Sicurezza urbana: anche Lecco condivide una 'piattaforma' di proposte operative
A seguito delle interlocuzioni condotte nelle scorse settimane dall’assessore alla Sicurezza e Polizia Locale del Comune di Cremona Santo Canale, nella veste di Vice Presidente Anci Lombardia del Dipartimento Sicurezza, le proposte operative in tema di sicurezza urbana, già condivise anche dai suoi omologhi di Bergamo, Brescia e Mantova, e presentate il 4 luglio scorso nel capoluogo virgiliano, hanno ottenuto ora il pieno consenso anche degli altri otto capoluoghi di provincia della regione, Lecco compreso.
La piattaforma di proposte, da sottoporre al Tavolo di Coordinamento delle Polizie Locali istituito presso Palazzo Pirelli, è così divenuta un documento unitario che, oltre a ottenere le firme di Giacomo Angeloni, Valter Muchetti, Santo Canale e Iacopo Rebecchi, assessori alla Sicurezza e alla Polizia Locale rispettivamente a Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, nei giorni scorsi è stato sottoscritto anche da altri otto sindaci o loro delegati (Alessandro Rapinese per Como, Simona Piazza per Lecco, Manuela Minojetti per Lodi, Marco Granelli per Milano, Ambrogio Moccia per Monza, Rodolfo Faldini per Pavia, Marco Scaramellini per Sondrio e Raffaele Catalano per Varese).
Le proposte, trasmesse formalmente giovedì 31 luglio agli organi deputati di Regione Lombardia, nascono dalla necessità, ormai urgente, di adeguare il quadro normativo e organizzativo che regola l’attività della Polizia Locale, chiamata oggi a svolgere funzioni sempre più complesse in materia di sicurezza urbana, prevenzione del degrado e presidio del territorio. I Comuni sottoscrittori ritengono imprescindibile che Regione Lombardia eserciti appieno la propria funzione in questo senso, assumendo un ruolo guida in un percorso condiviso di riforma e potenziamento del sistema delle Polizie Locali nei capoluoghi lombardi e di sostegno economico e organizzativo alle azioni dei Comuni.
Le cinque proposte sono le seguenti:
1. Aggiornamento del Regolamento regionale sugli strumenti di autotutela
L’attuale Regolamento n. 5/2019 non rispecchia più la dotazione effettiva in uso alle Polizie Locali (spray, bastoni estensibili, giubbotti protettivi, bodycam).
Nello specifico si chiede a Regione Lombardia di:
- Richiedere un tavolo di confronto al Ministero dell’Interno sull’impiego degli strumenti principali di autotutela;
- Integrare il Regolamento con un elenco aggiornato delle dotazioni autorizzate, le modalità di formazione e abilitazione all’uso, e il necessario allineamento normativo al quadro nazionale.
2. Accesso diretto al sistema SDI per i Comuni capoluogo
L’accesso alla banca dati SDI (Sistema di Indagine Interforze), fondamentale per i controlli su persone, veicoli e documenti, è attualmente precluso alle Polizie Locali.
Si chiede a Regione Lombardia di:
- Attivarsi formalmente presso il Governo, in particolare presso il Ministero dell’Interno, per avviare una sperimentazione nei Comuni capoluogo che consenta l’accesso diretto, tracciato e gratuito al sistema SDI da parte di operatori formati e accreditati.
3. Formazione obbligatoria e regolare per operatori della Polizia Locale
La formazione risulta oggi discontinua e non strutturata.
Si chiede a Regione Lombardia di:
- Organizzare corsi semestrali per agenti con accesso garantito entro sei mesi dall’assunzione;
- Attivare corsi annuali per ufficiali, con tempi formativi certi;
- Avviare corsi biennali per comandanti, finalizzati al consolidamento delle competenze gestionali e strategiche.
4. Aumento stabile delle risorse regionali per la sicurezza locale
I Comuni sostengono direttamente la maggior parte dei costi relativi a dotazioni, mezzi, sistemi di videosorveglianza e tecnologie, oltre che al personale di Polizia Locale e ai progetti di sicurezza urbana.
Si chiede a Regione Lombardia di:
- Incrementare in modo strutturale i fondi destinati alla sicurezza urbana, garantendo un cofinanziamento stabile per dotazioni tecnologiche, mezzi operativi e infrastrutture, sostegno alle assunzioni e ai costi di straordinario per il personale di Polizia Locale per i progetti di sicurezza urbana;
- Aprire una trattativa per la rivalutazione del ruolo dell’agente di Polizia Locale in termini economici, previdenziali e assistenziali in quanto essi svolgono attività equiparabili alle altre forze dell’ordine, lavorando tuttavia in condizioni ben diverse.
5. Legge regionale sugli Street Tutor
È già stata depositata in Consiglio Regionale una proposta di legge per introdurre la figura dello Street Tutor, sulla base del modello emiliano-romagnolo.
Si chiede a Regione Lombardia di:
- Accelerare l’iter legislativo e sostenere con appositi finanziamenti i percorsi formativi per questa figura, destinata a svolgere funzioni di prevenzione e mediazione nei contesti urbani più sensibili, in affiancamento alla Polizia Locale.
“Un'iniziativa congiunta tra i Comuni capoluogo della Lombardia, per la stesura di un protocollo presentato a Regione", il commento dell'assessore lecchese Simona Piazza. "L'obiettivo è di lavorare insieme per adeguare e migliorare il quadro normativo e organizzativo dei nostri corpi di Polizia Locale, così da rispondere in maniera sempre più puntuale alle esigenze dei nostri territori in costante trasformazione e ai bisogni dei nostri cittadini”.
“Come già evidenziato con i miei colleghi nel corso dell’incontro tenutosi a Mantova il 4 luglio scorso – dichiara l’assessore di Cremona Santo Canale - le Polizie Locali dei capoluoghi lombardi svolgono un ruolo centrale nel garantire la sicurezza urbana e il presidio del territorio. Le responsabilità attribuite a questi corpi sono cresciute in modo significativo, senza che il quadro normativo e organizzativo sia evoluto di pari passo. È quindi necessario avviare una revisione strutturata e coerente del sistema. Regione Lombardia è chiamata a esercitare pienamente il proprio ruolo di coordinamento e indirizzo. Le proposte presentate, ora condivise da tutte le città capoluogo della regione, vanno in questa direzione e si fondano su bisogni operativi reali. Aggiornamenti normativi, strumenti adeguati, accesso alle informazioni, formazione obbligatoria e risorse certe sono condizioni indispensabili per rafforzare la capacità operativa della Polizia Locale e rispondere alle richieste di sicurezza dei cittadini”.
La piattaforma di proposte, da sottoporre al Tavolo di Coordinamento delle Polizie Locali istituito presso Palazzo Pirelli, è così divenuta un documento unitario che, oltre a ottenere le firme di Giacomo Angeloni, Valter Muchetti, Santo Canale e Iacopo Rebecchi, assessori alla Sicurezza e alla Polizia Locale rispettivamente a Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, nei giorni scorsi è stato sottoscritto anche da altri otto sindaci o loro delegati (Alessandro Rapinese per Como, Simona Piazza per Lecco, Manuela Minojetti per Lodi, Marco Granelli per Milano, Ambrogio Moccia per Monza, Rodolfo Faldini per Pavia, Marco Scaramellini per Sondrio e Raffaele Catalano per Varese).
Le proposte, trasmesse formalmente giovedì 31 luglio agli organi deputati di Regione Lombardia, nascono dalla necessità, ormai urgente, di adeguare il quadro normativo e organizzativo che regola l’attività della Polizia Locale, chiamata oggi a svolgere funzioni sempre più complesse in materia di sicurezza urbana, prevenzione del degrado e presidio del territorio. I Comuni sottoscrittori ritengono imprescindibile che Regione Lombardia eserciti appieno la propria funzione in questo senso, assumendo un ruolo guida in un percorso condiviso di riforma e potenziamento del sistema delle Polizie Locali nei capoluoghi lombardi e di sostegno economico e organizzativo alle azioni dei Comuni.
Le cinque proposte sono le seguenti:
1. Aggiornamento del Regolamento regionale sugli strumenti di autotutela
L’attuale Regolamento n. 5/2019 non rispecchia più la dotazione effettiva in uso alle Polizie Locali (spray, bastoni estensibili, giubbotti protettivi, bodycam).
Nello specifico si chiede a Regione Lombardia di:
- Richiedere un tavolo di confronto al Ministero dell’Interno sull’impiego degli strumenti principali di autotutela;
- Integrare il Regolamento con un elenco aggiornato delle dotazioni autorizzate, le modalità di formazione e abilitazione all’uso, e il necessario allineamento normativo al quadro nazionale.
2. Accesso diretto al sistema SDI per i Comuni capoluogo
L’accesso alla banca dati SDI (Sistema di Indagine Interforze), fondamentale per i controlli su persone, veicoli e documenti, è attualmente precluso alle Polizie Locali.
Si chiede a Regione Lombardia di:
- Attivarsi formalmente presso il Governo, in particolare presso il Ministero dell’Interno, per avviare una sperimentazione nei Comuni capoluogo che consenta l’accesso diretto, tracciato e gratuito al sistema SDI da parte di operatori formati e accreditati.
3. Formazione obbligatoria e regolare per operatori della Polizia Locale
La formazione risulta oggi discontinua e non strutturata.
Si chiede a Regione Lombardia di:
- Organizzare corsi semestrali per agenti con accesso garantito entro sei mesi dall’assunzione;
- Attivare corsi annuali per ufficiali, con tempi formativi certi;
- Avviare corsi biennali per comandanti, finalizzati al consolidamento delle competenze gestionali e strategiche.
4. Aumento stabile delle risorse regionali per la sicurezza locale
I Comuni sostengono direttamente la maggior parte dei costi relativi a dotazioni, mezzi, sistemi di videosorveglianza e tecnologie, oltre che al personale di Polizia Locale e ai progetti di sicurezza urbana.
Si chiede a Regione Lombardia di:
- Incrementare in modo strutturale i fondi destinati alla sicurezza urbana, garantendo un cofinanziamento stabile per dotazioni tecnologiche, mezzi operativi e infrastrutture, sostegno alle assunzioni e ai costi di straordinario per il personale di Polizia Locale per i progetti di sicurezza urbana;
- Aprire una trattativa per la rivalutazione del ruolo dell’agente di Polizia Locale in termini economici, previdenziali e assistenziali in quanto essi svolgono attività equiparabili alle altre forze dell’ordine, lavorando tuttavia in condizioni ben diverse.
5. Legge regionale sugli Street Tutor
È già stata depositata in Consiglio Regionale una proposta di legge per introdurre la figura dello Street Tutor, sulla base del modello emiliano-romagnolo.
Si chiede a Regione Lombardia di:
- Accelerare l’iter legislativo e sostenere con appositi finanziamenti i percorsi formativi per questa figura, destinata a svolgere funzioni di prevenzione e mediazione nei contesti urbani più sensibili, in affiancamento alla Polizia Locale.
“Un'iniziativa congiunta tra i Comuni capoluogo della Lombardia, per la stesura di un protocollo presentato a Regione", il commento dell'assessore lecchese Simona Piazza. "L'obiettivo è di lavorare insieme per adeguare e migliorare il quadro normativo e organizzativo dei nostri corpi di Polizia Locale, così da rispondere in maniera sempre più puntuale alle esigenze dei nostri territori in costante trasformazione e ai bisogni dei nostri cittadini”.
“Come già evidenziato con i miei colleghi nel corso dell’incontro tenutosi a Mantova il 4 luglio scorso – dichiara l’assessore di Cremona Santo Canale - le Polizie Locali dei capoluoghi lombardi svolgono un ruolo centrale nel garantire la sicurezza urbana e il presidio del territorio. Le responsabilità attribuite a questi corpi sono cresciute in modo significativo, senza che il quadro normativo e organizzativo sia evoluto di pari passo. È quindi necessario avviare una revisione strutturata e coerente del sistema. Regione Lombardia è chiamata a esercitare pienamente il proprio ruolo di coordinamento e indirizzo. Le proposte presentate, ora condivise da tutte le città capoluogo della regione, vanno in questa direzione e si fondano su bisogni operativi reali. Aggiornamenti normativi, strumenti adeguati, accesso alle informazioni, formazione obbligatoria e risorse certe sono condizioni indispensabili per rafforzare la capacità operativa della Polizia Locale e rispondere alle richieste di sicurezza dei cittadini”.
