Lecco, elezioni: c'è il Parolin del centrodestra. Continuano gli incontri (anche con Patto)

Le parole (chiave) non mancano. Il candidato spendibile, evidentemente, sì. Sala piena (e considerate le dimensioni e il numero di "invitati" sarebbe stato incredibile il contrario) ieri sera all'Ostello, dove la Lega ha chiamato a raccolta cittadini e politici "amici" per un primo momento di approfondimento per arrivare alla stesura del programma per le elezioni comunali del maggio 2026.
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Ricevute idee e segnalazioni di criticità direttamente dai lecchesi che vivono la città, "si è dato spazio anche alle testimonianze del buongoverno della Lega partendo dall’esperienza amministrativa di alcuni sindaci del territorio che hanno portato idee per il programma elettorale, un valore aggiunto che la Lega intende sfruttare perché è dalle buone amministrazioni presenti del territorio che si vuole partire per riconquistare il comune capoluogo", come si legge nel comunicato diffuso quest'oggi ponendo l'accento su temi come la sicurezza (anche in ottica anti-maranza), la viabilità e i rioni ("cuore e storia della nostra città").
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Nessun accenno, però, al profilo del candidato ideale che, se non costruttori di ponti, per Lega dovrà poi essere il sindaco che, almeno, riaprirà l'Azzone Visconti a due corsie. Del resto un nome il “fu Carroccio” parrebbe non averlo speso nemmeno settimana scorsa alla terza riunione del centrodestra unito. Dopo aver lasciato anzitempo le due precedenti sedute, questa volta Mauro Piazza non si è nemmeno presentato all'appuntamento. C'era invece Giacomo Zamperini (pronto a passare da provocatore a condottiero?), riuscito a lasciare fuori dal tavolo le correnti del suo stesso partito, inclusa quella dell'europarlamentare Pietro Fiocchi, dato ormai per distante dal suo consigliere regionale. 
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Emilio Minuzzo e Filippo Boscagli con Alessandro Negri, Beppe Mambretti, Marco Caterisano e Giacomo Zamperini a Palazzo Bovara in occasione dell'ultimo consiglio comunale

Filippo Boscagli, Emilio Minuzzo e Lorenzo Riva, i "mandati avanti" al casting, con quest'ultimo, evidentemente considerato adatto per ogni poltrona, essendo stato promosso nel giro di poche ore a candidato anche alla presidenza di Lario Reti Holding, così da assicurargli uno spazio eliminandolo dalla terna, con il beneplacito... di Gattinoni. Stranezze lecchesi. Mentre, considerando senza gambe la corsa di Minuzzo, uomo del popolo, se è vero che "chi entra Papa, esce Cardinale", come dimostrato anche dall'ultimo conclave, Boscagli rischia di far la fine di... Parolin. Anche perché è Fratelli d'Italia stessa ad aver assicurato – tre giorni dopo il vertice con gli alleati - ai suoi del direttivo un nuovo sondaggio per... testare una serie di nomi. 
E Roberto Gagliardi? Risulta essere ancora alle prese con le “baruffe” interne al partito, troppo impegnato dunque anche per presentarsi a... un incontro che pare, così dicono gli altri, aver chiesto lui stesso. Con chi? Con Patto per il Nord. Ieri al Bodega Art Cafe di Oggiono, si è palesato solo Antonello Formenti, in un summit dunque tra ex leghisti visto che ad attenderlo c'erano Giovanni Colombo e Lorenzo Bodega. Scopo, capire se c'è la possibilità, per Lecco, di aggregare anche il movimento.  “Per quanto ci riguarda, parlare con persone riflessive come Formenti va bene, anche se Patto per il Nord, proporrà prossimamente delle tematiche per la città come sicurezza, infrastrutture e mercato (che deve rimanere alla Piccola). Soprattutto, però, non vogliamo sentire parlare di spartizione di poltrone. Forza Italia dovrà comunque chiarire questa sua previsione con i suoi alleati di governo. Patto per il Nord procede a carte scoperte e nel momento in cui sarà strutturato sul territorio, potrà valutare tutte le ipotesi nessuna esclusa sia da una parte sia dall'altra”.
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