Colico: le firme per restare con Lecco sono più di quelle per passare con Sondrio
Colico resta con Lecco. O almeno questo è l'esito della (doppia) raccolta firme lanciata dai due comitati pro e contro il passaggio della cittadina dell'Alto Lario sotto la provincia di Sondrio.

1.566 i nominativi depositati, entro i termini previsti, dal gruppo “Il bitto sposerà l'agone” ci cui, poi, 1.439 ritenute “valide” dagli uffici comunali che hanno depennato 15 sottoscrizioni da parte di non residenti e 112 firme tra le 1.551 di cittadini colichesi (5 perché riportate su fogli non riportanti il testo della proposta, 23 perché carenti di identificazione del soggetto, 84 – dato curioso – perché o doppie o apposte anche sulla mozione opposta). Tra le firme valide pro Sondrio, 67 sono ascrivibili a residenti non elettori.
Il comitato “Colico resta a Lecco” invece ha raccolto 2.084 nominativi, di cui 1.633 “validati” dopo il deposito al protocollo. Scartate, nel dettaglio, ben 333 firme perché di non residenti. Tra le 1.751 sottoscrizioni di colichesi, 118 sono state espunte per “difetti”: 19 perché carenti di identificazione del soggetto, 99 perché risultate doppie (come per l'altro schieramento o perché riportate su più fogli della medesima proposta o perché riscontrate anche negli elenchi dell'altro fronte). Delle 1.633 firme valide, poi, 72 sono di residenti non elettori.
Questi i numeri che venerdì saranno portati in consiglio comunale, con l'assise chiamata anche a esprimersi circa la proposta presentata dai gruppi consiliari “Colico di Tutti – Più Comunità” (schierati per il mantenimento dello status quo) affinché venga indetto un “Referendum consultivo avente ad oggetto il passaggio del Comune di Colico dalla Provincia di Lecco alla Provincia di Sondrio”. Passaggio che l'amministrazione comunale – con il sindaco Monica Gilardi e il suo vice Davide Ielardi favorevoli al matrimonio con il Bitto, in una situazione di tensione interna alla sezione leghista, dove il tema ha portato ulteriore attrito alimentando vecchie ruggini tra i, sempre meno, tesserati – in prima battuta aveva bollato come non praticabile.
Qualora l'amministrazione dovesse decidere di tirare diritto, dando il via all'iter per il cambio di provincia, potrebbe festeggiare già sul palco della festa di partito con Giancarlo Giorgetti e Massimo Sertori, attesi per le 21.
Alla faccia, nel caso, della volontà popolare...

1.566 i nominativi depositati, entro i termini previsti, dal gruppo “Il bitto sposerà l'agone” ci cui, poi, 1.439 ritenute “valide” dagli uffici comunali che hanno depennato 15 sottoscrizioni da parte di non residenti e 112 firme tra le 1.551 di cittadini colichesi (5 perché riportate su fogli non riportanti il testo della proposta, 23 perché carenti di identificazione del soggetto, 84 – dato curioso – perché o doppie o apposte anche sulla mozione opposta). Tra le firme valide pro Sondrio, 67 sono ascrivibili a residenti non elettori.
Il comitato “Colico resta a Lecco” invece ha raccolto 2.084 nominativi, di cui 1.633 “validati” dopo il deposito al protocollo. Scartate, nel dettaglio, ben 333 firme perché di non residenti. Tra le 1.751 sottoscrizioni di colichesi, 118 sono state espunte per “difetti”: 19 perché carenti di identificazione del soggetto, 99 perché risultate doppie (come per l'altro schieramento o perché riportate su più fogli della medesima proposta o perché riscontrate anche negli elenchi dell'altro fronte). Delle 1.633 firme valide, poi, 72 sono di residenti non elettori.
Questi i numeri che venerdì saranno portati in consiglio comunale, con l'assise chiamata anche a esprimersi circa la proposta presentata dai gruppi consiliari “Colico di Tutti – Più Comunità” (schierati per il mantenimento dello status quo) affinché venga indetto un “Referendum consultivo avente ad oggetto il passaggio del Comune di Colico dalla Provincia di Lecco alla Provincia di Sondrio”. Passaggio che l'amministrazione comunale – con il sindaco Monica Gilardi e il suo vice Davide Ielardi favorevoli al matrimonio con il Bitto, in una situazione di tensione interna alla sezione leghista, dove il tema ha portato ulteriore attrito alimentando vecchie ruggini tra i, sempre meno, tesserati – in prima battuta aveva bollato come non praticabile.
Qualora l'amministrazione dovesse decidere di tirare diritto, dando il via all'iter per il cambio di provincia, potrebbe festeggiare già sul palco della festa di partito con Giancarlo Giorgetti e Massimo Sertori, attesi per le 21.
Alla faccia, nel caso, della volontà popolare...
