UP - seconda stagione/21: l’Anello di San Calimero, classica escursione della Valsassina
Per questa nuova puntata di UP – Un Percorso torniamo in Valsassina, ai piedi della Grigna. L’itinerario che presentiamo oggi è un grande classico, tra le più belle escursioni che si possono fare in zona: l’Anello di San Calimero, sopra a Pasturo.
L’escursione ci porterà a raggiungere la splendida località dei Piani di Nava, il Rifugio Riva, la caratteristica chiesetta di San Calimero e la località Pialeral, prima di ridiscendere a Pasturo chiudendo un bell’anello. Si tratta di un’escursione abbastanza faticosa (lunga poco meno di 15 chilometri e con un dislivello di più di 1.000 metri), ma che si svolge su sentieri escursionistici che non presentano particolari difficoltà tecniche e pertanto adatti anche per queste prime settimane di autunno. Per completare l’anello sono richieste circa 5 ore di cammino.
Partenza e arrivo: Loc. Baiedo, Pasturo (LC)
Lunghezza totale: 14,8 km
Dislivello: 1.050 metri
Durata totale: 4-5 ore
Difficoltà: Impegnativo
Adatto ai bambini: da 8 anni in su
Partiamo da Baiedo, deliziosa frazione di Pasturo, dove troviamo alcuni parcheggi liberi. Ci addentriamo tra le viette del borgo seguendo le indicazioni su cartelli turistici marroni per San Calimero. Ci sono anche alcune frecce di legno che indicano il Rifugio Riva. Usciti dalle case, prendiamo una strada agrosilvopastorale a fondo cemento che, con pendenze in alcuni punti decisamente ripidi, sale a tornanti fino ai Piani di Nava, dove arriviamo in circa 45 minuti dalla partenza.
I Piani di Nava sono una splendida conca ai piedi dell’imponente Pizzo della Pieve, punteggiata da numerose baite. La strada cementata prosegue e attraversa tutta la località. Giunti a un bivio, consigliamo di ignorare la deviazione per San Calimero e invece proseguire per il Rifugio Riva. Seguiamo la strada fino alla fine dei Piani di Nava, quindi pieghiamo a sinistra su un comodo e largo sentiero che, con un andamento prevalentemente pianeggiante, ci conduce al rifugio (circa 1 ora dalla partenza).
Dopo una meritata pausa da Giampy, gestore del rifugio, possiamo riprendere il cammino. A questo punto inizia la parte più faticosa dell’escursione. Dalla parte opposta del rifugio rispetto a quella da cui siamo arrivati, nei pressi di una cappelletta, troviamo diversi segnavia. Svoltiamo a sinistra e iniziamo a salire nel bosco. Ignoriamo le varie deviazioni che troviamo, rimanendo sempre sul sentiero principale. Dopo circa 20 minuti sbuchiamo su un largo tracciato, che è quello che sale dai Piani di Nava evitando il passaggio dal Rifugio Riva.
Svoltiamo a destra e proseguiamo la salita. Non ci sono deviazioni, rimaniamo sempre sul sentierone principale, che sale con pendenze abbastanza ripide. Per l’ultimo tratto il percorso torna ad essere un sentiero di terra battuta nel bosco e le pendenze si fanno meno severe. In circa 50 minuti arriviamo a scorgere l’inconfondibile tetto rosso della chiesetta di San Calimero (circa 2 ore e 15 minuti dalla partenza).
L’edificio sorge in un bel punto panoramico, dal quale si può godere di una fantastica vista sulla Valsassina e l’altopiano. La fondazione della chiesa risale al XIV secolo e, secondo la leggenda, Calimero era uno dei “sette fratelli eremiti” che abitavano le montagne del Lario, occupando posizioni strategiche e con un collegamento visivo tra di loro.
Fino a questo momento abbiamo percorso circa 6,3 chilometri con un dislivello positivo di 895 metri. Oltrepassiamo la chiesa e proseguiamo nella direzione opposta rispetto a quella di provenienza. Inizia ora un tratto molto aperto e panoramico, con il sentiero che procede a mezza costa ai piedi dello Zucco dei Falò (proprio sopra a San Calimero) e sotto il Pizzo della Pieve. Procediamo con un andamento pressoché pianeggiante tra ampi prati adibiti a pascolo, finché arriviamo in località Prabello di Sopra (omen nomen!). Qui troviamo alcuni ruderi di baite in pietra.
Proseguiamo oltre, rimanendo sempre sul sentiero principale e seguendo le indicazioni per la località Pialeral. Il sentiero giunge alla fine dei prati e piega nettamente a destra, rientrando nel bosco. Inizia ora l’unica parte con qualche difficoltà tecnica in più, ma niente di insormontabile. L’andamento ora inizia a essere in discesa e in alcuni punti troviamo alcune roccette sul sentiero e in generale il fondo è più sassoso. Stiamo entrando in una valletta e anche il clima diventa molto più umido. Attraversiamo un primo piccolo canale, poi incontriamo un corso d’acqua molto più consistente in località Acqua Fredda (anche qui, omen nomen). Ignoriamo il sentiero per Prabello di Sotto e procediamo in direzione Pialeral.
A questo punto termina (per ora) la discesa e incontriamo un nuovo (breve) tratto di salita, con pendenze un po’ sostenute. Dopo poco troviamo un nuovo bivio. Entrambi i sentieri portano al Pialeral. Il consiglio è di ignorare la deviazione e di continuare sulla salita. In breve il sentiero spiana e giungiamo in località Pertus, da cui ammiriamo degli scorci molto carini sulla Valsassina. Proseguiamo sempre sul sentiero, finché non sbuchiamo su un altro sentiero: è quello che dal Pialeral porta in vetta al Grignone.
Ovviamente noi svoltiamo a sinistra, in discesa, e in pochi minuti arriviamo prima all’area pic nic del Pialeral, poi al Rifugio Antonietta, dove possiamo fermarci per una pausa. Da San Calimero è trascorsa esattamente un’ora (3 ore e 15 minuti dalla partenza).
Ora non ci resta che tornare a Pasturo e chiudere il nostro anello.
Dal Rifugio Antonietta prendiamo il tracciato cementato che in breve ci porta all’Alpe Cova, dove troviamo un bel laghetto in cui si specchia la vetta della Grigna. Pieghiamo a sinistra e seguiamo la strada agrosilvopastorale in discesa. In alcuni punti le pendenze sono ripide, ma il tracciato è decisamente facile. L’unica cosa a cui fare attenzione ora sono le deviazioni.
Dopo circa dieci minuti dall’Alpe Cova, ci troviamo a un bivio. Qui il tracciato è ingannevole: ci fa pensare che la direzione da prendere sia a destra, ma è una strada che porta a una baita. Quindi dobbiamo andare dritti. In breve raggiungiamo una fonte d’acqua e continuiamo a scendere sulla strada cementata. Proseguiamo fino a raggiungere la località Cornisella (circa 50 minuti dall’Alpe Cova). Qui troviamo una cappelletta e una fonte. Lasciamo la strada cementata e, a fianco della fonte, prendiamo il sentiero che scende e rientra nel bosco. Dopo circa 20 minuti di discesa, sbuchiamo nuovamente sulla strada, che nel frattempo è diventata asfaltata. Questo tratto di discesa è abbastanza ripido.
Procediamo per pochi metri in discesa, poi all’altezza di una curva riprendiamo il sentiero (possiamo rimanere anche sulla strada, ma in questo modo risparmiamo un po’ di chilometri). Superiamo alcune case in località Monteno, poi sulla sinistra troviamo un cartello che indica Baiedo. Consigliamo di ignorare questo sentiero e di rimanere dove ci si trova. In pochi minuti si arriva alle prime case di Pasturo (via Grigna). Seguendo le strade in breve arriviamo in centro al paese, dove troviamo prima la Chiesa Madonna della Cintura e, proseguendo oltre, la Chiesa di Sant’Eusebio.
A questo punto imbocchiamo Via Alessandro Manzoni e poi, dove la strada fa una curva a destra, noi prendiamo a sinistra Via per Baiedo. In pochi minuti di cammino pianeggiante su asfalto ritorniamo al punto di partenza (circa 5 ore totali).
L’escursione ci porterà a raggiungere la splendida località dei Piani di Nava, il Rifugio Riva, la caratteristica chiesetta di San Calimero e la località Pialeral, prima di ridiscendere a Pasturo chiudendo un bell’anello. Si tratta di un’escursione abbastanza faticosa (lunga poco meno di 15 chilometri e con un dislivello di più di 1.000 metri), ma che si svolge su sentieri escursionistici che non presentano particolari difficoltà tecniche e pertanto adatti anche per queste prime settimane di autunno. Per completare l’anello sono richieste circa 5 ore di cammino.
Partenza e arrivo: Loc. Baiedo, Pasturo (LC)
Lunghezza totale: 14,8 km
Dislivello: 1.050 metri
Durata totale: 4-5 ore
Difficoltà: Impegnativo
Adatto ai bambini: da 8 anni in su
Partiamo da Baiedo, deliziosa frazione di Pasturo, dove troviamo alcuni parcheggi liberi. Ci addentriamo tra le viette del borgo seguendo le indicazioni su cartelli turistici marroni per San Calimero. Ci sono anche alcune frecce di legno che indicano il Rifugio Riva. Usciti dalle case, prendiamo una strada agrosilvopastorale a fondo cemento che, con pendenze in alcuni punti decisamente ripidi, sale a tornanti fino ai Piani di Nava, dove arriviamo in circa 45 minuti dalla partenza.







Ora non ci resta che tornare a Pasturo e chiudere il nostro anello.



A questo punto imbocchiamo Via Alessandro Manzoni e poi, dove la strada fa una curva a destra, noi prendiamo a sinistra Via per Baiedo. In pochi minuti di cammino pianeggiante su asfalto ritorniamo al punto di partenza (circa 5 ore totali).
Michele Castelnovo – Guida Ambientale Escursionistica – www.trekkinglecco.com