UP - seconda stagione/17: l’Anello del Resegone per scoprirne tutti i versanti

Il Resegone, lo sappiamo, è la montagna simbolo di Lecco. Proprio in questi giorni, tra l’altro, si festeggiano i 100 anni della grande croce di vetta sulla Punta Cermenati, il più alto tra i denti del “Re”. Questa settimana per la rubrica UP – Un Percorso ci spostiamo proprio sul Resegone. Non andremo in vetta, però. Ne percorreremo il periplo, girando tutto intorno alla montagna, per conoscerne ogni versante con l’Anello del Resegone.
Il Resegone ha una forma rettangolare, con orientamento da nord-ovest a sud-est. Semplificando, possiamo dire che si compone di due lati lunghi (ovest e est) e due lati corti (nord e sud), dove a ogni nodo del rettangolo troviamo un passo: Bocca d’Erna a nord-ovest, La Passada a sud-ovest, La Porta a sud-est e il Passo del Giuff a nord-est. I due lati lunghi misurano all’incirca 5 chilometri ciascuno, mentre i due lati corti sono lunghi circa 2 chilometri ciascuno. In totale quindi il perimetro di questo rettangolo ideale è di circa 14 chilometri. La maggior parte dei quali nel territorio provinciale di Lecco, ma con un tratto anche in provincia di Bergamo. 
La stragrande maggioranza dell’itinerario si svolge all’interno di boschi a prevalenza faggio, ma non mancano le parti panoramiche. Oltre ai Piani d’Erna, da dove partiamo, lungo il percorso troveremo due punti di appoggio: la Capanna Alpinisti Monzesi e il Rifugio Resegone. 
La lunghezza totale dell’anello del Resegone è di circa 14 chilometri, per un tempo di percorrenza che, a passo medio, si attesta sulle 5 ore. Il dislivello positivo è di circa 900 metri. Per questi motivi, l’impegno fisico richiesto non è banale e, sebbene non ci siano difficoltà tecniche particolari, l’escursione è da considerarsi impegnativa. Il percorso è contrassegnato da cartelli che riportano la dicitura “Anello del Resegone”.

Partenza e arrivo: Piani d’Erna (1.330m slm)
Lunghezza totale: circa 14 km
Dislivello: circa 900 metri
Durata totale: circa 5 ore
Difficoltà: Impegnativo
Adatto ai bambini: dai 12 anni in su

La nostra escursione inizia ai Piani d’Erna. Chi ha più gamba può salire a piedi, aggiungendo chilometri e dislivello ulteriori; altrimenti c’è la funivia che ci porta in quota. Dalla stazione scendiamo con la strada fino alla Bocca d’Erna, dove inizia il nostro giro vero e proprio.
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Qui normalmente prenderemmo il sentiero 5 per il Passo del Foo, ma attualmente questo sentiero è chiuso per una frana e verrà riaperto al termine dei lavori di ripristino. In ogni caso il sentiero 5 è contrassegnato per escursionisti esperti, perché attraversa alcune zone abbastanza impervie e ci sono alcuni tratti (brevi) attrezzati con catene di sicurezza.
Per aggirare il tratto chiuso, dalla Bocchetta di Erna prendiamo in discesa il sentiero 7 fino alla località Piano del Fieno, quindi il sentiero 6 che ci fa risalire fino alla bellissima faggeta che ricopre il Passo del Foo (“foo”, in dialetto, significa appunto faggio). A ridosso del Passo del Foo troviamo la Capanna Ghislandi del CAI Calolziocorte. Ci arriviamo in circa 1 ora dai Piani d’Erna.
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Dal Passo del Foo a questo punto procediamo in discesa in direzione della Capanna Alpinisti Monzesi, che troviamo segnalata sui cartelli. Ci arriviamo in poco tempo, circa 15 minuti dal Passo del Foo. Qui possiamo goderci una meritata pausa con vista panoramica sulla valle di Erve.
Riprendiamo il cammino con un tratto leggermente in salita e tra i pochi completamente fuori dal bosco. In breve arriviamo alla località Rolla e poi, sempre con un andamento moderatamente in salita, arriviamo alle antiche miniere della Passata, una serie di scavi realizzati nel corso dell’Ottocento per estrarre la galena, un minerale adatto alla produzione del piombo (QUI per approfondire)
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Superate le miniere, troviamo una delle poche fonti d’acqua presenti lungo il percorso e infine giungiamo alla Passata, ovvero il passo che storicamente divideva Ducato di Milano da Repubblica di Venezia, oggi le province di Lecco e Bergamo (geograficamente divide la Valle di Erve dalla Valle Imagna). Dalla partenza sono passate circa 2 ore. Fino a questo momento abbiamo percorso tutto il lungo versante ovest del Resegone, quello che affaccia sul lecchese. Ora ci spostiamo sul breve versante sud.
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Dalla Passata procediamo in discesa, nel bosco, e in circa 45 minuti arriviamo a un altro passo, detto La Porta, che costituisce il punto più meridionale del periplo del Resegone, nonché il punto più basso per altitudine di tutto il giro. Siamo all’incirca a metà del giro: abbiamo percorso il primo lato lungo e il primo lato corto. Ci mancano il secondo lato lungo e il secondo lato corto per concludere il giro.
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Dal passo La Porta inizia ora una parte di salita e, in generale, fino al Passo del Giuff l’andamento sarà di salita, alternando tratti blandi ad altri più sostenuti. È proprio questo il caso del primo tratto subito dopo il passo. Questa parte, che costituisce l’inizio del versante est del Resegone, per la verità non è particolarmente emozionante. Ci troviamo nel territorio comunale di Brumano (BG) e in una ventina di minuti arriviamo alla località Cascine di Zucchero, dove per l’appunto troviamo alcune cascine. 
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Già da questo dettaglio si intuisce un cambiamento nel paesaggio: il versante lecchese del Resegone è molto più impervio (non solo nelle guglie sommitali, ma anche nei versanti più bassi), mentre il versante bergamasco è molto più dolce e quindi è stato sfruttato anche per pascoli.
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In poco tempo giungiamo al Rifugio Resegone, quando sono trascorse in totale 3 ore dalla partenza. Qui ci possiamo riposare e rinfrescare, prima di ricominciare il giro.
Riprendiamo il cammino. Ora il sentiero (sempre con un andamento moderatamente in salita) si immerge in un bel bosco di faggi, e i boschi di faggi ci accompagneranno da questo momento fino a quasi la fine dell’escursione.
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In circa mezz’ora raggiungiamo la Costa del Palio. A questo punto salutiamo Brumano e la Provincia di Bergamo e rientriamo in territorio lecchese: inizia ora il tratto di Morterene del nostro anello del Resegone. Proseguiamo sempre nel bosco, superiamo una carbonaia (struttura che veniva usata per produrre carbone dalla combustione della legna) e una calchera (per produrre calce a partire dalle rocce calcaree della zona) e circa 15/20 minuti arriviamo in località Forbesette. Qui troviamo un’area picnic, oltre a incrociare il sentiero che da Morterone sale al Resegone.

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Noi però procediamo dritti in direzione dell’ultimo passo di giornata, il Passo del Giuff. Siamo sempre all’interno di una splendida faggeta e quest’ultimo tratto è di salita. Considerato che abbiamo già camminato per più di 10 chilometri, inizia a sentirsi la fatica. Tuttavia la salita non è lunga e in breve arriviamo al Passo del Giuff (circa 4 ore e 30 minuti dalla partenza), che è anche il punto più alto di tutto l’anello (1.515m slm), nonché quello più settentrionale.
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La buona notizia è che ora la salita è finita. La Passo del Giuff seguiamo le indicazioni per i Piani d’Erna. Questo è il secondo lato corto, quello più a nord. Procediamo in discesa. Tagliamo alcuni canali, poi il paesaggio inizia ad aprirsi. Tagliamo quelle che erano alcune delle vecchie piste da sci dei Piani d’Erna e, quando sono passati circa 20 minuti dal Passo del Giuff, arriviamo alla Sorgente della Pesciola. Siamo ormai arrivati: tutto intorno a noi si aprono i prati dei Piani d’Erna e, seguendo ora una larga traccia in breve raggiungiamo di nuovo la Bocca d’Erna e quindi la stazione della funivia (circa 5 ore totali).
Michele Castelnovo – Guida ambientale escursionistica – www.trekkinglecco.com
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