UP – seconda stagione/2: in vetta al Monte San Primo con l’anello da Piano Rancio

Il Monte San Primo non ha bisogno di presentazioni: sorge alle spalle di Bellagio e dalla sua vetta offre un panorama incredibile sulla confluenza dei tre rami del Lario, con la catena alpina sullo sfondo. Senza dubbio, è una delle montagne più panoramiche di tutte le Prealpi lombarde. Ma anche tra le più chiacchierate, a causa di un progetto di ripristino degli impianti da sci in bassa quota che solleva più di una perplessità. In questa nuova puntata di UP – Un percorso, presentiamo il sentiero che porta in vetta dalla località Piano Rancio (CO), passando per il Rifugio Martina.
Rispetto ad altri itinerari, come quello “classico” dalla Colma di Sormano, questa opzione è più breve (ma più ripida!) e consente di raggiungere la vetta del San Primo in relativamente poco tempo, percorrendo un giro ad anello. Il sentiero si svolge prevalentemente sul versante nord della montagna, quindi d’inverno bisogna prestare molta attenzione alla presenza di neve e ghiaccio.
•    Partenza: Piano Rancio (CO), 1.110m slm
•    Arrivo: Monte San Primo, 1.682m slm
•    Lunghezza: circa 8 km
•    Durata: circa 1 ora e 45 minuti per la vetta; 3 ore per l’anello
•    Dislivello totale: circa 600 metri
•    Difficoltà: Medio
•    Adatto ai bambini: dai 10 anni in su, se già camminatori abituali

È possibile parcheggiare l’auto nei pressi del “Parco Monte San Primo”. Sul navigatore si può impostare come destinazione l’albergo “La Genzianella” di Piano Rancio e poi proseguire sulla strada per poche centinaia di metri, fino ad arrivare ai resti di quella che fu la sciovia.
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Qui, davanti a noi, troviamo un bivio: noi andiamo a destra seguendo le indicazioni per il Rifugio Martina. Procediamo con un andamento prevalentemente pianeggiante su strada, ignorando tutte le deviazioni. Dopo circa 20 minuti, il tracciato piega bruscamente a sinistra. Affrontiamo ora una rampa leggermente ripida e proseguiamo poi su blanda salita. In una decina di minuti (circa 30 minuti dalla partenza) arriviamo nei pressi del Rifugio Martina, da cui possiamo godere di una splendida vista sul tratto del ramo comasco del Lario dove si trovano l’Isola Comacina e la Villa del Balbianello.
L’escursione fino al Rifugio Martina è davvero molto semplice ed è adatta anche a chi volesse fare solo una facile passeggiata per pranzare in rifugio.
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Ma noi, invece, vogliamo proseguire fino alla soprastante vetta. Zaino in spalla, a questo punto prepariamoci ad affrontare una salita ripida e costante fino alla cima. Alcuni cartelli sul posto indicano una tempistica di un’ora. Per un passo allenato è attendibile, altrimenti bisogna considerare tempi più lunghi in base alle proprie condizioni fisiche.
Superato il Rifugio Martina, il sentiero inizia a percorrere un costone interamente ricoperto da bosco. Il cammino procede senza particolari deviazioni e di tanto in tanto tra gli alberi compaiono scorci di vista sul lago. Man mano che si sale, le pendenze si fanno sempre più ripide, ma la fatica è compensata dal panorama che si apre con il diradarsi del bosco. 
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Quando è passata circa un’ora dal Rifugio Martina (e un’ora e mezza da Piano Rancio) sbuchiamo sulla cresta di vetta del Monte San Primo. Svoltiamo a sinistra e in pochi passi giungiamo alla croce.
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Ai nostri piedi si apre una vista davvero eccezionale e che ha pochi eguali! Verso nord, possiamo ammirare la confluenza dei due rami meridionali del Lario (ramo di Como e ramo di Lecco). A ovest notiamo le montagne lecchesi, tra cui spiccano il Gruppo delle Grigne (Grignone e Grignetta) e il vicino Monte Legnone. A est invece fa la sua comparsa, dominante, il massiccio del Monte Rosa. Proseguendo verso sud possiamo ammirare tutta la catena alpina occidentale, con al centro il Monviso. E poi la Brianza con i suoi laghi e la pianura, di cui si vedono i grattacieli di Milano, chiuse sullo sfondo dagli Appennini.

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Per tornare a Piano Rancio possiamo percorrere lo stesso percorso dell’andata, ripassando dal Rifugio Martina. In alternativa, possiamo chiudere un giro ad anello. Di seguito presentiamo questa seconda opzione. 
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Dalla vetta, dando le spalle al lago, andiamo a sinistra seguendo l’evidente sentiero per la Colma di Sormano. Il primo tratto di discesa è un po’ ripido e accidentato. In una decina di minuti giungiamo a una sella pianeggiante: qui possiamo scegliere se rimanere sul largo e comodo sentierone, o se seguire il filo delle creste. Nel primo caso il percorso è leggermente più lungo, ma meno faticoso. Nel secondo invece c’è un po’ più di dislivello da affrontare ma la vista è più aperta.
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In entrambi i casi, impiegando tra 45 minuti e un’ora, arriviamo all’Alpe di Terrabiotta. Troviamo ora un bivio. Abbandoniamo il sentiero per la Colma di Sormano e seguiamo le indicazioni per il Parco Monte San Primo e Piano Rancio. Ci spostiamo nuovamente sul versante nord della montagna e, dopo un primo tratto semi-pianeggiante, il sentiero piega a sinistra e inizia a scendere con pendenze un po’ ripide, ma mai eccessive. Dopo circa 20 minuti arriviamo a un nuovo incrocio. Rimaniamo sul sentiero centrale in discesa e in circa un quarto d’ora di discesa giungiamo al nucleo di case dell’Alpe del Borgo.
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Incontriamo ora una strada cementata. Seguendola, in discesa, in una decina di minuti arriviamo bar/ristorante “La Baita”. Proseguiamo per qualche metro per tornare al bivio iniziale e quindi al parcheggio (circa 1ora 30minuti dalla vetta del Monte San Primo).

N.B. L’escursione si svolge su sentieri di montagna, pertanto bisogna indossare calzature da trekking e abbigliamento adeguato!

(Foto riferite all'escursione effettuata il 21 dicembre 2024)
Michele Castelnovo, Guida Ambientale Escursionistica - www.trekkinglecco.com
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