Sala al Barro: open day al Centro di Protezione civile. Con il sogno di un nuovo e più moderno polo

Open day in questo sabato 21 giugno al Centro polifunzionale di Protezione civile di Sala al Barro a Galbiate. In occasione del 30° anniversario della Provincia di Lecco, la struttura situata in via Monte Oliveto, proprio al di sotto del cavalcavia della SS 36, ha aperto i propri cancelli per dare alla cittadinanza la possibilità di osservare da vicino e meglio comprendere come funziona il sistema delle "giubbe gialle" attraverso la presenza di isole tematiche, mezzi e attrezzature utilizzate sia per esercitazioni e addestramento, sia in emergenza per portare aiuto e soccorso alle popolazioni colpite da eventi calamitosi.
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Presenti per l'occasione i rappresentanti delle tre diverse realtà che compongono il sistema - la Provincia di Lecco con il Comitato di coordinamento delle organizzazioni di volontariato (CCV), la Croce Rossa Italiana e l'Associazione nazionale Alpini con il suo nucleo di PC - nonché le autorità che intorno alle 11.00, dopo una visita al Centro, hanno dato vita a un momento più istituzionale, cominciando dai ringraziamenti per i circa 2.000 volontari che formano gli oltre cinquanta gruppi operativi sul territorio, mettendo a disposizione gratuitamente tempo ed energie anche a costo di sacrificare le famiglie e altri impegni personali.
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Alessandra Hofmann

"La Protezione civile ci rende davvero vicini alla gente, in un certo senso è ognuno di noi" ha esordito la presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, focalizzando poi l'attenzione sul tema che ha attraversato pressoché tutti gli altri interventi della mattinata: il sogno di un nuovo CPE, più moderno ed efficiente, che possa diventare "un vero e proprio polo di soccorso unificato", sempre a Sala al Barro a poca distanza da quello attuale.
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Antonio Pasquini

"Deve restare qui, in questo punto strategico per il lecchese" ha precisato il consigliere provinciale Antonio Pasquini, rimarcando che la presidente Hofmann insisterà nel reperire le risorse necessarie perché "è un territorio intero che ce lo chiede".
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Romano La Russa

Un messaggio, questo, lanciato direttamente all'assessore regionale alla Sicurezza e alla Protezione civile Romano La Russa, intervenuto a Galbiate per partecipare all'open day e al momento celebrativo: "Siete il fiore all'occhiello della nostra Regione e Nazione" ha commentato rivolgendosi ai volontari, che ha definito "bravissimi" sia nelle situazioni di emergenza che nelle attività di prevenzione ed educazione della cittadinanza, un doppio fronte sul quale secondo lui è fondamentale investire sempre più tempo ed energie in quanto - come è stato sostenuto in seguito anche dagli esponenti di Croce Rossa e Alpini, con questi ultimi che esprimono almeno 500 loro uomini nella PC sui 4.600 totali dell'ANA provinciale - "chiunque deve essere consapevole di ciò che rappresenta la Protezione civile e di ciò che è necessario fare in caso di calamità, per potersi muovere nel modo più utile e opportuno".
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Domizia Mornico

"Questo Centro è il vero cuore pulsante della nostra realtà, è uno spazio vivo, dinamico e operativo" ha poi affermato Domizia Mornico, presidente del CCV. "È qui che ci incontriamo, ci formiamo, organizziamo le nostre attività, costruiamo relazioni e rafforziamo il nostro senso di appartenenza, creando occasioni di crescita condivisa e acquisizione di importanti competenze. Per noi è fondamentale coinvolgere nuove persone e trasmettere il senso civico che ci accompagna, anche in un'ottica di ricambio generazionale. Così come è importante l'impegno con le scuole, la sensibilizzazione della cittadinanza e la formazione, che per noi volontari non si ferma mai perché è parte integrante dell'esperienza". 
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Riepilogati poi i maggiori fronti d'intervento - anche extra provinciali - che hanno visto coinvolta la Protezione civile lecchese negli anni più recenti, tra un'esercitazione e l'altra sul territorio: dall'imponente lavoro nel giugno 2019 per il grave dissesto idrogeologico che ha causato seri danni a un'ampia fetta di Valsassina fino all'impegno nel 2020 per l'emergenza da Covid-19, che ha portato anche a una riorganizzazione dell'attività, arrivando alla trasferta del 2023 nell'Emilia Romagna alluvionata e, proprio nelle ultime settimane, alla collaborazione logistica a Roma durante le celebrazioni per l'insediamento di Papa Leone XIV.
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In rosso l'attuale CPE e l'area, più a destra, dove dovrebbe sorgere quello nuovo
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Piergiovanni Montanelli

"Oggi, però, siamo qui anche per un passo ulteriore" ha concluso Domizia Mornico. "Siamo qui per un nuovo CPE che è anche una visione strategica, che affonda le sue radici in un lungo impegno. La struttura attuale è ormai obsoleta e inadeguata, immaginiamo un centro in grado di ospitare mezzi e materiali, di accogliere volontari e la loro formazione continua, per garantire rapidità di intervento e massima efficienza. Sogniamo un ambiente che favorisca la crescita individuale e collettiva, un luogo moderno e funzionale che possa essere vissuto in modo davvero utile ed efficace", la chiosa, con l'invito dunque alle autorità a rimboccarsi le maniche per dare vita quanto prima a un progetto che, almeno sulla carta, c'è già, come illustrato brevemente dal presidente del Parco Monte Barro Davide Facondini.
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"We have a dream", è stato infatti il messaggio finale del "padrone di casa" Piergiovanni Montanelli, sindaco di Galbiate, citando Martin Luther King. Per oggi però, almeno per qualche ora, per la Protezione civile è stata anche e soprattutto... festa e condivisione.

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B.P.
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