commercianti ma anche il tessuto sociale: ''Calolzio si sta impoverendo. Non siamo il primo negozio a dover chiudere e di questo passo non rimarrà più niente. Nemmeno qui in centro paese. Delle 4 cartolerie che eravamo presto ne rimarranno solo due. E anche altri commercianti non se la passano bene. Come a Rossino dove ormai non rimane nemmeno un negozio. Ma oggi la politica non ci aiuta, favorisce la grande distribuzione, che può fare il brutto e cattivo tempo. Fra poco aprirà una nuova Ikea a un quarto d'ora di auto da Calolzio: cosa ne sarà dei negozi di casalinghi e dei mobilifici?"Più pianificazione e più attenzione alle piccole rivendite: è questa la ricetta suggerita da Emanuela Palastro per tenere viva la comunità. "E invece aprono solo ipermercati e negozi gestiti da cinesi, che vendono a prezzi per noi inconcepibili. Ma d'altronde è quello che chiede il mercato...".
In centro Calolzio altre due saracinesche non si alzeranno più e un lucchetto le chiuderà una volta per tutte: Boing nelle prossime settimane e Manulilla a inizio Luglio. Rimane invece l'amarezza dei proprietari, che tanto tempo, tanti soldi e tante energie vi hanno investito.
"Come vedo il futuro? Per il momento non ci penso ma di certo non sono ottimista... "
P.V.