Bonacina: con Delpini, un messaggio ai 'delusi della speranza' nel centenario della chiesa
È stato un momento di intensa spiritualità e di forte coesione comunitaria quello vissuto venerdì 27 giugno a Bonacina, dove si è celebrato il centenario della parrocchia.
La Messa solenne, cuore della giornata di festa, è stata presieduta dall’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, affiancato da don Walter Magnoni, parroco della comunità pastorale Beata Vergine di Lourdes, don Marco Tenderini, don Francesco Grasselli, don Sergio Massironi, don Carlo Gerosa e don Andrea Lotterio.
Alla celebrazione ha preso parte anche il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, in rappresentanza dell’amministrazione comunale.

Durante l’omelia, Monsignor Delpini ha rivolto alla comunità una riflessione profonda sul tema della speranza, rivolgendo parole ai tanti “delusi della speranza”: coloro che hanno vissuto dolori, ingiustizie, tradimenti o fatiche non ricompensate. A loro, Delpini ha indicato tre vie per non smarrire la fede: gratitudine, docilità allo Spirito e trasfigurazione del quotidiano.

“Gesù – ha detto l’Arcivescovo – non è venuto per realizzare le nostre aspettative, ma per compiere le promesse di Dio. Chi si fida di queste promesse può percorrere le vie della speranza, anche nelle situazioni più difficili”. A tutti loro Monsignor Delpini ha detto: “La speranza cristiana non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino”.
La parola della gratitudine è stata indicata come punto di partenza: “Siamo stati salvati. La speranza nasce dall’amore, e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce”.


La docilità allo Spirito, ha spiegato, non è evasione spirituale, ma una disponibilità a vivere secondo il desiderio di Dio anche nelle situazioni ordinarie. “La docilità allo Spirito non significa fuggire dalla realtà, ma vivere ogni giorno con il desiderio di realizzare il desiderio di Dio, amando anche nelle difficoltà, senza attendersi che Lui realizzi i nostri desideri, ma desiderando realizzare i Suoi”.
Infine, Delpini ha invitato a una vera e propria trasfigurazione del quotidiano, riconoscendo anche nei gesti semplici i segni del Regno di Dio. “È proprio nella vita di tutti i giorni, anche nella noia del lavoro ripetitivo o nella frenesia delle responsabilità, che siamo chiamati a riconoscere e portare alla luce i segni del Regno”.


Un anniversario, quello della parrocchia, che ha unito memoria, fede e rinnovato slancio, lasciando alla comunità tre parole da portare con sé: grazie, eccomi, trasfigurazione.
La Messa è stata molto apprezzata dai presenti: intensa, emozionante e partecipata. Nel corso della celebrazione si è voluto rendere omaggio anche a don Francesco Grasselli, per i suoi 55 anni di sacerdozio, festeggiati proprio insieme alla comunità di Bonacina, dove ha svolto un lungo e significativo ministero. Quest'anno ricorre poi anche il 25esimo di don Walter.
La Messa solenne, cuore della giornata di festa, è stata presieduta dall’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, affiancato da don Walter Magnoni, parroco della comunità pastorale Beata Vergine di Lourdes, don Marco Tenderini, don Francesco Grasselli, don Sergio Massironi, don Carlo Gerosa e don Andrea Lotterio.
Alla celebrazione ha preso parte anche il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, in rappresentanza dell’amministrazione comunale.


Durante l’omelia, Monsignor Delpini ha rivolto alla comunità una riflessione profonda sul tema della speranza, rivolgendo parole ai tanti “delusi della speranza”: coloro che hanno vissuto dolori, ingiustizie, tradimenti o fatiche non ricompensate. A loro, Delpini ha indicato tre vie per non smarrire la fede: gratitudine, docilità allo Spirito e trasfigurazione del quotidiano.


“Gesù – ha detto l’Arcivescovo – non è venuto per realizzare le nostre aspettative, ma per compiere le promesse di Dio. Chi si fida di queste promesse può percorrere le vie della speranza, anche nelle situazioni più difficili”. A tutti loro Monsignor Delpini ha detto: “La speranza cristiana non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino”.
La parola della gratitudine è stata indicata come punto di partenza: “Siamo stati salvati. La speranza nasce dall’amore, e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce”.


La docilità allo Spirito, ha spiegato, non è evasione spirituale, ma una disponibilità a vivere secondo il desiderio di Dio anche nelle situazioni ordinarie. “La docilità allo Spirito non significa fuggire dalla realtà, ma vivere ogni giorno con il desiderio di realizzare il desiderio di Dio, amando anche nelle difficoltà, senza attendersi che Lui realizzi i nostri desideri, ma desiderando realizzare i Suoi”.
Infine, Delpini ha invitato a una vera e propria trasfigurazione del quotidiano, riconoscendo anche nei gesti semplici i segni del Regno di Dio. “È proprio nella vita di tutti i giorni, anche nella noia del lavoro ripetitivo o nella frenesia delle responsabilità, che siamo chiamati a riconoscere e portare alla luce i segni del Regno”.


Un anniversario, quello della parrocchia, che ha unito memoria, fede e rinnovato slancio, lasciando alla comunità tre parole da portare con sé: grazie, eccomi, trasfigurazione.
La Messa è stata molto apprezzata dai presenti: intensa, emozionante e partecipata. Nel corso della celebrazione si è voluto rendere omaggio anche a don Francesco Grasselli, per i suoi 55 anni di sacerdozio, festeggiati proprio insieme alla comunità di Bonacina, dove ha svolto un lungo e significativo ministero. Quest'anno ricorre poi anche il 25esimo di don Walter.
G.D.