Cantiere al Bertacchi, serve una sede alternativa. Discussione Provincia-Comune sui prefabbricati
La presidente della Provincia, Alessandra Hofmann, ha mandato una pec al sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, chiedendo collaborazione tra enti in vista dei lavori per l'efficientamento energetico a cui sarà sottoposto l’Istituto Bertacchi.
L’intervento è massiccio. È prevista la coibentazione dell’edificio, la sostituzione dei serramenti, il rifacimento dell’impianto di riscaldamento, il relamping per i soli corpi illuminanti interni, l’installazione di un impianto fotovoltaico e molto altro ancora. La Provincia, benché la scuola appartenga al Comune, aveva scelto di candidarla – in virtù della Legge 23 – rispondendo all’avviso promosso da Regione Lombardia e ottenendo 4.310.823 euro. Ora che l’apertura del cantiere si fa sempre più vicina occorre pianificare anche le soluzioni alternative per gli studenti.
Nella serata di mercoledì 1° ottobre il consiglio provinciale si è riunito per approvare una cospicua variazione al bilancio di previsione 2025/2027 e contestuale modifica al Piano Investimenti e al Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Nel corso della discussione si è parlato anche dell’intervento al Bertacchi, poiché tra le voci della variazione figurano, per tale opera, 1.293.246,95 euro per il 2025, altri 2.155.411,59 euro per il 2026 e infine altri 862.164,64 euro per il 2027.
La discussione del punto è stata occasione di confronto anche sul tema della gestione dei lavori. A chiedere maggiori dettagli sull’intervento è stato in primis il consigliere Gaetano Caldirola di “La Provincia territorio bene comune”. La presidente Hofmann ha risposto ricordando l’inizio dell’iter che ha portato all’ottenimento delle risorse e ha ribadito la ferma convinzione che l’intervento sia più che mai necessario.
Ha preso la parola quindi Roberto Nigriello chiedendo se sono stati fatti passi in avanti rispetto all’eventuale spostamento degli studenti in vista dei lavori. “Mi fa piacere che me la faccia proprio il consigliere comunale di Lecco questa domanda” ha risposto la presidente Hofmann, spiegando che durante tutte le fasi di confronto avvenuti tra gli uffici della Provincia con gli uffici del Comune è stato chiesto di poter usare i moduli prefabbricati presenti a ridosso dell'Istituto, ma fino a ora la richiesta è stata negata. “So che anche la Dirigente Scolastica ha fatto una richiesta di supporto, che comunque ha ottenuto risposta negativa. Ora io personalmente ho mandato ieri via pec la richiesta al sindaco di Lecco in una visione di collaborazione tra enti per dare supporto a questa scuola in cui la Provincia ha scelto di intervenire pur non avendone la proprietà”.
L’investimento, infatti, resterà all’ente comunale di Lecco, ha ribadito la presidente. “Si sarebbe potuto decidere di intervenire all’interno del patrimonio diretto della Provincia, invece abbiamo deciso, con senso di responsabilità, di intervenire in una delle scuole più critiche. Sicuramente i moduli non saranno sufficienti, ma sapere già di poterci contare può aiutare. Spero di ricevere dal comune di Lecco una risposta affermativa il prima possibile, perché gli studenti non sono dell’ente Provincia, ma sono ragazzi che vivono sia a Lecco che nel territorio”.
Pur riconoscendo che il Bertacchi sia la scuola della città con maggiori criticità e che dunque necessiti più che mai dell’intervento, il consigliere Nigriello ha ricordato che i moduli prefabbricati sono al momento occupati (ospitando i bambini della primaria De Amicis, oggetto anch'essa di ristrutturazione). “Il Comune sta rifacendo una scuola. Condivido quello che dice, ma voglio capire quali sono le tempistiche, perché dobbiamo incastrare le due cose. Deve terminare un cantiere e ne deve iniziare un altro. Non possiamo perdere l’occasione di rinunciare a questi finanziamenti”.
Condividendo il fatto che la scuola debba essere svuotata in vista dell’intervento, la cui durata si stima sia di 18 mesi, Nigriello ha aggiunto: “I moduli non saranno la panacea, perché tutti non ci stanno. Però nascevano anche per quello, un po’ da jolly per il Comune, appunto perché sono del Comune, ma anche per la Provincia. Collaboriamo però per capire le tempistiche”.
A quest’ultimo intervento ha voluto rispondere il dottor Mario Blandino, ricordando a Nigriello alcuni fatti. “Sono Segretario della Provincia dal 2017” ha esordito, spiegando che i moduli prefabbricati in questione furono realizzati per andare incontro al Comune di Lecco, che avrebbe dovuto, per la quota legale dovuta alla Provincia, costruire un immobile da destinare a scuola. “All’epoca l’architetto Gilardoni era dirigente del Comune di Lecco. Ci siamo incontranti in posizioni costruttive. L’accordo tra l’amministrazione guidata da Virginio Brivio e il presidente Provinciale Flavio Polano era quello di realizzare i moduli da cedere alla Provincia di Lecco in cambio di un immobile che avrebbe determinato costi maggiorati per il Comune”. Secondo il dott. Blandino i moduli avrebbero dovuto essere oggetto di un accordo di programma: sarebbero stati di proprietà della Provincia di Lecco, ma avrebbero costituito un jolly per il Comune e per la Provincia stessa. All’epoca c’erano i lavori del Manzoni e la Provincia necessitava i moduli. “Ahimè, purtroppo, cambia amministrazione ed è cambiato regime: i moduli non sono stati trasferiti alla Provincia e oggi abbiamo questa situazione. Lo devo dire per dovere di cronaca”.
L’intervento del segretario non ha visto repliche. La variazione è stata posta in variazione. Astenuti i gruppi di minoranza.
L’intervento è massiccio. È prevista la coibentazione dell’edificio, la sostituzione dei serramenti, il rifacimento dell’impianto di riscaldamento, il relamping per i soli corpi illuminanti interni, l’installazione di un impianto fotovoltaico e molto altro ancora. La Provincia, benché la scuola appartenga al Comune, aveva scelto di candidarla – in virtù della Legge 23 – rispondendo all’avviso promosso da Regione Lombardia e ottenendo 4.310.823 euro. Ora che l’apertura del cantiere si fa sempre più vicina occorre pianificare anche le soluzioni alternative per gli studenti.

La discussione del punto è stata occasione di confronto anche sul tema della gestione dei lavori. A chiedere maggiori dettagli sull’intervento è stato in primis il consigliere Gaetano Caldirola di “La Provincia territorio bene comune”. La presidente Hofmann ha risposto ricordando l’inizio dell’iter che ha portato all’ottenimento delle risorse e ha ribadito la ferma convinzione che l’intervento sia più che mai necessario.
Ha preso la parola quindi Roberto Nigriello chiedendo se sono stati fatti passi in avanti rispetto all’eventuale spostamento degli studenti in vista dei lavori. “Mi fa piacere che me la faccia proprio il consigliere comunale di Lecco questa domanda” ha risposto la presidente Hofmann, spiegando che durante tutte le fasi di confronto avvenuti tra gli uffici della Provincia con gli uffici del Comune è stato chiesto di poter usare i moduli prefabbricati presenti a ridosso dell'Istituto, ma fino a ora la richiesta è stata negata. “So che anche la Dirigente Scolastica ha fatto una richiesta di supporto, che comunque ha ottenuto risposta negativa. Ora io personalmente ho mandato ieri via pec la richiesta al sindaco di Lecco in una visione di collaborazione tra enti per dare supporto a questa scuola in cui la Provincia ha scelto di intervenire pur non avendone la proprietà”.
L’investimento, infatti, resterà all’ente comunale di Lecco, ha ribadito la presidente. “Si sarebbe potuto decidere di intervenire all’interno del patrimonio diretto della Provincia, invece abbiamo deciso, con senso di responsabilità, di intervenire in una delle scuole più critiche. Sicuramente i moduli non saranno sufficienti, ma sapere già di poterci contare può aiutare. Spero di ricevere dal comune di Lecco una risposta affermativa il prima possibile, perché gli studenti non sono dell’ente Provincia, ma sono ragazzi che vivono sia a Lecco che nel territorio”.
Pur riconoscendo che il Bertacchi sia la scuola della città con maggiori criticità e che dunque necessiti più che mai dell’intervento, il consigliere Nigriello ha ricordato che i moduli prefabbricati sono al momento occupati (ospitando i bambini della primaria De Amicis, oggetto anch'essa di ristrutturazione). “Il Comune sta rifacendo una scuola. Condivido quello che dice, ma voglio capire quali sono le tempistiche, perché dobbiamo incastrare le due cose. Deve terminare un cantiere e ne deve iniziare un altro. Non possiamo perdere l’occasione di rinunciare a questi finanziamenti”.
Condividendo il fatto che la scuola debba essere svuotata in vista dell’intervento, la cui durata si stima sia di 18 mesi, Nigriello ha aggiunto: “I moduli non saranno la panacea, perché tutti non ci stanno. Però nascevano anche per quello, un po’ da jolly per il Comune, appunto perché sono del Comune, ma anche per la Provincia. Collaboriamo però per capire le tempistiche”.
A quest’ultimo intervento ha voluto rispondere il dottor Mario Blandino, ricordando a Nigriello alcuni fatti. “Sono Segretario della Provincia dal 2017” ha esordito, spiegando che i moduli prefabbricati in questione furono realizzati per andare incontro al Comune di Lecco, che avrebbe dovuto, per la quota legale dovuta alla Provincia, costruire un immobile da destinare a scuola. “All’epoca l’architetto Gilardoni era dirigente del Comune di Lecco. Ci siamo incontranti in posizioni costruttive. L’accordo tra l’amministrazione guidata da Virginio Brivio e il presidente Provinciale Flavio Polano era quello di realizzare i moduli da cedere alla Provincia di Lecco in cambio di un immobile che avrebbe determinato costi maggiorati per il Comune”. Secondo il dott. Blandino i moduli avrebbero dovuto essere oggetto di un accordo di programma: sarebbero stati di proprietà della Provincia di Lecco, ma avrebbero costituito un jolly per il Comune e per la Provincia stessa. All’epoca c’erano i lavori del Manzoni e la Provincia necessitava i moduli. “Ahimè, purtroppo, cambia amministrazione ed è cambiato regime: i moduli non sono stati trasferiti alla Provincia e oggi abbiamo questa situazione. Lo devo dire per dovere di cronaca”.
L’intervento del segretario non ha visto repliche. La variazione è stata posta in variazione. Astenuti i gruppi di minoranza.
E.Ma.