UP – seconda stagione/3: alla scoperta dei “giganti verdi” di Morterone con il Sentiero dei Grandi Alberi

Morterone è conosciuto per essere il comune più piccolo d’Italia. Sorge in una posizione isolata, chiuso tra la Culmine San Pietro, la Costa del Palio e l’imponente sagoma del Resegone che domina il paesaggio intorno al paese. E da Morterone tanti escursionisti partono proprio per raggiungere la vetta della montagna. 
Eppure, l’ascesa al Resegone non è l’unica escursione che si può fare a Morterone. In questa nuova puntata della rubrica UP – Un Percorso, infatti, vedremo un itinerario che si snoda nei boschi che circondano il paese: il Sentiero dei Grandi Alberi. 
Il percorso inizia da quello che possiamo considerare il centro del piccolo comune. Rispetto all’itinerario classico, di seguito proponiamo una variante: nella nostra versione raggiungeremo la sommità della Costa del Palio e ne percorreremo il crinale panoramico, mentre la versione tradizionale rimane leggermente più bassa.
•    Partenza e arrivo: Morterone (1.080m slm)
•    Lunghezza anello: 11,5 km
•    Durata totale: 3 ore 30 minuti
•    Dislivello: 520m
•    Difficoltà: Medio
•    Adatto ai bambini: da 8 anni in su
Il percorso tradizionale invece è più corto (8 km), ha meno dislivello (350 metri) e un tempo di percorrenza leggermente inferiore (3 ore), rendendolo adatti anche a bambini più piccoli.

Morterone è un comune sparso, con molte frazioni. Una di queste è indicata come il centro e si trova non lontano dalla piazzola di atterraggio degli elicotteri. Arrivando con l’unica, tortuosa strada che proviene da Ballabio, bisogna superare la Trattoria dei Cacciatori e proseguire fino al Comune e alla Chiesa; da lì si va avanti ancora per poche centinaia di metri fino a trovare un nucleo di case con il cartello di Morterone centro.
Posteggiata l’auto nei parcheggi gratuiti presenti, seguiamo le chiare ed evidenti indicazioni (un cartello marrone) per il Sentiero dei Grandi Alberi. 
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Il primo tratto di percorso si sviluppa su una strada asfaltata che, dopo alcuni metri, diventa sterrata. Il percorso in questo tratto è prevalentemente pianeggiante e si addentra fin da subito all’interno di un bellissimo bosco di faggi. In alcuni tratti la strada è attraversata da torrentelli. Non sono presenti deviazioni, rimaniamo sempre sul tracciato principale.
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Dopo circa 40 minuti troviamo un bivio. Un cartello segnaletico che ci informa che, proseguendo dritti, si raggiunge la vicina località di Frasnida Bassa. A destra invece si stacca un sentiero nel bosco in salita. Consigliamo di effettuare la deviazione a Frasnida Bassa: è vicina ed è una località molto particolare, dov’è possibile trovare alcuni storici edifici rurali.
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Dopo aver visitato la frazione, torniamo indietro fino al precedente bivio e a questo punto prendiamo il sentiero nel bosco. Se fino a qui abbiamo camminato sempre in piano, ora iniziamo a trovare tratti in salita. In breve tempo raggiungiamo alcuni ruderi in località Frasnida Alta (il toponimo Frasnida deriva dal Frassino, pianta molto presente in quella zona). 

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Continuiamo sul sentiero, che ora è contrassegnato da bande bianco-rosse dipinte sugli alberi, sulle quali sono presenti le iniziali GA. In breve tempo raggiungiamo una sorgente chiamata Fontana dello Zucchero. Qui pieghiamo a destra e, proseguendo lungo un traverso simil-pianeggiante, arriviamo in località Poncione e da lì continuiamo fino a un’altra sorgente, chiamata Fontana del Merlo (circa 1 ora e 30 minuti dalla partenza).
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Ora pieghiamo nettamente a sinistra e proseguiamo la salita in uno scenario davvero molto suggestivo, perché in questa zona sono presenti alcuni faggi di dimensioni notevoli, che danni il nome all’itinerario. Camminiamo ancora per qualche minuto e raggiungiamo un costone nascosto dal bosco. Il sentiero diventa una specie di “corridoio” tra gli alberi e, seguendo il crinale, con pendenze via via crescenti (ma mai eccessive), si continua a salire fino ad arrivare alla località “Cul volt”, dove il sentiero sbuca su una larga strada agrosilvopastorale (circa 2 ore dalla partenza).
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Qui ci troviamo proprio sotto alla Costa del Palio, un grande costone erboso che divide la conca di Morterone dalla Valle Imagna (nella bergamasca). Se vogliamo seguire il percorso classico, svoltiamo a destra seguendo le solite indicazioni. Invece, chi è più allenato, ha più tempo a disposizione e vuole aggiungere una parte panoramica al percorso, può svoltare a sinistra. 
Continuiamo sulla strada agrosilvopastorale per un tratto di blanda salita fino al Passo di Valbona. Non è indicato, ma è facilmente riconoscibile perché la strada si interseca con la sommità del costone erboso. Qui la vista è molto aperta e offre una bella panoramica sulle Grigne e le montagne valsassinesi da una parte, dall’altra sulla Valle Imagna e proprio di fronte sul Resegone.
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Ora saliamo sulla sommità del costone e procediamo per sali e scendi in direzione del Resegone. Raggiungiamo una torretta di pietre sulla quale è stata posta una “rosa dei venti” con le indicazioni delle montagne visibili, quindi scendiamo e in breve raggiungiamo il Passo del Palio, dove i nostri piedi trovano nuovamente una strada agrosilvopastorale (circa 2 ore e 20 minuti dalla partenza).
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A questo punto svoltiamo a destra e seguiamo la strada in discesa. Dopo poco arriviamo a un bivio dove troviamo un inusuale cartello stradale blu per Morterone. Proprio qui è dove arriva la “variante bassa” dal Cul Volt. Giriamo a sinistra e continuiamo a scendere lungo la strada. Il percorso in questo tratto non è particolarmente emozionante, ma offre belle vedute sulla conca di Morterone dall’alto. Man mano che procediamo sugli ampi tornanti, ci avviciniamo sempre di più al paese.
Dopo circa 3 ore e 20 minuti totali di cammino, la strada arriva alla piazzola dell’elicottero citata in precedenza (che è dove parte il sentiero per il Resegone). Qui, tagliando i prati a destra, in pochi minuti torniamo al punto di partenza, chiudendo così l’anello.

N.B. Sebbene non presenti particolari difficoltà, il Sentiero dei Grandi Alberi è pur sempre un itinerario in montagna, pertanto bisogna indossare calzature da trekking e abbigliamento adeguato!
Michele Castelnovo, Guida Ambientale Escursionistica - www.trekkinglecco.com
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