Il rovescio della bandiera

Il problema non è che Gattinoni abbia esposto la bandiera della Palestina (al contrario e non sul pennone a fianco del Gonfalone), è che ci sono atti simbolici importanti e atti pratici ancora più importanti. Questo della bandiera, in questo modo, sa molto di campagna elettorale per gli astanti.
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I Comuni e quindi i sindaci, gli assessori, i consiglieri, oltre a chiedere al Governo, con atti simbolici come le mozioni, di riconoscere lo Stato di Palestina - cosa comunque buona e giusta, hanno atti concreti a disposizione per dire no a economie di guerra e Genocidio, sono Atti amministrativi con ricadute e valenza locale che permettono quindi di prendere la posizione giusta e non la più comoda.

Ed è quella appunto di approvare, per esempio, Atti amministrativi che vietino da subito al Comune (di Lecco in questo caso) di avere rapporti - ad esclusione di quelli obbligatori per legge - con le aziende di armi e propedeutiche a partire da quelle sul territorio. Atti pratici di non accettazione di sponsorizzazioni e contributi da parte di tali soggetti anche se sono per manifestazioni turistiche, opere pubbliche etc. ed estendere tale divieto per contributi e patrocini a realtà associative che anch'esse beneficiano di questi sponsor.

Il Comune può e deve prendere le distanze anche dalle banche armate da cui riceve contributi e, di conseguenza, dalle emanazioni di queste che contribuiscono, finanziandole, a sostenere imprese e aziende di armi, munizioni, economia di guerra e Genocidio… Il Comune con Atti amministrativi concreti può e deve disertare e tantomeno promuovere forme di collaborazione e creazioni di partnership e società con queste aziende.

Per esempio il Comune già l'anno scorso, in piena guerra e genocidio, ha scelleratamente creato con una di esse, la ditta Invernizzi Presse, la Cers (Comunità energetica rinnovabile e solidale), ancor più gravemente coinvolgendo, come altri soci, sindacati, associazioni ambientaliste, scuole cattoliche, etc., alcuni che giustamente partecipano ai presidi e cortei della pace.

Ecco forse al Sindaco bisogna dire: una bandiera sventolante in meno, un atto amministrativo in più.
Paolo Trezzi
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