Maggianico, tentato omicidio al distributore: due 'Mohammed' dal giudice
Tutti e tre i coinvolti si chiamano Mohammed. Da una parte ci sono però due giovanotti marocchini che rischiano un processo con un'accusa pesantissima: tentato omicidio. Dall'altra un pakistano, colui che la vita l'ha rischiata, nella ricostruzione della Procura. E' prossimo ad arrivare al vaglio della magistratura il fascicolo aperto l'indomani del gravissimo episodio accorso il 20 settembre dello scorso anno, all'interno del distributore di benzina di Maggianico.
Quella mattina – stando all'impianto accusatorio – i due magrebini, 19 anni uno, 28 l'altro, si sarebbero presentati alla stazione di servizio, rendendosi protagonisti di un alterco con il ragazzo, classe 2003, che gestiva l'impianto. Il più piccolo dei due aggressori – già gravato da precedenti di polizia risalenti a quando era ancora minorenne – avrebbe iniziato a colpire il pakistano con una serie di sberle, estraendo poi un coltello a serramanico con cui ha raggiunto la coscia della vittima, cercando di sferrare al suo indirizzo altri fendenti. Anche il 28enne avrebbe partecipato al pestaggio, brandendo una scopa usata per picchiare il malcapitato su spalle e braccia nonché per mandare in frantumi il suo cellulare, impedendogli dunque di registrare ciò che stava accadendo e di chiedere aiuto. Riuscito a uscire dall'ufficio, il pakistano, poi, sarebbe stato nuovamente percosso dal 19enne, utilizzando un alzatombino, fino a rimediare ferite anche al volto e contusioni varie. 72 i giorni di prognosi rimediati, dopo il trasferimento, in codice rosso, all'ospedale Manzoni. Contestato dalla Procura, poi, al più giovane dei due indagati, anche il possesso ingiustificato del coltellino, con una lama di 5 centimetri.
Assistito dall'avvocato Marilena Guglielmana, quest'ultimo, dopo il fermo, aveva optato per rispondere al giudice in sede di interrogatorio di garanzia, fornendo la propria ricostruzione dell'accaduto, venendo poi posto ai domiciliari. Indagato, invece, in stato di libertà, il 28enne, tacciato anch'egli del reato di concorso in tentato omicidio. Ora, chiuse le indagini, è stata fissata l'udienza preliminare. Il “caso” sarà discusso a inizio maggio al cospetto del giudice Gianluca Piantadosi.