Agricoltura sociale: in rete 54 realtà, anche Lecco in 1^ fila

E' stato presentato stamane il progetto Agricoltura Sociale Lombardia, un nuovo modello di sviluppo sostenibile promosso dalla Provincia di Mantova e da Regione Lombardia che, con la partnership delle provincie di Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Milano e Monza Brianza  ha già messo in rete 54 realtà agricolo sociali. L'iniziativa ha come obiettivo principale lo sviluppo nel territorio lombardo di un modello d'azione in grado di agevolare l'inclusione socio-lavorativa di persone disabili e in situazioni di difficoltà ma, tra le altra finalità, vi è anche  la promozione della rete stessa e di tutte le realtà agricolo-sociali lombarde, nonché la valorizzazione del loro prodotto di qualità. Il progetto gode del pieno appoggio di Villa Locatelli:  come ha infatti spiegato Giuseppe Scaccabarozzi, consigliere provinciale delegato al lavoro,  "Lecco è  in prima fila per la costruzione della rete e per la diffusione  del modello entro, e oltre, i confini regionali.  L'iniziativa - continua Scaccabarozzi-  si inserisce e arricchisce ciò che già viene erogato dalla nostra provincia in merito ai servizi per persone disabili, e andrà a rappresentare una grossa opportunità sia dal punto di vista lavorativo sia da quello della socializzazione guidata". Già, perché Agricoltura Sociale Lombardia, nello specifico, vuole dare concretezza ad un insieme di pratiche che coniugano l'aspetto imprenditoriale legato all'agricoltura con un programma di sviluppo orientato ai valori sociali.

Cristina Pagano

"Il sostengo, l'orientamento e l'inserimento delle persone disabili e con difficoltà è l'aspetto cruciale del progetto - ha spiegato Cristina Pagano, attuale responsabile del Servizio di Collocamento Disabili e fasce deboli della Provincia di Lecco - ma i destinatari del progetto saranno non solo i portatori di disabilità psichica, fisica o intellettiva, ma anche i tossicodipendenti, i minori a rischio, detenuti, i rifugiati, gli immigrati o le donne in difficoltà saranno".
 Un progetto completo, insomma, di cui potranno beneficiare in molti: le persone con disabilità o in difficoltà, chiaramente,  ma anche il cittadino, le scuole il terzo settore ed infine gli enti e le istituzioni. "Il cittadino potrà giovare di pratiche che rispettano l'ambiente, volte al biologico e alla valorizzazione del km 0, le scuole godranno di momenti formativi e di tirocini per i propri alunni, il terzo settore vedrà l'associazionismo e il volontariato coinvolti in prima linea, e infine le istituzioni e gli enti potranno collaborare per mettere in atto processi partecipativi che nascono dal basso" ha sottolineato la Pagano.

Giuseppe Scaccabarozzi, l'addetto stampa Samuele Biffi e Cristina Pagano

L'occasione giusta per fare conoscere il progetto sarà proprio EXPO 2015, l'evento che richiama a pieno titolo lo spirito dell'agricoltura nel concetto di "nutrire il pianeta": la rete agricolo-sociale lombarda, infatti, si presenterà nelle giornate del 25 e 27 maggio all'interno di Cascina Triulza, il padiglione della società civile, per mostrare il valore e la qualità dei propri prodotti. Il 25, in particolare, sarà un momento di co-design per decidere assieme come cooperare al meglio, mentre il 27 si svolgerà un convegno di presentazione del progetto, con un attento richiamo alle normative in materia di fattorie sociali. Ad ogni modo, la comunicazione proseguirà anche sul sito web, sul blog e sui social network, e una newsletter  sarà pronta a breve per informare di tutti i processi in atto.

G.A.
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