Armi e droga, dal giudice gli Hetem non parlano

Dalle 9 di questa mattina e sino alle 13 nell’aula al primo piano di palazzo di giustizia, si sono susseguiti al cospetto del giudice Gianluca Piantadosi gli interrogatori dei macedoni coinvolti nell'inchiesta relativa a una banda dedita – stando alle risultanze investigative - al traffico di armi e di droga
In tribunale, assistiti dall’avvocato Marcello Perillo, sono giunti tradotti dai cellulari delle polizie penitenziarie di Bergamo, Monza, Como, Sondrio gli arrestati della famiglia Hetem con il cognato, oltre a moglie e marito dello stesso nucleo, sottoposti a divieto di dimora nella provincia di Lecco. 
Accompagnati dagli agenti sono comparsi dinnanzi al GIP e vi sono rimasti tra i 30 e i 40 minuti ciascuno. 
Gli arrestati Zilbehar Hetem (classe 1975), i figli Mevljudin Hetem (classe 2002) e Mevljan Hetem – che devono rispondere di concorso in detenzione e porto illegale di armi da fuoco comuni e da guerra, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti - si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, trincerandosi dunque nel silenzio. Stessa condotta assunta da Mevljane Hetem classe 2000 e dal marito Fiton Hetem, di un anno più grande, sottoposti a divieto di dimora poiché tacciati di spaccio.  
Unico ad avere reso spontanee dichiarazioni è stato il cognato Rasim Dali (classe 1983) – anch'egli gravato dalla misura della custodia cautelare in carcere - che si è dichiarato estreneo ai fatti. 
“Si tratta di una indagine molto complessa e corposa, svolta con grande minuzia” ha commentato in maniera stringata l’avvocato Perillo al termine degli interrogatori. “Ora dovremo studiare la posizione dei nostri assistiti e valutare l’eventuale riesame e possibili richieste di alleggerimento delle misure detentive”.
L'indagine ha avuto origine nel gennaio 2024 quando nel corso di un fermo, un soggetto era stato trovato in possesso di un fucile mitragliatore d’assalto, perfettamente funzionante. Arma che, a seguito di accertamenti approfonditi, si era scoperto essere la stessa utilizzata in un video clip dei trapper Baby gang e Simba La Rue. Le indagini avevano portato anche a un collegamento con una famiglia di macedoni residente in Valsassina, gli Hetem appunto, ritenuti a capo di un considerevole giro di spaccio di droga, con disponibilità anche di armi. Nel febbraio sempre del 2024 uno dei membri della famiglia viene trovato in possesso di una delle pistole utilizzate nel corso della sparatoria di Corso Como a Milano, che era costata l’arresto di Baby Gang. 
Per quest’ultimo, tra l’altro, sono scattate le manette quasi a sorpresa. Gli inquirenti avevano disposto a suo carico unicamente una perquisizione, da eseguire mentre si trovava nella stanza di un hotel di Milano dopo la presenza al concerto di Emis Killa. Qui durante i controlli è spuntata una pistola con matricola abrasa che gli è costata l'arresto, in flagranza di reato per detenzione di arma clandestina e ricettazione. La perquisizione estesa alla sua abitazione di Calolziocorte ha consentito di rinvenire, occultate in un vano, altre due pistole irregolari.
S.V.
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