UP – Seconda stagione/9: dai Roccoli di Artesso alla vetta del Monte Legnoncino
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei più bei sentieri delle nostre montagne. Questa settimana torniamo su una cima dove siamo già stati nella prima stagione di UP, ma lo faremo con un sentiero diverso. La montagna in questione è il Monte Legnoncino, in Val Varrone, e ne raggiungeremo la panoramica sommità partendo dai Roccoli di Artesso, a Sueglio.
Innanzitutto, due coordinate geografiche. Ci troviamo nella stretta e tortuosa valle che da Premana trova sbocco a Dervio, nell’alto lago. Salendo dal litorale con la stretta strada provinciale, incontriamo dapprima Vestreno e poi, dopo poco, un bivio che ci porta a Sueglio. Proseguiamo sulla strada che porta in località Loco Tocco e Monte Lete, poi a un bivio ignoriamo la deviazione per Sommafiume e proseguiamo fino ad arrivare a un laghetto circondato dai larici, dove troviamo un’area pic nic. Siamo arrivati ad Artesso, punto di inizio della nostra escursione.
Partenza: Roccoli di Artesso (1.210m slm)
Arrivo: Monte Legnoncino (1.714m slm)
Lunghezza andata: 3,6 km
Dislivello: 650 metri
Durata: 2 ore
Difficoltà: Medio
Adatto ai bambini: dai 10 anni in su
Dal laghetto ci dirigiamo verso l’inizio dei sentieri. Seguiamo le indicazioni per il vicino Rifugio Bellano e iniziamo a salire un sentiero nel bosco ben tenuto.
I roccoli sono edifici che venivano utilizzati per la caccia agli uccelli. Se ne trovano diversi in questa zona e anche a ridosso del punto di partenza dell’escursione se ne trova uno (oggi è una stazione per l’inanellamento degli uccelli migratori). In una decina di minuti arriviamo all’edificio di proprietà del Gruppo Escursionisti Bellanesi.
Proseguiamo oltre il rifugio seguendo un comodo sentiero che si snoda con pendenze blande tra i larici e in breve tempo troviamo i resti delle fortificazioni della Linea Cadorna, erette in occasione della Prima Guerra Mondiale. In particolare, si trovano delle piazzole di osservazioni e delle postazioni per i cannoni. Infatti qui ci troviamo sul versante nord del Legnoncino, quello che guarda Colico, la Valtellina e le Alpi. Anche se ora il bosco si è ripreso i suoi spazi, la vista ancora si apre ad ammirare il panorama circostante. Proseguiamo oltre e più avanti troviamo anche dei resti delle trincee, accompagnate da alcuni pannelli esplicativi.
Il sentiero è uno solo, la traccia è ben evidente ed è impossibile sbagliarsi. La salita è costante ma mai eccessiva. In circa un’ora di tempo dalla partenza il sentiero sbuca in un ampia conca con al centro un laghetto: siamo arrivati alla località Roccoli Lorla, dove sorge l’omonimo rifugio. Costeggiamo il laghetto e, al termine di esso, arriviamo al parcheggio del rifugio. Qui una palina segnaletica ci indica il sentiero “diretto” per la vetta del Legnoncino.
Ora le pendenze si fanno decisamente più sostenute. In circa mezz’ora arriviamo a un’area pic nic panoramica, dove il nostro sentiero tocca la strada militare che dai Roccoli Lorla sale in vetta (percorso che avevamo visto nella precedente stagione di UP – Un percorso). Continuiamo sul sentiero in salita e in una decina di minuti arriviamo nei pressi della chiesetta di San Sfirio, dove troviamo altre fortificazioni della Linea Cadorna.
Proseguiamo per un breve tratto sulla strada militare, poi questa finisce e diventa un sentiero tra i prati. Mancano ormai pochi minuti a raggiungere la vetta del Legnoncino. Una volta arrivati, si apre una vista mozzafiato sull’Alto Lago di Como, forse una delle migliori.
A questo punto, dove aver ammirato il panorama, non si può salire più in alto e non ci resta che tornare indietro. Percorrendo la strada militare in discesa in circa mezz’ora arriviamo al Rifugio Roccoli Lorla, dove eventualmente fermarsi per pranzo. Ora possiamo ripercorrere lo stesso tragitto dell’andata per tornare ad Artesso.
In alternativa, gli escursionisti più esperti possono compiere un giro ad anello. Di seguito presentiamo sinteticamente questa opzione. Dal rifugio si prosegue in direzione del Monte Legnone per alcuni metri, poi in mezzo a un prato troviamo un cartello del CAI Colico che indica il “Sentiero del Pivon”, identificato dal segnavia n. 5. Fin da qui viene specificato che si tratta di un sentiero per escursionisti esperti e in inverno si raccomanda l’uso di ramponi.
In effetti il sentiero è decisamente “wild”. Si vede che ci passano poche persone, l’erba è abbastanza alta, la traccia è labile e in alcuni punti il sentiero frana. Non troviamo strapiombi, ma il pendio è comunque molto ripido, seppur bosco, e scivolare qui non è decisamente gradevole. Il sentiero procede in discesa e in alcuni tratti è anche abbastanza ripido. Inoltre d’estate bisogna prestare molta attenzione alla presenza di zecche. Dopo circa 45 minuti di questa avventura, arriviamo a un bivio dove finalmente ritroviamo segni di presenza umana: un cartello segnaletico e una cabina dell’acquedotto.
Svoltiamo nettamente a sinistra, seguendo le chiare indicazioni per la località Sommafiume. Ora il sentiero diventa praticamente pianeggiante (a parte qualche saliscendi) e molto più comodo e battuto. Alla nostra destra di tanto in tanto il bosco lascia spazio al panorama. Proseguiamo così per 45 minuti e, mano a mano che andiamo avanti, il sentiero diventa sempre più comodo, finché troviamo un bivio. In entrambi i casi si arriva a Sommafiume, quindi è indifferente.
Ed effettivamente in una decina di minuti si arriva alla splendida località di Sommafiume, dove i pascoli sono a ridosso di numerosissime baite con una bella vista sul lago.
Ormai siamo quasi alla fine dell’escursione: raggiungiamo il “centro” di Sommafiume, dove troviamo una strada asfaltata (svoltiamo a sinistra). Andiamo avanti per qualche minuto e poi alla nostra sinistra troviamo un bivio. Svoltiamo e ritorniamo su sentiero, in direzione di Artesso. Il sentiero fa un giro abbastanza ampio per risalire alla località da cui siamo partiti, ma c’è anche la possibilità di fare un taglio, decisamente ripido ma anche molto più breve. Quando sono trascorse 6 ore totali dalla partenza (2 da quando abbiamo lasciato il Rifugio Roccoli Lorla) rientriamo finalmente alle macchine.
Questa opzione ad anello è lunga complessivamente 11 chilometri con un dislivello di 6 ore. Come ampiamente sottolineato poco sopra, consigliamo questo giro solo agli escursionisti più esperti e temerari. Tutti gli altri, possono comunque salire da Artesso al Legnoncino e semplicemente ripercorrere lo stesso tranquillo sentiero dell’andata per tornare alle auto.
Innanzitutto, due coordinate geografiche. Ci troviamo nella stretta e tortuosa valle che da Premana trova sbocco a Dervio, nell’alto lago. Salendo dal litorale con la stretta strada provinciale, incontriamo dapprima Vestreno e poi, dopo poco, un bivio che ci porta a Sueglio. Proseguiamo sulla strada che porta in località Loco Tocco e Monte Lete, poi a un bivio ignoriamo la deviazione per Sommafiume e proseguiamo fino ad arrivare a un laghetto circondato dai larici, dove troviamo un’area pic nic. Siamo arrivati ad Artesso, punto di inizio della nostra escursione.
Partenza: Roccoli di Artesso (1.210m slm)
Arrivo: Monte Legnoncino (1.714m slm)
Lunghezza andata: 3,6 km
Dislivello: 650 metri
Durata: 2 ore
Difficoltà: Medio
Adatto ai bambini: dai 10 anni in su
Dal laghetto ci dirigiamo verso l’inizio dei sentieri. Seguiamo le indicazioni per il vicino Rifugio Bellano e iniziamo a salire un sentiero nel bosco ben tenuto.
I roccoli sono edifici che venivano utilizzati per la caccia agli uccelli. Se ne trovano diversi in questa zona e anche a ridosso del punto di partenza dell’escursione se ne trova uno (oggi è una stazione per l’inanellamento degli uccelli migratori). In una decina di minuti arriviamo all’edificio di proprietà del Gruppo Escursionisti Bellanesi.

Il sentiero è uno solo, la traccia è ben evidente ed è impossibile sbagliarsi. La salita è costante ma mai eccessiva. In circa un’ora di tempo dalla partenza il sentiero sbuca in un ampia conca con al centro un laghetto: siamo arrivati alla località Roccoli Lorla, dove sorge l’omonimo rifugio. Costeggiamo il laghetto e, al termine di esso, arriviamo al parcheggio del rifugio. Qui una palina segnaletica ci indica il sentiero “diretto” per la vetta del Legnoncino.

Proseguiamo per un breve tratto sulla strada militare, poi questa finisce e diventa un sentiero tra i prati. Mancano ormai pochi minuti a raggiungere la vetta del Legnoncino. Una volta arrivati, si apre una vista mozzafiato sull’Alto Lago di Como, forse una delle migliori.
A questo punto, dove aver ammirato il panorama, non si può salire più in alto e non ci resta che tornare indietro. Percorrendo la strada militare in discesa in circa mezz’ora arriviamo al Rifugio Roccoli Lorla, dove eventualmente fermarsi per pranzo. Ora possiamo ripercorrere lo stesso tragitto dell’andata per tornare ad Artesso.
In alternativa, gli escursionisti più esperti possono compiere un giro ad anello. Di seguito presentiamo sinteticamente questa opzione. Dal rifugio si prosegue in direzione del Monte Legnone per alcuni metri, poi in mezzo a un prato troviamo un cartello del CAI Colico che indica il “Sentiero del Pivon”, identificato dal segnavia n. 5. Fin da qui viene specificato che si tratta di un sentiero per escursionisti esperti e in inverno si raccomanda l’uso di ramponi.


Ed effettivamente in una decina di minuti si arriva alla splendida località di Sommafiume, dove i pascoli sono a ridosso di numerosissime baite con una bella vista sul lago.

Questa opzione ad anello è lunga complessivamente 11 chilometri con un dislivello di 6 ore. Come ampiamente sottolineato poco sopra, consigliamo questo giro solo agli escursionisti più esperti e temerari. Tutti gli altri, possono comunque salire da Artesso al Legnoncino e semplicemente ripercorrere lo stesso tranquillo sentiero dell’andata per tornare alle auto.
Michele Castelnovo – Guida Ambientale Escursionistica – www.trekkinglecco.com