Colico: Lega nella bufera e da fuori soffia il vento... di una querela

Colico andrà con Sondrio o resterà comune della provincia di Lecco? Se ad oggi è ancora difficile rispondere al quesito che sta tenendo banco lassù a ridosso del trivio di Fuentes, una certezza si sta invece già palesando: l'implosione, attorno al tema e non solo, della sezione locale del Carroccio, dilaniata da tensioni interne che stanno acuendo la frattura tra la "vecchia Lega" e l'ala più salviniana e, più in generale, tra i militanti che frequentano il direttivo e ritengono di seguire la linea del partito, rimboccandosi anche concretamente le maniche quando c'è da lavorare, e quelli considerati invece, da quest'ultimi, più lontani, includendo nel gruppo anche l'unico tesserato della Giunta Gilardi, ovvero il vicesindaco Davide Ielardi, giovane anagraficamente ma da sempre considerato legato a figure storiche.
ielardigilardi.jpg (48 KB)
Davide Ielardi e Monica Gilardi

E neanche a farlo apposta è stato lui il primo - non secondario - elemento dell'amministrazione in carica a schierarsi apertamente per il passaggio a Sondrio, seguito a ruota dal primo cittadino, con cui tra l'altro, pare, essere andato in Regione per trovare sponda nella decisione di non indire il referendum, chiesto a gran voce da chi, di contro, vorrebbe consultare tutta il corpo elettorale prima di prendere una decisione così cruciale per le sorti del paese. 
Il primo a rimetterci la testa potrebbe essere il giovane segretario Andrea Bettega (riaprendo il valzer per la sua successione), volenteroso ma, forse, finito per dover gestire una situazione più grande di lui. Ma in gioco non c'è solo la leadership della sezione ma anche la tenuta stessa del movimento ad un anno dal voto, con il rischio concreto che i mal di pancia interni, palesati con il mancato rinnovo di alcune tessere, possa far perdere alla Lega - il cui consenso non è più ovunque quello di una volta - anche un baluardo come Colico. 
castelliacquistapacesondrio.jpg (69 KB)
Roberto Castelli e Fausto Acquistapace

E nella spaccatura parrebbe essersi incuneato anche Roberto Castelli che, a fine maggio, ha inaugurato proprio in paese la sezione territoriale del suo Partito Popolare del Nord, riunendo al Blu River cittadini e imprenditori colichesi, dell'Alto Lago e della Valtellina, a cominciare da Fausto Acquistapace scelto come referente locale che, nel suo primo intervento, ha parlato di un futuro autonomista per quel territorio sostenuto anche dal vice segretario politico Francesca Losi che ha invitato a "guardare con fiducia al raggiungimento di un nuovo status di Provincia Autonoma dell’Alto Lago e della Valtellina, sull’esempio di Trento e Bolzano", esasperando di fatto i temi già sul piatto nella scelta che Colico dovrà prendere tra rimanere con Lecco o passare invece con Sondrio. Ed una successiva presa di posizione di Castelli sul punto, pare abbia causato bagarre anche nella chat dei leghesti colichesi, con un messaggio - evidentemente poi mostrato all'ex ministro, a riprova, sostengono i più maliziosi, dei contatti aperti con uno dei fuoriusciti più eccellenti del Carroccio - che sarebbe stato ritenuto diffamatorio o comunque lesivo dell'immagine tanto da arrivare a presentare, si dice, querela, innescando così una tempesta nella tempesta. Come se ce ne fosse stato bisogno.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.