Toni non sempre in linea con sobrietà e universalità: Malgrate nega il patrocinio al (Gay) Pride
“In merito a quanto pubblicato da Malgrate per Tutti con riferimento alla richiesta di patrocinio istituzionale per la manifestazione “Gay Pride”, si comunica che l’Amministrazione comunale ha deciso di non concedere il patrocinio richiesto. Tale decisione è stata assunta pur riconoscendo l’importanza della promozione del rispetto, dell’inclusione e della tutela dei diritti civili, che rappresentano valori condivisi da questa Amministrazione. Tuttavia, si ritiene che le modalità con cui tali manifestazioni si svolgono – spesso caratterizzate da toni e rappresentazioni non sempre in linea con i principi di sobrietà e universalità richiesti da un ente pubblico – non contribuiscano in modo efficace e costruttivo alla causa che intendono sostenere”.

A sostenerlo, a poche ore dall'evento che domani pomeriggio colorerà le strade di Lecco al grido di "Torniamo uman3", è il sindaco di Malgrate, eletto nel giugno scorso da “civico” ma presto divenuto esponente tesserato di Fratelli d’Italia Michele Peccati, replicando alla sua opposizione che, con amarezza, aveva denunciato l'inturzzione di “una tradizione di sostegno istituzionale che, fin dalla prima edizione nel 2020, aveva visto il Comune schierarsi a favore dei diritti civili e dell’inclusione. Questa decisione non è neutra: è una presa di posizione chiara, che segna un passo indietro rispetto ai principi di uguaglianza e rispetto delle diversità” nella visione di Malgrate per Tutti. “In un momento storico in cui è sempre più urgente affermare valori di apertura e solidarietà, rifiutare il patrocinio a una manifestazione come il Pride significa mandare un messaggio contrario. Noi di Malgrate per Tutti non possiamo che esprimere il nostro disappunto per questa scelta, che tradisce l’idea di una comunità coesa e progressista. Continueremo a lavorare per una Malgrate più inclusiva, nella speranza che, in futuro, anche le istituzioni tornino a sostenere attivamente chi ogni giorno si batte per i diritti di tutte e tutti”.
“Il patrocinio comunale implica un’assunzione di rappresentanza dell’intera comunità, e per tale ragione è conferito solo ad iniziative che abbiano un carattere realmente inclusivo, rispettoso delle diverse sensibilità e capace di promuovere il dialogo senza esasperazioni o elementi di divisione” sostiene invece il sindaco Peccati, rimasto indietro di qualche anno anche nell’etichettare l’evento visto che “Gay Pride” non si usa più, proprio in nome dell’inclusività e, da noi, dalla prima edizione del 2020, si è sempre chiamato “Lecco Pride”.
“Nel pieno rispetto della libertà di espressione, si augura che l’evento si svolga in modo ordinato, rispettoso e nel clima civile che deve sempre contraddistinguere il confronto pubblico”.

Il sindaco Michele Peccati
A sostenerlo, a poche ore dall'evento che domani pomeriggio colorerà le strade di Lecco al grido di "Torniamo uman3", è il sindaco di Malgrate, eletto nel giugno scorso da “civico” ma presto divenuto esponente tesserato di Fratelli d’Italia Michele Peccati, replicando alla sua opposizione che, con amarezza, aveva denunciato l'inturzzione di “una tradizione di sostegno istituzionale che, fin dalla prima edizione nel 2020, aveva visto il Comune schierarsi a favore dei diritti civili e dell’inclusione. Questa decisione non è neutra: è una presa di posizione chiara, che segna un passo indietro rispetto ai principi di uguaglianza e rispetto delle diversità” nella visione di Malgrate per Tutti. “In un momento storico in cui è sempre più urgente affermare valori di apertura e solidarietà, rifiutare il patrocinio a una manifestazione come il Pride significa mandare un messaggio contrario. Noi di Malgrate per Tutti non possiamo che esprimere il nostro disappunto per questa scelta, che tradisce l’idea di una comunità coesa e progressista. Continueremo a lavorare per una Malgrate più inclusiva, nella speranza che, in futuro, anche le istituzioni tornino a sostenere attivamente chi ogni giorno si batte per i diritti di tutte e tutti”.
“Il patrocinio comunale implica un’assunzione di rappresentanza dell’intera comunità, e per tale ragione è conferito solo ad iniziative che abbiano un carattere realmente inclusivo, rispettoso delle diverse sensibilità e capace di promuovere il dialogo senza esasperazioni o elementi di divisione” sostiene invece il sindaco Peccati, rimasto indietro di qualche anno anche nell’etichettare l’evento visto che “Gay Pride” non si usa più, proprio in nome dell’inclusività e, da noi, dalla prima edizione del 2020, si è sempre chiamato “Lecco Pride”.
“Nel pieno rispetto della libertà di espressione, si augura che l’evento si svolga in modo ordinato, rispettoso e nel clima civile che deve sempre contraddistinguere il confronto pubblico”.
