Piazza - Zamperini: scontro a colpi di comunicati (e milioni)

Che i due non si sopportino è tutt’altro che una novità. L'astio reciproco tra Mauro Piazza e Giacomo Zamperini è cosa nota, esploso platealmente con la lite sul cavalierino a Villa Monastero. Solo formalmente alleati, il leghista e il meloniano si combattono ogni giorno anche a colpi di... comunicati stampa, spesso sullo stesso tema, facendo a gara sul tempo di invio ai giornali.
Prendiamo una giornata tipo, lunedì 22 settembre alle 12.42 Mauro Piazza annuncia lo stanziamento di altri 23,4 milioni di euro per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici dopo i 69 milioni già stanziati per 83 progetti.
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L’ufficio stampa di Fratelli d’Italia ci mette subito una pezza alle 12.58 aggiungendo anche i nomi dei quattro comuni lecchesi che riceveranno 1.7 milioni di euro distribuiti con equilibrio a due Amministrazioni civiche l’una appoggiata dal centrosinistra l’altra dal centrodestra (Carenno e Barzio) e due schierate, Monticello centrodestra e Olginate centrosinistra.
Sul pezzo arriva a tuono Zampe, alle 13.18 quando però ormai la notizia è di dominio pubblico.
Per recuperare visibilità alle 13.27 il consigliere meloniano annuncia per domani una conferenza stampa per presentare i termini del bando a sostegno di bande musicali, fanfare, cori e gruppi folk, con uno stanziamento sempre regionale di altri 750mila euro.
E subito arriva il rimando di Mauro Piazza con l’annuncio gioioso che grazie alla legge Calderoli in Lombardia si potrà continuare a sparare agli animali anche su numerosi valichi di montagna, sia mai che i cacciatori corrano il rischio di vedere paralizzata l’attività venatoria sui monti. Mica ci sono solo Heidi e le caprette Bianchina e Diana.
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Ma a chiudere è ancora Zampe sotto le cui finestre, scrive nel comunicato delle 16.52, ci sono stati gli scontri tra i ProPal e le Forze dell’ordine. Antidemocratici, non come il popolo Maga che ha salutato Charlie Kirk pregando e cantando. Poi, che il giovane trumpiano volesse mostrare in diretta le esecuzioni capitali anche ai bambini e che intendesse la religione e le sue prescrizioni come norme dello Stato è del tutto irrilevante. Ci sono i Comandamenti, aveva tuonato. Forse al suo mentore e a numerosi nostri leader politici è sfuggito il sesto.
E la battaglia a colpi di comunicati giocati sul tempismo, continua. E’ solo lunedì. Intanto la ricca Lombardia stanzia milioni come fossero gettoni del caffè. Peccato che arrivino tutti dai contribuenti che, ad esempio, con la criticatissima, ma mai del tutto abolita o riformata IRAP, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, che le imprese rischiano sovente di pagare ogni anno nonostante il risultato civilistico e ai fini delle imposte Ires o Irpef si chiuda con una perdita d’esercizio. Ma nessuno ricorre alla Consulta? 
A domani.
C.B.
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