Polo del Caleotto, Lega e Forza Italia sbugiardati dai fatti

È bastata la conferenza stampa di Acinque e Silea per spazzare via in due ore due settimane di vergognosa campagna del fango capitanata da Lega e Forza Italia.

Questi i dati, messi nero su bianco, che ci teniamo a ribadire a tutti i lecchesi:
- il sistema di teleriscaldamento è concepito per servire circa 20.000 abitanti, con la riduzione di 700.000 tonnellate di CO₂ nell’intero ciclo (recupero del calore dal termovalorizzatore di Valmadrera e dall’acciaieria del Caleotto di Lecco), pari a piantare 500 mila alberi;
per il futuro polo del Caleotto, gli studi prodotti hanno confermano che le emissioni dell’impianto non avranno impatti rilevanti né sull’ambiente né sulla salute (Regione Lombardia ha stabilito che si potesse procedere senza Valutazione di Impatto Ambientale);
- il processo autorizzativo è partito nel 2023 e ha visto tutti gli attori in campo (tra cui Regione, Arpa, Vigili del Fuoco, Comune, Provincia) lavorare insieme con serietà e responsabilità;
- il polo prevede una caldaia di riserva, che non sarà accesa in costanza bensì solo in casi contingenti, e contribuirà a sostituire centinaia di caldaie sparse sul territorio, con conseguente riduzione netta delle emissioni globali (no polveri sottili);
- la tipologia di emissioni previste nei camini è, in sostanza, paragonabile a quella di una normale caldaia domestica a gas. Nel tempo il combustibile fossile (metano) sarà sostituito con biometano, portando a un bilancio carbonico praticamente nullo;
- l’altezza dei camini tanto contestata (25m) è motivata da un dato tanto concreto quanto semplice: più alto è il camino, più efficace è la dispersione degli inquinanti;
- l’impianto sarà sottoposto a monitoraggio costante da parte di ARPA.

Questi non sono “numeri di parte”: sono i dati tecnici e scientifici del progetto.
Non possiamo lasciare, pertanto, passare affermazioni di gravità inaudita propagate in questi giorni da Lega e Forza Italia: ammoniaca e polveri sottili sui cittadini, bambini in pericolo, impatto sanitario apocalittico, rischio ambientale degno di un film catastrofico. Chi parla in questi termini si avvicina più al manuale del perfetto complottista che a un confronto politico serio.
Con una mano si raccolgono firme per un referendum che – ricordiamolo – non è nemmeno ammesso dalla normativa vigente, prendendo in giro i cittadini; con l’altra si concedono le autorizzazioni, perché – ricordiamolo – l’istanza per il rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale per la costruzione della centrale spetta alla Provincia di Lecco (organo governato proprio dalla Lega). 
Il polo del Caleotto non è un “mostro ambientale”, ma una soluzione concreta per la decarbonizzazione del territorio lecchese, per la quale il Comune di Lecco ha solamente concesso la deroga all’altezza delle due torri. Le accuse finora avanzate sono smentite dai dati, dalle competenze tecniche e dalle procedure già attivate: invitiamo, pertanto, Lega e Forza Italia a smettere di seminare il panico tra i lecchesi pur di raccattare qualche voto in più.
Caro Carlo, cara Angela, voi vorreste governare la città di Lecco? Forse, prima di raccogliere firme sarebbe meglio raccogliere bene le idee (anche per evitare di fare queste figuracce).
PD Città di Lecco
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