Bellano: primo progetto targato Radici, in un terreno di 3.000 metri l'impianto di un nuovo vigneto
Dopo una serata di presentazione nel febbraio 2024 di quello che ai tempi era ancora un progetto in fase non proprio embrionale ma con ancora diversa strada da fare, lo scorso dicembre a Bellano è stata costituita ufficialmente l’Associazione Fondiaria Radici, iniziativa nata con l’intento di migliorare la cura del territorio attraverso azioni finalizzate a superare la frammentazione degli appezzamenti, contrastare l'avanzare disordinato del bosco e riqualificare i terreni agricoli e forestali terrazzati, recuperandone le antiche colture. Punto di forza di uno strumento quale l’associazione fondiaria è la sua “leggerezza” e “maneggevolezza” dal punto di vista giuridico. In parole povere, poca burocrazia nel realizzare interventi di recupero e salvaguardia del territorio, dove – questo il meccanismo “di base” – l’associazione e/o altri soggetti interessati possono “accedere” ai terreni messi a disposizione dai privati, per svolgervi attività manutentive e di riqualificazione, in vista di una successiva gestione continuativa di quelle stesse proprietà.
Dopo alcuni mesi “di avviamento”, ecco che a breve prenderà il via il primo progetto a firma “Radici”. Ce ne ha parlato Giacomo Fazzini, membro del consiglio direttivo dell’associazione – che conta tra le sue fila anche Paolo Vitali, Luigi Gianola, Alessandro Castelli e Fernando Nogara, oltre al presidente Tiziano Manzi – e titolare dell’azienda agricola Ca’ Vitali, realtà di viticoltura eroica nata nel 2021 a partire da un imponente intervento di recupero (ben 6000 metri quadri) di un terreno nella frazione di Ombriaco. Terreno dove un vigneto già esisteva… molto tempo fa.

“Dopo aver costituito l’associazione fondiaria alla fine dello scorso anno, nei primi mesi abbiamo cercato di raccogliere adesioni alla nostra iniziativa - in termini di proprietà da mettere a disposizione - oltre che di “confermare” quelle già accordate, in modo da capire su quale base potessimo muoverci per mettere a terra progetti di intervento sul territorio” ci ha spiegato Giacomo. “Radici al momento gestisce circa undici ettari di terreni, distribuiti da Vendrogno a Pradello, per poi scendere a Oro e risalire sopra l’abitato di Bellano” ha chiarito, sottolineando l’importanza della collaborazione che si sta registrando con enti quali Comunità Montana e Mestieri Lombardia, con quest’ultimo quale soggetto che ha fornito un supporto (economico e non) fondamentale nella fase di costituzione dell’associazione fondiaria.

Oltre ad aver partecipato ad un bando indetto da Fondazione Cariplo (in autunno si saprà qualcosa di più), per settembre è previsto l’avvio del primo progetto concreto promosso da Radici. Grazie all’interessamento e ad un supporto finanziario molto rilevante da parte dell’azienda bellanese Vime S.r.l., si andrà a recuperare un terreno di ben 3.000 metri quadri nella frazione di Vendrogno, sul quale verrà poi realizzato l’impianto di un nuovo vigneto.
“A nome dell’associazione voglio rivolgere un enorme ringraziamento al titolare Mauro Vitali, che con il suo sostegno economico (un finanziamento di tutti gli interventi sul terreno per i prossimi quattro anni, ndr), ci permetterà non solo di recuperare e rilanciare “un pezzo” di territorio, ma anche di dare una spinta importantissima alle attività di Radici, proponendosi – questa è la nostra speranza – come esempio per altri privati che vorranno darci una mano e contribuire al recupero e alla salvaguardia del territorio di Bellano” ha proseguito Giacomo, tenendo inoltre a sottolineare la grande visibilità che verrà offerta a coloro che vorranno sponsorizzare le attività di Radici. Nel caso specifico “il 10% del vino derivato dal terreno in oggetto sarà destinato all’azienda, il vigneto si chiamerà “VIME”, organizzeremo eventi e degustazioni in vigna con fornitori e clienti dell’azienda e realizzeremo del merchandising dedicato”.


Come accennato, i lavori prenderanno il via nel giro di un paio di mesi. Alcune aziende (tra cui imprese edili e boschive), Operazione Mato Grosso e lavoratori reclutati presso cooperative sociali locali interverranno per “rimettere a nuovo” il terreno, sul quale si procederà con l’impianto della vite a partire da marzo 2026. In seguito, il vigneto verrà in preso in gestione dall’azienda agricola Ca’ Vitali.
“Come Radici, riteniamo che questa prima iniziativa sia fondamentale per mostrare le potenzialità dello strumento dell’associazione fondiaria, qui e in altri territori che soffrono le stesse “piaghe” dell’abbandono e del frazionamento dei terreni” ha chiarito ancora il consigliere, mentre si dichiarava nuovamente “fiducioso del fatto che l’iniziativa di Vime possa costituire uno spunto per altre aziende locali che vogliono offrire il proprio supporto”.

Mentre si prepara per la prima vendemmia (prevista per il prossimo autunno, quando saranno probabilmente ultimati anche i lavori per una cantina a Vendrogno), Giacomo si sta inoltre occupando, insieme al gruppo dell’as.fo., del progetto “Custodi delle Radici”, iniziativa che coinvolge alcuni ragazzi, i quali “stanno facendo dei lavoretti con l’associazione e stanno curando un orto didattico con diverse piante da frutto. L’idea è quella di andare a realizzare delle conserve di frutta, lavorando in un laboratorio che metterò a disposizione personalmente”. Inoltre, “con la ripresa della scuola stiamo pensando di organizzare delle uscite in vigna dedicate alle scuole elementari”.
Insomma, l’intento della intraprendente Associazione Fondiaria Radici e dei suoi singoli membri è quello di diffondere l’idea che il territorio, il lavoro agricolo, il recupero di colture e tradizioni e l’amore per la propria terra possono rappresentare una vera speranza concreta per il futuro dei giovani e delle nostre zone. Giacomo ha tenuto infine a ringraziare Mestieri Lombardia (nella figura di Marco Bottaro) per il supporto continuativo sotto diversi aspetti, e Confcooperative dell’Adda (con Massimo Bonesi e Sofia Tartarini), con quest’ultima che si occupa di “gestire i conti” della neonata associazione fondiaria.


Il terreno oggetto dell'intervento
“Dopo aver costituito l’associazione fondiaria alla fine dello scorso anno, nei primi mesi abbiamo cercato di raccogliere adesioni alla nostra iniziativa - in termini di proprietà da mettere a disposizione - oltre che di “confermare” quelle già accordate, in modo da capire su quale base potessimo muoverci per mettere a terra progetti di intervento sul territorio” ci ha spiegato Giacomo. “Radici al momento gestisce circa undici ettari di terreni, distribuiti da Vendrogno a Pradello, per poi scendere a Oro e risalire sopra l’abitato di Bellano” ha chiarito, sottolineando l’importanza della collaborazione che si sta registrando con enti quali Comunità Montana e Mestieri Lombardia, con quest’ultimo quale soggetto che ha fornito un supporto (economico e non) fondamentale nella fase di costituzione dell’associazione fondiaria.

Appezzamento che ospiterà il vigneto
Oltre ad aver partecipato ad un bando indetto da Fondazione Cariplo (in autunno si saprà qualcosa di più), per settembre è previsto l’avvio del primo progetto concreto promosso da Radici. Grazie all’interessamento e ad un supporto finanziario molto rilevante da parte dell’azienda bellanese Vime S.r.l., si andrà a recuperare un terreno di ben 3.000 metri quadri nella frazione di Vendrogno, sul quale verrà poi realizzato l’impianto di un nuovo vigneto.
“A nome dell’associazione voglio rivolgere un enorme ringraziamento al titolare Mauro Vitali, che con il suo sostegno economico (un finanziamento di tutti gli interventi sul terreno per i prossimi quattro anni, ndr), ci permetterà non solo di recuperare e rilanciare “un pezzo” di territorio, ma anche di dare una spinta importantissima alle attività di Radici, proponendosi – questa è la nostra speranza – come esempio per altri privati che vorranno darci una mano e contribuire al recupero e alla salvaguardia del territorio di Bellano” ha proseguito Giacomo, tenendo inoltre a sottolineare la grande visibilità che verrà offerta a coloro che vorranno sponsorizzare le attività di Radici. Nel caso specifico “il 10% del vino derivato dal terreno in oggetto sarà destinato all’azienda, il vigneto si chiamerà “VIME”, organizzeremo eventi e degustazioni in vigna con fornitori e clienti dell’azienda e realizzeremo del merchandising dedicato”.

Il prima e il dopo del terreno già recuperato da Ca’ Vitali

Come accennato, i lavori prenderanno il via nel giro di un paio di mesi. Alcune aziende (tra cui imprese edili e boschive), Operazione Mato Grosso e lavoratori reclutati presso cooperative sociali locali interverranno per “rimettere a nuovo” il terreno, sul quale si procederà con l’impianto della vite a partire da marzo 2026. In seguito, il vigneto verrà in preso in gestione dall’azienda agricola Ca’ Vitali.
“Come Radici, riteniamo che questa prima iniziativa sia fondamentale per mostrare le potenzialità dello strumento dell’associazione fondiaria, qui e in altri territori che soffrono le stesse “piaghe” dell’abbandono e del frazionamento dei terreni” ha chiarito ancora il consigliere, mentre si dichiarava nuovamente “fiducioso del fatto che l’iniziativa di Vime possa costituire uno spunto per altre aziende locali che vogliono offrire il proprio supporto”.

Ca’ Vitali ora
Mentre si prepara per la prima vendemmia (prevista per il prossimo autunno, quando saranno probabilmente ultimati anche i lavori per una cantina a Vendrogno), Giacomo si sta inoltre occupando, insieme al gruppo dell’as.fo., del progetto “Custodi delle Radici”, iniziativa che coinvolge alcuni ragazzi, i quali “stanno facendo dei lavoretti con l’associazione e stanno curando un orto didattico con diverse piante da frutto. L’idea è quella di andare a realizzare delle conserve di frutta, lavorando in un laboratorio che metterò a disposizione personalmente”. Inoltre, “con la ripresa della scuola stiamo pensando di organizzare delle uscite in vigna dedicate alle scuole elementari”.
Insomma, l’intento della intraprendente Associazione Fondiaria Radici e dei suoi singoli membri è quello di diffondere l’idea che il territorio, il lavoro agricolo, il recupero di colture e tradizioni e l’amore per la propria terra possono rappresentare una vera speranza concreta per il futuro dei giovani e delle nostre zone. Giacomo ha tenuto infine a ringraziare Mestieri Lombardia (nella figura di Marco Bottaro) per il supporto continuativo sotto diversi aspetti, e Confcooperative dell’Adda (con Massimo Bonesi e Sofia Tartarini), con quest’ultima che si occupa di “gestire i conti” della neonata associazione fondiaria.
A.Te.