UP - seconda stagione/16: al Rifugio FALC dalla Val Gerola con un giro ad anello tra i laghi
Per questa nuova puntata di UP – Un Percorso, dopo essere stati a Madesimo la scorsa settimana, rimaniamo ancora fuori dai confini geografici della provincia di Lecco, ma comunque vicini: oggi vi presentiamo l’escursione che da Laveggiolo, in Val Gerola, passando per il Rifugio Trona Soliva ci farà raggiungere il Rifugio FALC – che si trova invece in territorio lecchese, nel Comune di Introbio, ai piedi del Pizzo Tre Signori. Proporremo un ampio giro ad anello, molto impegnativo, che ci farà passare da tre laghi: Inferno, Zancone e Trona. Eventualmente è possibile fermarsi solo al Rifugio Trona Soliva, per una piacevole e facile escursione.
La Val Gerola è la prima delle valli laterali della Valtellina che si incontra nel settore orobico. La partenza dell’escursione si trova a Gerola Alta, ultimo paese della valle, e più precisamente partiremo dal borgo di Laveggiolo. Da Morbegno, in auto, risaliamo la valle fino a Gerola Alta, quindi svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per Laveggiolo. Dopo alcuni chilometri di tipica strada di montagna a tornanti, poco prima del borgo troviamo un parcheggio sterrato dove lasciare gratuitamente l’auto.
Partenza: loc. Laveggiolo, Gerola Alta (SO)
Arrivo: Rifugio FALC (2.120m slm)
Lunghezza totale: circa 21 km
Dislivello: circa 1.200 metri
Durata totale: circa 7 ore
Difficoltà: Molto Impegnativo
Adatto ai bambini: dagli 8 anni solo fino al Rifugio Trona Soliva
Dal parcheggio sterrato proseguiamo per circa 300 metri su asfalto fino a raggiungere Laveggiolo. Sempre su strada, attraversiamo il borgo e proseguiamo seguendo le indicazioni per il Rifugio Trona Soliva, per il Rifugio FALC e per il Pizzo Tre Signori. Dopo circa 15 minuti, lasciamo la strada seguendo un sentiero che, a sinistra, si inoltra nel bosco (in alternativa è anche possibile rimanere sulla strada).
Il sentiero procede con un andamento abbastanza pianeggiante, con qualche saliscendi. Attraversa il bosco, passa a fianco di tipiche baie in pietra, attraversa un torrente con un bel ponticello di legno. Fin qui, tutto tranquillo. Dopo il ponte però inizia una parte di salita un po’ più ripida (ma niente di estremo) che in breve ci riporta sulla strada agrosilvopastorale (circa 40 minuti dalla partenza) che conduce all’Alpe Trona, dove sorge il rifugio omonimo.

Ora seguiamo la strada, senza particolari emozioni. Superiamo una malga e, poco dopo, troviamo un nuovo sentiero che ci consente di tagliare un po’ di strada. Il sentiero alterna una prima parte di salita ad un’altra più morbida e, dopo circa mezz’ora, ci riporta sulla strada (1 ora 30 minuti dalla partenza). A questo punto non abbiamo alternative e rimaniamo sullo sterrato. Le pendenze in questo tratto sono quasi nulle e la vista si apre sulle splendide cime rocciose che contornano la Val Gerola, con il Pizzo di Trona ben evidente. Quando sono trascorse 2 ore dalla partenza (a passo blando), arriviamo infine al Rifugio Trona Soliva.
Qui ci possiamo concedere una meritata pausa con vista. Il rifugio potrebbe anche essere una meta di per sé; in questo caso, per tornare indietro basterà ripercorrere lo stesso itinerario dell’andata (lunghezza totale 11 km, difficoltà facile/medio).
Ma il Rifugio Trona Soliva può anche essere punto di partenza per altre escursioni più impegnative, ed è il nostro caso. Dal rifugio, seguendo i segnavia, prendiamo un sentiero che taglia i pascoli e dopo poco si ricollega a un sentiero largo e ben tracciato, adatto a essere percorso dalle mountain bike. Lo seguiamo per un po’ senza trovare particolari deviazioni per circa mezz’ora, poi, nei pressi di un edificio abbandonato, troviamo un incrocio. Lasciamo il sentiero che porta alla Bocchetta di Trona e invece, seguendo una freccia disegnata sul bordo di una vasca di abbeveramento, andiamo verso il Rifugio FALC.
Questo tratto in particolare presenta qualche difficoltà tecnica in più. Ci sono alcuni tratti leggermente esposti e in alcuni punti il sentiero è più stretto e scosceso, ma non è ripido (taglia un versante abbastanza scosceso). Dopo circa 15 minuti scendiamo in un avvallamento, dove il sentiero si congiunge con altre varianti. Teniamo la destra e affrontiamo un tratto un po’ più ripido. Vicino a noi possiamo scorgere la sagoma imponente della Diga d’Inferno che fa da argine all’omonimo lago. Il sentiero nell’ultimo tratto è meno pendente e costeggia il lago. Finalmente arriviamo al cospetto del Rifugio FALC quando sono passate circa 3 ore dalla partenza da Laveggiolo.
Il Rifugio FALC si trova in una posizione unica, a ridosso dell’imponente sagoma del Pizzo Varrone. Poco distante, ammiriamo invece l’altrettanto imponente Pizzo di Trona. Nel mezzo, un po’ discosto, il Pizzo Tre Signori. Inoltre dal Rifugio FALC la vista si apre sull’Alta Val Varrone, dove troviamo il Rifugio Casera Vecchia, a Premana. Consigliamo di pranzare qui.
Per tornare indietro, possiamo ripercorrere lo stesso itinerario dell’andata, oppure compiere un giro ad anello lungo e faticoso, ma decisamente bello.
Dal Rifugio FALC torniamo in breve all’altezza della Diga d’Inferno. Qui lasciamo il sentiero già percorso e camminiamo sulla diga, fino a portarci sull’altro lato del lago. Qui iniziamo una ripida discesa su un terreno abbastanza infido (sfasciume roccioso) ed è necessario prestare particolare attenzione per non scivolare sulla ghiaia. La discesa è abbastanza ripida e dura circa 30 minuti (45 dal rifugio). A questo punto, ancora, possiamo scegliere se proseguire dritti, raggiungere il Lago di Trona e da lì in breve tornare al Rifugio Trona Soliva, o se allungare ulteriormente per il Lago Zacone.
Seguiamo un’indicazione dipinta su un sasso e, svoltando nettamente a destra, percorriamo un sentiero pianeggiante e abbastanza comodo che costeggia dall’alto il Lago di Trona. Quando siamo arrivati al “fondo” del lago, a destra scorgiamo un torrente che scende. Svoltiamo e in breve ci troviamo davanti a un altro lago, il Lago Zancone (che, a differenza del Lago d’Inferno e del Lago di Trona, è un lago naturale e ha molto più fascino). Dal Rifugio FALC è passata 1 ora circa.
A questo punto dobbiamo costeggiare il Lago di Trona sull’altro lato, ma la questione si fa un po’ più complessa. Dopo un primo tratto su una curiosa passerella di legno, il sentiero inizia a salire su detriti rocciosi. Ignoriamo le varie deviazioni e ci alziamo sempre di più dal livello del lago. Dopo circa 20 minuti dal lago, troviamo una deviazione sulla sinistra per il Lago di Trona. Possiamo scendere da qui, oppure proseguire ancora un pezzettino in direzione di Pescegallo. Arriviamo a un bivio abbastanza grande e, seguendo per il Lago di Trona, svoltiamo nettamente a sinistra e scendiamo fino a ritornare al livello del lago e in particolare della diga, a cui arriviamo in 15 minuti dal bivio. Dal Rifugio FALC è passata circa 1 ora 45 minuti.
Attraversiamo la diga del Lago di Trona, ignorando il sentiero che scende a Gerola Alta. Dopo la diga proseguiamo sull’unico sentiero per il Rifugio Trona Soliva. Rispetto alla diga ora perdiamo un po’ di quota e tagliamo la testata della “Valle della Pietra”. Il sentiero è uno solo e, anche se è un po’ accidentato, non presenta tratti particolarmente pericolosi. Se prima siamo scesi rispetto alla diga, ora risaliamo e riprendiamo quota, fino a sbucare nei pressi di un alpeggio. Siamo alla Casera Nuova di Trona e siamo ormai prossimi, nuovamente, al Rifugio Trona Soliva. Ora seguiamo l’ampia e comoda strada agrosilvopastorale che, in salita ma con pendenze blande, ci riporta al rifugio (circa 2 ore 30 minuti dal Rifugio FALC).
E a questo punto? Non ci resta che tornare a Laveggiolo con lo stesso percorso dell’andata. Possiamo tagliare alcuni tratti di strada con i sentieri che abbiamo già visto in precedenza, oppure – se le gambe sono stanche e preferiscono la comodità di una strada sterrata “senza pensieri” – possiamo seguire semplicemente tutta l’agrosilvopastorale fino al borgo e poi l’ultimo tratto su asfalto per il parcheggio.
La Val Gerola è la prima delle valli laterali della Valtellina che si incontra nel settore orobico. La partenza dell’escursione si trova a Gerola Alta, ultimo paese della valle, e più precisamente partiremo dal borgo di Laveggiolo. Da Morbegno, in auto, risaliamo la valle fino a Gerola Alta, quindi svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per Laveggiolo. Dopo alcuni chilometri di tipica strada di montagna a tornanti, poco prima del borgo troviamo un parcheggio sterrato dove lasciare gratuitamente l’auto.
Partenza: loc. Laveggiolo, Gerola Alta (SO)
Arrivo: Rifugio FALC (2.120m slm)
Lunghezza totale: circa 21 km
Dislivello: circa 1.200 metri
Durata totale: circa 7 ore
Difficoltà: Molto Impegnativo
Adatto ai bambini: dagli 8 anni solo fino al Rifugio Trona Soliva
Dal parcheggio sterrato proseguiamo per circa 300 metri su asfalto fino a raggiungere Laveggiolo. Sempre su strada, attraversiamo il borgo e proseguiamo seguendo le indicazioni per il Rifugio Trona Soliva, per il Rifugio FALC e per il Pizzo Tre Signori. Dopo circa 15 minuti, lasciamo la strada seguendo un sentiero che, a sinistra, si inoltra nel bosco (in alternativa è anche possibile rimanere sulla strada).


Ora seguiamo la strada, senza particolari emozioni. Superiamo una malga e, poco dopo, troviamo un nuovo sentiero che ci consente di tagliare un po’ di strada. Il sentiero alterna una prima parte di salita ad un’altra più morbida e, dopo circa mezz’ora, ci riporta sulla strada (1 ora 30 minuti dalla partenza). A questo punto non abbiamo alternative e rimaniamo sullo sterrato. Le pendenze in questo tratto sono quasi nulle e la vista si apre sulle splendide cime rocciose che contornano la Val Gerola, con il Pizzo di Trona ben evidente. Quando sono trascorse 2 ore dalla partenza (a passo blando), arriviamo infine al Rifugio Trona Soliva.
Qui ci possiamo concedere una meritata pausa con vista. Il rifugio potrebbe anche essere una meta di per sé; in questo caso, per tornare indietro basterà ripercorrere lo stesso itinerario dell’andata (lunghezza totale 11 km, difficoltà facile/medio).


Per tornare indietro, possiamo ripercorrere lo stesso itinerario dell’andata, oppure compiere un giro ad anello lungo e faticoso, ma decisamente bello.

Seguiamo un’indicazione dipinta su un sasso e, svoltando nettamente a destra, percorriamo un sentiero pianeggiante e abbastanza comodo che costeggia dall’alto il Lago di Trona. Quando siamo arrivati al “fondo” del lago, a destra scorgiamo un torrente che scende. Svoltiamo e in breve ci troviamo davanti a un altro lago, il Lago Zancone (che, a differenza del Lago d’Inferno e del Lago di Trona, è un lago naturale e ha molto più fascino). Dal Rifugio FALC è passata 1 ora circa.



Michele Castelnovo – Guida Ambientale Escursionistica – www.trekkinglecco.com