Abitavano a Sala di Calolzio Maria Assunta Cattaneo e il marito Alessandro Giovenzana, vittime dello schianto sulla 639
Abitavano a Sala di Calolzio le due vittime del terribile incidente verificatosi questo pomeriggio lungo la sp639, all'altezza di Levata di Monte Marenzo, non distante dal confine con Bisone di Cisano. Si tratta di Maria Assunta Cattaneo, classe 1957, ex dipendente comune ora retto da Marco Ghezzi dove ha concluso la propria carriera lavorativa arrivando al traguardo della pensione all'ufficio scuola e del marito Alessandro Giovenzana, un anno più giovane, residenti nell'abitazione di famiglia di via Stradelle. Lui, "Sandro" per gli amici, era particolarmente legato a Airuno, dove ancora vive la mamma e dove era attivo come volontario in parrocchia come con il piedibus, dando una mano anche in altre situazioni all'occorrenza.
Trasferita invece in gravi condizioni in ospedale Papa Giovanni XXIII – le è stato attribuito un codice rosso – la figlia della coppia, classe 1993, anche lei occupante della Kia Picanto che, inspiegabilmente, poco dopo le 16, lasciatasi alle spalle la Bettini, è andata a impattare all'altezza dell'intersezione tra la Lecco-Begamo e via Roma, contro la cabina, lato conducente, di un tir a targa croata che viaggiava in direzione Cisano.

Sostanzialmente illeso l'autista del mezzo pesante, un uomo di 41 anni, che ha già avuto modo di raccontare ai Carabinieri cosa è accaduto e dunque di quell'impatto secco contro il “muso” del suo bisonte, tanto inaspettato quanto drammatico, con l'utilitaria trasformatasi in una trappola di lamiera per i coniugi Giovenzana e la figlia, con quest'ultima presa in carico dai sanitari inviati di gran numero sul luogo dell'incidente, con l'attivazione non solo di ambulanze e automedica ma anche di due elicotteri, fatti alzare in volo sia da Sondrio che da Bergamo.

Purtroppo, invece, per Maria Assunta Cattaneo e per il marito non c'è stato nulla da fare, con i corpi estratti dalla Kia con l'ausilio dei vigili del fuoco e rimasti a lungo distesi sull'asfalto rovente, coperti da teli, sotto l'occhio impietoso di un capannello di persone scese in strada per assistere alle operazioni di soccorso, richiamate dalle sirene e dal passaggio delle due eliambulanze arrivate a Monte Marenzo a stretto giro una dall'altra, atterranno in un prato a ridosso dello scenario del sinistro.
Trasferita invece in gravi condizioni in ospedale Papa Giovanni XXIII – le è stato attribuito un codice rosso – la figlia della coppia, classe 1993, anche lei occupante della Kia Picanto che, inspiegabilmente, poco dopo le 16, lasciatasi alle spalle la Bettini, è andata a impattare all'altezza dell'intersezione tra la Lecco-Begamo e via Roma, contro la cabina, lato conducente, di un tir a targa croata che viaggiava in direzione Cisano.

Sostanzialmente illeso l'autista del mezzo pesante, un uomo di 41 anni, che ha già avuto modo di raccontare ai Carabinieri cosa è accaduto e dunque di quell'impatto secco contro il “muso” del suo bisonte, tanto inaspettato quanto drammatico, con l'utilitaria trasformatasi in una trappola di lamiera per i coniugi Giovenzana e la figlia, con quest'ultima presa in carico dai sanitari inviati di gran numero sul luogo dell'incidente, con l'attivazione non solo di ambulanze e automedica ma anche di due elicotteri, fatti alzare in volo sia da Sondrio che da Bergamo.

Purtroppo, invece, per Maria Assunta Cattaneo e per il marito non c'è stato nulla da fare, con i corpi estratti dalla Kia con l'ausilio dei vigili del fuoco e rimasti a lungo distesi sull'asfalto rovente, coperti da teli, sotto l'occhio impietoso di un capannello di persone scese in strada per assistere alle operazioni di soccorso, richiamate dalle sirene e dal passaggio delle due eliambulanze arrivate a Monte Marenzo a stretto giro una dall'altra, atterranno in un prato a ridosso dello scenario del sinistro.
