Autorità di Bacino, surroga di Mauri: c'è un altro candidato oltre 'a quello del Presidente', la discussione si infiamma
Alla fine ha deciso ancora lui, il presidente, ritirando il punto e rinviando così una votazione che, a conti fatti, avrebbe avuto comunque un esito scontato, in favore di quello che qualcuno ha indicato come il “suo” candidato, mettendo però di fatto in discussione la sua leadership.
Acceso confronto, la scorsa settimana, all'assemblea dell'Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori chiamata, tra le altre cose, alla “surroga” di Giuseppe Mauri di Suello, storico consigliere in rappresentanza del lecchese, portato, ormai settimane fa, alle dimissioni. Tre i mesi di tempo concessi dallo statuto per ricomporre il CdA, uno dei quali è già trascorso. Si dovrà aspettare una nuova convocazione per eleggerne l'erede, dopo che alla candidatura di Giacomo Angelo Valsecchi (sindaco sempre di Suello) è stata affiancata, da una fronda di primi cittadini indispettiti per come è stata gestita la partita, quella di Piergiovanni Montanelli (Galbiate). Una mossa letta come un affronto dal presidente (“pro tempore” come sottolineato da Giuseppe Conti di Garlate, particolarmente coinvolto nella discussione) Luigi Lusardi che ha platealmente perso le staffe, con la seduta trasformatasi – a quanto pare – in una polveriera, lasciando attonita anche una fetta della componente comasca, preventivamente messa sull'allerta.

“Una parte dei sindaci non era a conoscenza della proposta che veniva avanti e che a quanto pare sta a cuore anche al presidente” ci ha spiegato, sintetizzando, lo stesso Conti, sostenendo di fatto che prima di arrivare all'assemblea vi siano stati contatti che hanno escluso alcuni amministratori. “E' stata così sostenuta un'altra proposta, anche per rappresentare i nostri territori considerati da sempre secondari, ritenendo il sindaco di Galbiate – che ha affaccio sia lato Sala al Barro sia lato Ponte Azzone Visconti – più adatto”.
Nata di fatto a Civate, la contromossa è stata poi sostenuta per l'appunto da Garlate, Pescate, Valmadrera e – implicitamente chiaramente – da Galbiate. “Riteniamo che all'interno del consorzio ci debba essere più confronto, discussione, coinvolgimento”, la posizione di Conti - bollato ad un certo punto dell'animato botta e risposta in assemblea come uno “pseudo sindaco” - convinto di come l'intento non fosse “vincere” quanto piuttosto animare il principio della democrazia, contestando il metodo utilizzato.
“Impariamo in fretta” la battuta con cui accoglie l'obiezione “sembra il discorso che faceva Riccardo Fasoli in Comunità Montana”, con riferimento alla spaccatura originata dall'ormai celeberrima pizzata che aveva portato a chiedere ad Antonio Rusconi di candidarsi quale presidente, iniziando già a riempire anche le caselle della Giunta, salvo poi offrire i posti rimanenti “agli altri”.
A ben vedere le questioni sembrano intrecciarsi anche per altri aspetti, con Giacomo Valsecchi, oggi aspirante consigliere nel CdA dell'Autorità di Bacino, in quel caso socio anziano e dunque Presidente dell'Assemblea chiamato sulla carta a tenere le redini, “fasoliano” convinto.
Qualcuno ipotizza già che la candidatura fosse parte degli accordi FdI-Pd, asse che a questo punto avrebbe fatto scivolare anche Lusardi, trovatosi a difendere con le unghie e con i denti una posizione, soffocando un (legittimo) dissenso a cui evidentemente non è abituato. Questione Bellagio a parte... Per il brindisi, questa volta, dunque, bisognerà aspettare.
Acceso confronto, la scorsa settimana, all'assemblea dell'Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori chiamata, tra le altre cose, alla “surroga” di Giuseppe Mauri di Suello, storico consigliere in rappresentanza del lecchese, portato, ormai settimane fa, alle dimissioni. Tre i mesi di tempo concessi dallo statuto per ricomporre il CdA, uno dei quali è già trascorso. Si dovrà aspettare una nuova convocazione per eleggerne l'erede, dopo che alla candidatura di Giacomo Angelo Valsecchi (sindaco sempre di Suello) è stata affiancata, da una fronda di primi cittadini indispettiti per come è stata gestita la partita, quella di Piergiovanni Montanelli (Galbiate). Una mossa letta come un affronto dal presidente (“pro tempore” come sottolineato da Giuseppe Conti di Garlate, particolarmente coinvolto nella discussione) Luigi Lusardi che ha platealmente perso le staffe, con la seduta trasformatasi – a quanto pare – in una polveriera, lasciando attonita anche una fetta della componente comasca, preventivamente messa sull'allerta.

Il Presidente dell'Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi minori Lugi Lusardi, Giacomo Valsecchi e Piergiovanni Montanelli
“Una parte dei sindaci non era a conoscenza della proposta che veniva avanti e che a quanto pare sta a cuore anche al presidente” ci ha spiegato, sintetizzando, lo stesso Conti, sostenendo di fatto che prima di arrivare all'assemblea vi siano stati contatti che hanno escluso alcuni amministratori. “E' stata così sostenuta un'altra proposta, anche per rappresentare i nostri territori considerati da sempre secondari, ritenendo il sindaco di Galbiate – che ha affaccio sia lato Sala al Barro sia lato Ponte Azzone Visconti – più adatto”.
Nata di fatto a Civate, la contromossa è stata poi sostenuta per l'appunto da Garlate, Pescate, Valmadrera e – implicitamente chiaramente – da Galbiate. “Riteniamo che all'interno del consorzio ci debba essere più confronto, discussione, coinvolgimento”, la posizione di Conti - bollato ad un certo punto dell'animato botta e risposta in assemblea come uno “pseudo sindaco” - convinto di come l'intento non fosse “vincere” quanto piuttosto animare il principio della democrazia, contestando il metodo utilizzato.
“Impariamo in fretta” la battuta con cui accoglie l'obiezione “sembra il discorso che faceva Riccardo Fasoli in Comunità Montana”, con riferimento alla spaccatura originata dall'ormai celeberrima pizzata che aveva portato a chiedere ad Antonio Rusconi di candidarsi quale presidente, iniziando già a riempire anche le caselle della Giunta, salvo poi offrire i posti rimanenti “agli altri”.
A ben vedere le questioni sembrano intrecciarsi anche per altri aspetti, con Giacomo Valsecchi, oggi aspirante consigliere nel CdA dell'Autorità di Bacino, in quel caso socio anziano e dunque Presidente dell'Assemblea chiamato sulla carta a tenere le redini, “fasoliano” convinto.
Qualcuno ipotizza già che la candidatura fosse parte degli accordi FdI-Pd, asse che a questo punto avrebbe fatto scivolare anche Lusardi, trovatosi a difendere con le unghie e con i denti una posizione, soffocando un (legittimo) dissenso a cui evidentemente non è abituato. Questione Bellagio a parte... Per il brindisi, questa volta, dunque, bisognerà aspettare.
