UP - seconda stagione/8: un anello in Muggiasca tra Noceno, Camaggiore e Pratolungo
C’è un aggettivo che riassume alla perfezione questa escursione: panoramica. E, per la precisione, un panorama eccezionale sull’Alto Lago di Como ci accompagnerà in tutto il cammino. In questa nuova puntata di UP – Un percorso, ci spostiamo in Muggiasca, sulle pendici del Monte Muggio, alle spalle di Bellano, per scoprire un bel giro ad anello tra le località Noceno, Camaggiore e Pratolungo.
La Muggiasca è una delle zone più caratteristiche del nostro territorio e presenta un forte legame con le attività agricole e pastorali, come ben testimoniato dal MUU – Museo del latte e della storia della Muggiasca – che si trova a Vendrogno. Al punto che – secondo il sito Discovering Bellano – il toponimo significherebbe “gente che abita in villaggi rurali”. E uno di questi “villaggi” è appunto Noceno, dove prende il via la nostra escursione.
Arriviamo con l’auto al termine della strada asfaltata, proprio all’imbocco del borgo di Noceno, dove troviamo un ampio spiazzo dove parcheggiare gratuitamente e, su una stradina acciottolata, inoltriamoci all’interno del paese con le sue case di pietra. Dopo pochi metri di cammino, arriviamo a un incrocio e a destra troviamo le indicazioni per Camaggiore.
Seguiamo il cartello e in breve tempo usciamo dall’abitato e ci troviamo su una mulattiera che, con pendenze abbastanza sostenute, s’inoltra in un bel bosco di castagni. Dopo circa 45 minuti arriviamo a un antico nucleo di case circondato dal bosco e ormai in rovina. È il Monte Basso di Camaggiore, di cui ormai rimangono solo ruderi e testimonianze di un passato rurale. Riprendiamo la salita e in breve arriviamo nella splendida località di Camaggiore – in questo caso, tutt’altro che disabitata. Da Noceno è passata circa un’ora.
Camaggiore è definita a ragione “la perla della Muggiasca”. Le baite sono molto curate e l’alpeggio è vivo, anche grazie alla presenza del Rifugio Ragno all’incirca al centro del nucleo. Ma soprattutto da Camaggiore si gode di una vista impagabile sul lago. Dopo una sosta al ristoro, riprendiamo il cammino in direzione della vicina Chiesa di San Girolamo. Qui troviamo uno dei punti panoramici più belli del Lago di Como, ottimo per una foto ricordo.
Proseguiamo il cammino su una comoda strada agrosilvopastorale quasi pianeggiante che si dirige verso la Casera Camaggiore (possibilità di acquistare prodotti caseari durante la stagione estiva). Poco prima di arrivare alla casera, in località “Canton de la Breva”, la strada devia a sinistra e con ampi tornanti scende verso l’ampia piana di pascolo che si apre poco sotto, con i vicini monti Legnoncino e Legnone a fare da sfondo.
Rimaniamo sempre sulla strada, che attraversa tutta la piana. Arrivati in fondo, piega nuovamente a sinistra e inizia un altro tratto di discesa su tornanti (circa 1 ora e 45 minuti da Noceno). Proseguiamo sempre sulla strada, che ora ha un fondo lastricato in pietra. Camminiamo per altri 40 minuti sempre in blanda discesa e arriviamo al termine della strada. Qui pieghiamo nettamente a sinistra e imbocchiamo un sentiero dapprima pianeggiante e poi, dopo che abbiamo trovato un cartello segnaletico per Dervio, in discesa su mulattiera, con alcuni tratti leggermente ripidi. In una decina di minuti si arriva alla località Pratolungo, dove troviamo alcune cascine.
Qui, attraversando le case, possiamo arrivare a uno splendido punto panoramico con una vista apertissima sul lago.
Tornati alle cascine, riprendiamo il cammino in discesa e, dopo pochi metri, troviamo un nuovo bivio. Ignoriamo le deviazioni per Dervio e seguiamo invece per Noceno. Inizia ora una traversata più o meno sempre alla stessa quota che, tra vari sali e scendi, ci riporta alla partenza. In questo tratto bisogna prestare attenzione perché il sentiero è meno frequentato e si svolge in un zone più impervie. Pur non essendoci pericoli oggettivi, bisogna prestare molta attenzione.
In circa mezz’ora si raggiunge il punto più profondo della Val Grande di Noceno, in una zona che ricorda quote di montagna molto superiori dei 900m slm in cui si trova. In ogni caso, le fatiche di questa parte di sentiero sono ampiamente ripagate dalle vedute sul lago che si possono costantemente ammirare. Usciti dalla zona più impervia proseguiamo per un ulteriore tratto pressoché pianeggiante nel bosco e in poco tempo sbuchiamo a fianco del cimitero di Noceno, molto particolare per la presenza di lapidi sui muri esterni.
Ci troviamo anche a fianco della chiesa di San Gregorio Magno, risalente al XIII secolo e testimonianza dell’antica presenza stabile nell’abitato di Noceno già in epoca medievale. Superiamo la chiesa e rientriamo al centro del borgo, percorriamo ancora qualche metro su strada acciottolata e, quando sono trascorse circa 3 ore dalla partenza, ci ritroviamo nuovamente al parcheggio.
La Muggiasca è una delle zone più caratteristiche del nostro territorio e presenta un forte legame con le attività agricole e pastorali, come ben testimoniato dal MUU – Museo del latte e della storia della Muggiasca – che si trova a Vendrogno. Al punto che – secondo il sito Discovering Bellano – il toponimo significherebbe “gente che abita in villaggi rurali”. E uno di questi “villaggi” è appunto Noceno, dove prende il via la nostra escursione.
- Partenza e arrivo: Noceno (840m slm)
- Lunghezza anello: 10 km
- Dislivello: 500 metri
- Durata: circa 3 ore
- Difficoltà: Medio
- Adatto ai bambini: dai 12 anni in su
Arriviamo con l’auto al termine della strada asfaltata, proprio all’imbocco del borgo di Noceno, dove troviamo un ampio spiazzo dove parcheggiare gratuitamente e, su una stradina acciottolata, inoltriamoci all’interno del paese con le sue case di pietra. Dopo pochi metri di cammino, arriviamo a un incrocio e a destra troviamo le indicazioni per Camaggiore.
Seguiamo il cartello e in breve tempo usciamo dall’abitato e ci troviamo su una mulattiera che, con pendenze abbastanza sostenute, s’inoltra in un bel bosco di castagni. Dopo circa 45 minuti arriviamo a un antico nucleo di case circondato dal bosco e ormai in rovina. È il Monte Basso di Camaggiore, di cui ormai rimangono solo ruderi e testimonianze di un passato rurale. Riprendiamo la salita e in breve arriviamo nella splendida località di Camaggiore – in questo caso, tutt’altro che disabitata. Da Noceno è passata circa un’ora.

Proseguiamo il cammino su una comoda strada agrosilvopastorale quasi pianeggiante che si dirige verso la Casera Camaggiore (possibilità di acquistare prodotti caseari durante la stagione estiva). Poco prima di arrivare alla casera, in località “Canton de la Breva”, la strada devia a sinistra e con ampi tornanti scende verso l’ampia piana di pascolo che si apre poco sotto, con i vicini monti Legnoncino e Legnone a fare da sfondo.

Tornati alle cascine, riprendiamo il cammino in discesa e, dopo pochi metri, troviamo un nuovo bivio. Ignoriamo le deviazioni per Dervio e seguiamo invece per Noceno. Inizia ora una traversata più o meno sempre alla stessa quota che, tra vari sali e scendi, ci riporta alla partenza. In questo tratto bisogna prestare attenzione perché il sentiero è meno frequentato e si svolge in un zone più impervie. Pur non essendoci pericoli oggettivi, bisogna prestare molta attenzione.

Ci troviamo anche a fianco della chiesa di San Gregorio Magno, risalente al XIII secolo e testimonianza dell’antica presenza stabile nell’abitato di Noceno già in epoca medievale. Superiamo la chiesa e rientriamo al centro del borgo, percorriamo ancora qualche metro su strada acciottolata e, quando sono trascorse circa 3 ore dalla partenza, ci ritroviamo nuovamente al parcheggio.
Michele Castelnovo – Guida Ambientale Escursionistica – www.trekkinglecco.com