Il nuovo prefetto dr. Ponta: collaborazione e sicurezza i due cardini del mandato

Dopo avere salutato sua eccellenza Sergio Pomponio, la Prefettura di Lecco ha dato ufficialmente il benvenuto, questa mattina nella sala di rappresentanza alla presenza della stampa locale, al nuovo vertice dello Stato in provincia, il dottor Paolo Giuseppe Alfredo Ponta.
Classe 1964, nativo di Novi ligure, dopo aver guidato Piacenza è stato assegnato alla sponda manzoniana del Lario e il primo impatto, con territorio, istituzioni e collaboratori è stato più che positivo.
La parola d’ordine che guiderà il suo mandato sarà “collaborazione” a tutti i livelli e servizio dello Stato nelle sue varie forme, a partire dal cittadino. 
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Il Prefetto Paolo Giuseppe Alfredo Ponta

“Il Prefetto è un ambasciatore della Repubblica e deve agire a 360°” ha detto affiancato dalla sua vice Paola Cavalcanti e dal capo di Gabinetto di fresca nomina Rosaria Beninato. “La nostra missione è quella di promuovere la convivenza civile, la coesione sociale con attenzione alla sicurezza e all’ordine pubblico”.
Tanti i fronti sui quali si troverà a operare, da quelli afferenti al tessuto socio-economico passando agli ambiti del soccorso fino a quelli della convivenza e integrazione tra le varie etnie e fedi religiose. 
"Non dovremo mai dimenticare di essere al servizio della provincia di Lecco. Ma lo faremo cercando di favorire e cementare la collaborazione a tutti i livelli, partendo dal singolo cittadino e dalla piccola comunità per arrivare ai vertici delle istituzioni e delle forze di polizia. Ordine pubblico, infatti, non significa solo sicurezza ma anche prendersi cura del territorio e avere a cuore il benessere civile".
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Appassionato di storia e di escursionismo, a Lecco ha già trovato terreno fertile per poter coltivare con interesse, sul fronte manzoniano, e con prudenza, sul versante invece delle montagne, i suoi hobby.
Porta di ingresso alla Valtellina e dunque alle Olimpiadi, la provincia sarà attenzionata sul fronte viabilistico, turistico e anche della lotta alla criminalità che nei cantieri e nelle grandi opere trova terreno fertile per i suoi affari, ormai sempre più celati sotto il volto di insospettabili e distinti soggetti.
In quest'ottica il nuovo Prefetto ha garantito la massima attenzione al fenomeno delle infiltrazioni della malavita in un tessuto che, stando al confine della grande metropoli, è spesso preferito, ad esempio, per il riciclaggio di soldi.
Prima della foto di rito in quello che sarà il suo ufficio per i prossimi anni, davanti alle bandiere dello Stato italiano e dell'Europa, il prefetto dottor Ponta ha ricordato serva "operare affinché la sicurezza percepita dal cittadino sia sempre più reale, con l'aiuto di tutte le forze dell'ordine e la collaborazione e fiducia del cittadino". 
S.V.
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