Lecco, Fratelli d'Italia: Minuzzo rinuncia alla candidatura, avanti Boscagli
E' entrato nel partito, è stato detto, senza chiedere nulla e nulla gli è stato promesso. Per facilitare poi la necessaria sintesi a cui si dovrà arrivare, Emilio Minuzzo, fresco di tessera di Fratelli d'Italia, rinuncia alla propria candidatura a sindaco, sfilandosi dalla terna in corsa per l'investitura.

E' dunque Filippo Boscagli il solo “anti” Carlo Piazza del movimento meloniano. E, per inseguire a tempo pieno la fascia tricolore, da quest'oggi ha ufficializzato la propria rinuncia al ruolo di capogruppo in consiglio comunale, lasciando proprio a Minuzzo la guida di quella che, con l'ingresso anche di Simone Brigatti, è diventata la compagine d'opposizione più numericamente pesante, includendo anche Marco Caterisano e Alessandra Rota.

Fratelli d'Italia – salvo ulteriori sorprese ad oggi non all'orizzonte – chiude dunque il mandato con cinque consiglieri. L'aveva iniziato con due, come sottolineato dal presidente provinciale Alessandro Negri, pronto ad evidenziare la capacità attrattiva che il partito ora esercita, riuscendo ad aggregare anche chi, un lustro fa, aveva fatto scelte diverse nell'alveo dei centrodestra.

“Una crescita – ha sostenuto, allargando il discorso a livello territoriale – che nasce dalla strutturazione che abbiamo dato al partito”, con il movimento arrivato ad esprimere diversi amministratori, anche in enti sovracomunali come le comunità montane, oltre ad un europarlamentare (il riconfermato Pietro Fiocchi) e al suo primo consigliere regionale (Giacomo Zamperini).

“Da Milano a Roma sono tutti entusiasti” ha aggiunto proprio quest'ultimo, in riferimento allargamento delle file in terra lecchese, riconoscendo i meriti di questo “salto di qualità” tanto allo stesso Negri tanto al coordinatore cittadino Massimo Sesana, indicando poi come “guest star” il delegato all'organizzazione Beppe Mambretti. “Come diceva l'uomo ragno “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”: siamo lusingati della crescita ma anche investiti da grande responsabilità. Faremo tutto il necessario per portare a Lecco il governo del buon senso”.
Il primo passo sarà arrivare alla quadra con gli alleati, arrivando a indicare agli elettori il candidato sindaco della coalizione. “Entrambe le candidature sono valide. Se dovesse uscire un coniglio dal cilindro nessuno si sottrarrebbe. Ma al momento non vedo né conigli né cilindri”, la battuta con cui il consigliere regionale ha chiuso il discorso circa un'eventuale figura terza, “laica”, per facilitare la chiusura del cerchio.

Per Negri, “è doveroso da parte nostra fare una sintesi che arrivi dal territorio e non decisa fuori provincia. Abbiamo un direttivo cittadino questa sera poi proveremo a fare una proposta agli alleati, con approccio costruttivo”.
Entro ottobre, ancora per Zamperini, il nome ci sarà. E qualora dovesse essere quello di Boscagli, rivelandosi poi vincente, “Carlo avrà sicuramente un ruolo di rilievo” nella nuova amministrazione cittadina. “Dopo il Mauro giusto, il Piazza giusto, ora il centrodestra è chiamato a fare la scelta giusta”.

A tal proposito Boscagli, ha tenuto a rimarcare come sui temi, all'interno delle compagine ora in minoranza, ci sia sempre stata quella sintonia confermata anche a Minuzzo che ha parlato della sua adesione a Fratelli d'Italia e dell'iscrizione anche di Brigatti come di una scelta “in continuità con il mandato ricevuto e l'attività fatta in Aula di chiara e piena opposizione, in un percorso condiviso con Filippo, Alessandra e Marco”.
“La proposta che mi è stata fatta da alcuni dei presenti, non era “fai il candidato di bandiera” ma “tu sei il candidato giusto per essere riferimento per un gruppo che può guidare la città”. Il tema è veramente quello della scelta giusta, è su questa proposta che poi ci si confronta” ha aggiunto ancora Boscagli snocciolando alcune questioni care a tutti all'interno del centrodestra, ribadendo tra l'altro di non aver fatto alcuna uscita quale candidato sindaco (al contrario di Piazza ndr), aspettando decisioni in merito.
Con la scelta attesa ora anche dagli elettori, oltre che dai competitor.

Filippo Boscagli e Emilio Minuzzo
E' dunque Filippo Boscagli il solo “anti” Carlo Piazza del movimento meloniano. E, per inseguire a tempo pieno la fascia tricolore, da quest'oggi ha ufficializzato la propria rinuncia al ruolo di capogruppo in consiglio comunale, lasciando proprio a Minuzzo la guida di quella che, con l'ingresso anche di Simone Brigatti, è diventata la compagine d'opposizione più numericamente pesante, includendo anche Marco Caterisano e Alessandra Rota.

Fratelli d'Italia – salvo ulteriori sorprese ad oggi non all'orizzonte – chiude dunque il mandato con cinque consiglieri. L'aveva iniziato con due, come sottolineato dal presidente provinciale Alessandro Negri, pronto ad evidenziare la capacità attrattiva che il partito ora esercita, riuscendo ad aggregare anche chi, un lustro fa, aveva fatto scelte diverse nell'alveo dei centrodestra.

Alessandra Rota e Massimo Sesana
“Una crescita – ha sostenuto, allargando il discorso a livello territoriale – che nasce dalla strutturazione che abbiamo dato al partito”, con il movimento arrivato ad esprimere diversi amministratori, anche in enti sovracomunali come le comunità montane, oltre ad un europarlamentare (il riconfermato Pietro Fiocchi) e al suo primo consigliere regionale (Giacomo Zamperini).

Beppe Mambretti e Giacomo Zamperini
“Da Milano a Roma sono tutti entusiasti” ha aggiunto proprio quest'ultimo, in riferimento allargamento delle file in terra lecchese, riconoscendo i meriti di questo “salto di qualità” tanto allo stesso Negri tanto al coordinatore cittadino Massimo Sesana, indicando poi come “guest star” il delegato all'organizzazione Beppe Mambretti. “Come diceva l'uomo ragno “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”: siamo lusingati della crescita ma anche investiti da grande responsabilità. Faremo tutto il necessario per portare a Lecco il governo del buon senso”.
Il primo passo sarà arrivare alla quadra con gli alleati, arrivando a indicare agli elettori il candidato sindaco della coalizione. “Entrambe le candidature sono valide. Se dovesse uscire un coniglio dal cilindro nessuno si sottrarrebbe. Ma al momento non vedo né conigli né cilindri”, la battuta con cui il consigliere regionale ha chiuso il discorso circa un'eventuale figura terza, “laica”, per facilitare la chiusura del cerchio.

Marco Caterisano, Simone Brigatti e Alessandro Negri
Per Negri, “è doveroso da parte nostra fare una sintesi che arrivi dal territorio e non decisa fuori provincia. Abbiamo un direttivo cittadino questa sera poi proveremo a fare una proposta agli alleati, con approccio costruttivo”.
Entro ottobre, ancora per Zamperini, il nome ci sarà. E qualora dovesse essere quello di Boscagli, rivelandosi poi vincente, “Carlo avrà sicuramente un ruolo di rilievo” nella nuova amministrazione cittadina. “Dopo il Mauro giusto, il Piazza giusto, ora il centrodestra è chiamato a fare la scelta giusta”.

A tal proposito Boscagli, ha tenuto a rimarcare come sui temi, all'interno delle compagine ora in minoranza, ci sia sempre stata quella sintonia confermata anche a Minuzzo che ha parlato della sua adesione a Fratelli d'Italia e dell'iscrizione anche di Brigatti come di una scelta “in continuità con il mandato ricevuto e l'attività fatta in Aula di chiara e piena opposizione, in un percorso condiviso con Filippo, Alessandra e Marco”.
“La proposta che mi è stata fatta da alcuni dei presenti, non era “fai il candidato di bandiera” ma “tu sei il candidato giusto per essere riferimento per un gruppo che può guidare la città”. Il tema è veramente quello della scelta giusta, è su questa proposta che poi ci si confronta” ha aggiunto ancora Boscagli snocciolando alcune questioni care a tutti all'interno del centrodestra, ribadendo tra l'altro di non aver fatto alcuna uscita quale candidato sindaco (al contrario di Piazza ndr), aspettando decisioni in merito.
Con la scelta attesa ora anche dagli elettori, oltre che dai competitor.
A.M.