Galbiate: a Rise Talk si parla della psicologia nello sport

Durante il terzo e ultimo appuntamento della rassegna RISE TALK a Lo Spot di Galbiate - organizzata dai giovani del sodalizio oggionese OGVN - esperti e atleti hanno affrontato una serie di argomenti, rispondendo ai quesiti posti dal relatore Patrick Bonfanti. Oggetto dell'incontro di ieri, mercoledì 14 maggio, era la psicologia nello sport, affrontata sia sul piano personale che professionale.
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Da sinistra Alessandra Ripamonti, Marta Corbetta, Nicola Ripamonti, Silvia Scalia e Veronica Valentino

Il tema centrale riguardava il peso della componente psicologica rispetto a quella fisica. Secondo Silvia Scalia di Oggiono, nuotatrice e vice campionessa europea, l'aspetto mentale rappresenta il 70-80% della prestazione sportiva. "Non esiste un lavoro fatto bene senza metterci la testa", ha sottolineato, evidenziando come questo principio valga "per chiunque, da principianti a campioni".
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La psicologa dello sport Alessandra Ripamonti ha invece proposto una visione più equilibrata delle due componenti, sostenendo una proporzione del 50/50 tra aspetto mentale e fisico, sottolineando l'importanza di trasmettere l'allenamento mentale all'atleta. La sua collega Marta Corbetta ha confermato che "a parità di competenze e tattiche, quello che fa la differenza è proprio la parte mentale", riferendosi anche a recenti ricerche.
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Tra i temi chiave sollevati dal relatore Bonfanti, l'ansia nella prestazione sportiva ha suscitato particolare interesse. Scalia ha condiviso la sua esperienza personale: "Sono stata un'atleta che ha sofferto di ansia fin da piccola", ha detto la nuotatrice spiegando poi come sia riuscita a trasformare questo limite in un punto di forza. "L'ansia è un segnale che ti indica che stai per fare qualcosa di grande e questo è il trucco per trasformarla in adrenalina".
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Rispondendo alla domanda sugli strumenti pratici per affrontare lo sport sul piano psicologico, la personal trainer Veronica Valentino ha evidenziato come la maggior parte dei feedback dei suoi clienti sia legato al benessere psicologico, all'autostima e alla fiducia in se stessi.
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Nicola Ripamonti, canoista olimpico finalista a Rio 2016, ha sottolineato l'importanza cruciale del rapporto con l'allenatore: "perdere la fiducia verso l'allenatore è fatale. È stata una delle ragioni principali per cui ho smesso di fare l'atleta. Ho imparato che più esperienze hai vissuto, più puoi insegnare agli altri. Per questo motivo, credo sia fondamentale mantenere un mood positivo durante gli allenamenti e le competizioni costruendo un rapporto di fiducia solido con il proprio allenatore".
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Sul tema del rapporto tra ambiente sportivo e disturbi del comportamento alimentare (CDA), sia Valentino che Corbetta hanno portato importanti riflessioni. La personal trainer ha condiviso la sua esperienza personale, mentre la psicoterapeuta ha sottolineato la necessità di una maggiore consapevolezza su questo tema delicato su cui soprattutto esperti del settore sportivo devono essere istruiti.
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I RISE TALK sono stati momenti preziosi per dare spazio a letture diverse di un aspetto così presente nella vita di tutti come lo sport, dando il giusto e legittimo rilievo alla salute psicofisica.
M.E.
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