Resistenza contro il nazifascismo. «La Chiesa fu protagonista», il libro dell’esinese Ricciardelli

Accostate, sulla copertina, ci sono le foto di Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano dal 1929 al 1954, e di Giovanni Battista Rocca, parroco di Esino dal 1927 al 1965. Certo, il libro è edito dai “Quaderni di storia esinese” e la scelta dell’indimenticato curato può avere risvolti affettivi. In realtà, all’abbinamento si può dare una lettura simbolica: il cardinale Schuster quale vertice della Chiesa ambrosiana, Rocca a rappresentare invece tutti gli altri parroci della diocesi, figure periferiche ma non per questo meno significative, anche solo per il fatto d’essere loro i più vicini alla comunità dei fedeli. L’arcivescovo e il curato di un piccolo paese di montagna, come sintesi di ciò che l’autore sostiene nel suo saggio sul ruolo fondamentale giocato dalla Chiesa milanese e dal suo clero nella Resistenza.
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La copertina del libro

Il libro è “La Chiesa di Milano protagonista negli ultimi tempi di un regime” e l’autore è Valerio Ricciardelli, già autore di diversi studi di storia esinese: i cognomi, le chiese, lo stesso don Rocca. Ora l’orizzonte si allarga. Quasi per un caso. Con la lettura di documenti d’archivio poco frequentati attraverso i quali offre un quadro della lotta di liberazione dal nazifascismo nel quale, nel nostro territorio, le istituzioni religiose non furono di semplice appoggio, ma ebbero un peso determinante nell’evolversi degli eventi e una parte da protagonista che il tempo ha offuscato. Proprio perché certi documenti sono stati dimenticati.
Venerdì 13 giugno, il libro sarà presentato in un incontro programmato per le 20,45 nel salone della scuola materna di Esino.
Ricciardelli spiega che l’idea di questa ricerca abbia preso corpo l’estate scorsa, quando con alcuni esponenti lecchesi e valsassinesi dell’Anpi, l’associazione dei partigiani, si parlava della possibilità di promuovere qualche iniziativa, in occasione dell’ottantesimo della Liberazione, che ricordasse i preti della zona che diedero il proprio contributo alla Resistenza. Punto di riferimento, naturalmente è il libro “Memoria di sacerdoti ribelli per amore” realizzato da monsignor Giovanni Barbareschi pubblicato nel 1986 e più volte ristampato, libro che raccoglie le brevi biografie di 179 sacerdoti della diocesi milanese attivi nella Resistenza.
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Valerio Ricciardelli
«Ma non si può scrivere – dice lo storico esinese – affidandoci semplicemente a libri scritti da altri, alle biografie sintetiche di monsignor Barbareschi. Occorreva andare più a fondo, cercare negli archivi. Da parte mia, ero anche un po’ infastidito dall’idea del ruolo ancillare che la Chiesa avrebbe avuto a servizio del movimento partigiano, un’appendice importante, ma pur sempre un’appendice».
«E negli archivi – aggiunge Ricciardelli – mi sono accorto che c’è un mondo conosciuto, che non può limitarsi alle tre righe di Barbareschi. E’ stata una ricerca interessante. C’è tutta una storia da tirare fuori. In diocesi c’è una documentazione che non guarda più nessuno, come quella consultata da Barbareschi, o che non è mai stata nemmeno presa in considerazione come il Fondo sugli ultimi anni del regime che raccoglie i documenti che Schuster utilizzò per il suo libro uscito nel 1946 (intitolato proprio “Gli ultimi anni di un regime”). Documenti dai quali emerge la figura di un genio, di un grande statista quale fu monsignor Giuseppe Bicchierai, l’autentica mente politica dell’Arcivescovado. Ci si rende conto dell’attività della Chiesa ambrosiana. Nessuno sa, per esempio, che fu la Chiesa a raccogliere cibo e vestiti da inviare agli internati militari in Germania. Senza naturalmente parlare di tutto il lavoro fatto per arrivare alla resa. Da una parte c’erano i tedeschi che volevano deportare persone e trasportare le industria in Germania, dall’altra gli alleati che continuavano a bombardare. E poi c’erano il Comitato di liberazione nazionale che contava poco e la Repubblica Sociale che non contava per niente. Occorreva mettere in piedi una trattativa. Ecco, in quelle carte c’è materiale per riscrivere la storia. Volevo fare un lavoretto e mi sono trovato di fronte a un lavoro al di sopra delle mie stesse possibilità».
Riflettendosi e consigliandosi con altri, infine, ha deciso di pubblicare il volume: «Piuttosto che non sapere niente – continua l’autore -, meglio cominciare con una prima pubblicazione che qualcuno in futuro potrà approfondire. I documenti che ho letto vanno a smentire una corrente di pensiero creata una decina di anni fa da parte di storici americani e cioè su un compiacimento di Shuster verso il Fascismo. Ma le sue lettere a Mussolini erano durissime. E in tutti quegli anni, l’arcivescovo non aveva mai accettato di avere colloqui con il Duce. Se non il famoso pomeriggio del 25 aprile 1945 quando si trattò la resa. E anche di quell’incontro, noi conosciamo solo la seconda parte, me ce n’è una prima che è contenuta nelle carte di Schuster, proprio quelle che nessuno ha mai consultato. E’ dunque un arricchimento della conoscenza su quel periodo storico. Si scopre, appunto, che il ruolo di questi preti non fosse ancillare. Gli stessi sindaci eletti all’indomani della Liberazione sono stati scelti quasi esclusivamente attraverso i parroci. Il Cln ha avuto un ruolo marginale. Perché i parroci avevano davvero governato le comunità, erano lì da vent’anni. E infatti, almeno nella nostra diocesi, arrivava dal mondo cattolico. Eppure, nel ricordo che noi ci portiamo dietro, la Chiesa sparisce. Le carte di Schuster dicono che lui è un uomo di chiesa. A chi si chiede da che parte stia l’arcivescovo, lui risponde di stare dove c’è l’umano contro il disumano, che il suo mestiere è quello di applicare il Vangelo. E ciò lo si ritrova in tutti i preti: c’è una macchina organizzativa che funziona come un’orchestra. Basti pensare al prevosto di Bellano che si occupava di far scappare gli ebrei, con i soldi che arrivavano dall’Arcivescovado e che venivano anche consegnati dell’altra sponda che dovevano pagare chi accompagnava in fuggitivi in Svizzera…»
Il libro, non in commercio e destinato a biblioteche, studiosi e centri di documentazione
D.C.
Date evento
venerdì, 13 giugno 2025
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